Manovra correttiva: spunta l’aumento sulle accise di tabacchi e carburanti
Paola De Micheli, sottosegretario all’Economia, lo ha anticipato l’altra sera in commissione Ambiente della Camera: il governo intende inserire per decreto nella manovra correttiva alcune misure per la crescita. Un’anticipazione rispetto a quelle che ci saranno ad ottobre nella legge di stabilità. Adesso un antipasto, con un occhio particolare alla fiscalità di vantaggio per tutte le zone interessate al terremoto. Quello che però De Micheli non ha detto nella commissione presieduta da Ermete Realacci è che nello stesso decreto verrà previsto l’aumento delle accise su tabacchi e carburanti. Non sembra che ci sia invece un taglio alla spesa pubblica. La decisione è stata presa nei giorni scorsi dal premier Paolo Gentiloni e dal ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan che si sono visti ieri a Palazzo Chigi per mettere a punto il Def.
L’ex premier deve vincere il congresso e poi affrontare una lunga campagna elettorale che lo porterà al voto nel 2018, se nel frattempo non succederà qualcosa che faccia precipitare verso elezioni anticipate. Una volata, quella dell’ex premier, che non prevede aumenti di tasse di alcun genere, accise comprese: «Sarebbe un errore politico». Ma a via XX Settembre non trovano una soluzione migliore per reperire una parte delle risorse necessarie per centrare l’obiettivo che ci viene chiesto da Bruxelles. Ma allo stesso tempo Padoan anticipa, rispetto alla legge di stabilità, alcune misure di crescita che sono necessarie anche per abbattere il debito pubblico: quel macigno che non consente di liberare risorse da destinare agli investimenti. È il problema dei problemi che tutti i governi hanno dovuto affrontare, senza mai risolverlo, e che ieri Piero Fassino nell’intervista alla Stampa ha posto a Gentiloni come prioritario. Il punto è che l’ex sindaco di Torino, tra le possibili soluzioni, indicava le privatizzazioni, mentre nel Pd c’è una componente robusta che non le vuole. Nella stessa Direzione del partito dello scorso mese Matteo Orfini aveva detto che non si può ricominciare con «la stagione delle privatizzazioni: serve al contrario una grande strategia di investimenti pubblici». Anche il ministro Graziano Delrio ha bloccato ogni ipotesi di vendita di asset pubblici, in particolare delle Ferrovie dello stato: «Ho dei problemi a privatizzare le Frecce con dentro il trasporto pubblico regionale». Quel giorno ad ascoltarli in platea c’era proprio Padoan.
Gli scissionisti demoprogressisti si godono lo spettacolo e il senatore Miguel Gotor parla di «braccio di ferro tra il partito di Gentiloni-Padoan e quello di Renzi che vuole una manovra elettorale: questo è visibile su molte questioni, compresa quella delle privatizzazioni». Se ora arriva pure l’aumento delle accise su tabacchie carburanti non sarà una passeggiata approvare in Parlamento il decreto che serve alla manovra correttiva.
LA STAMPA