No alla decadenza, Minzolini resta senatore. Di Maio: “Voto eversivo, non lamentatevi della violenza”

ROMAAugusto Minzolini non decade da senatore. L’aula di Palazzo Madama ha approvato con 137 voti a favore, 94 contrari e 20 astenuti l’ordine del giorno presentato da Forza Italia con cui si chiedeva di respingere la delibera della Giunta per le elezioni e le immunità favorevole alla decadenza di Minzolini per “incandidabilità sopraggiunta”. Si applicava la legge Severino in seguito alla sentenza di condanna a due anni e sei mesi di reclusione per peculato, per l’uso indebito della carta di credito aziendale di cui il parlamentare azzurro aveva disponibilità come direttore del Tg1.

No a decadenza Minzolini: l’esultanza da stadio sui banchi di Forza Italia

Prima delle operazioni di voto, il presidente dei senatori dem Luigi Zanda aveva annunciato che “le senatrici e i senatori del Partito Democratico avrebbero avuto libertà di scelta”. E, alla fine hanno votato con Fi 19 senatori Pd, mentre 24 non hanno partecipato al voto. Attacca Michele Giarrusso (M5s): “Tra il Pd e Fi c’è stato di fatto un voto di scambio. I dem ieri hanno salvato Lotti per lo più uscendo dall’Aula e facendogli abbassare il quorum e loro oggi gli hanno salvato Minzolini che resta senatore di Fi. E’ una vergogna. Hanno dimostrato di essere una casta che vuole restare al di sopra della legge”. Poco i grillini convocano una conferenza stampa dai toni furibondi: “E’ stato un voto eversivo contro le istituzioni”, scandisce il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio. E va oltre, aizzando la piazza: “Non vi lamentate se i cittadini poi protestano in maniera violenta”.

Minzolini, Di Maio: ”Atto eversivo, non vi lamentate poi della violenza”

Ed è lo stesso Di Maio a mostrare in conferenza stampa “la lista dei senatori Pd che hanno salvato Minzolini e cancellato la Severino”, poi pubblicata sul blog di Grillo: “Rosaria Capacchione, Emilia Grazia De Biasi, la vicepresidente del Senato Rosa Maria Di Giorgi, Laura Fasiolo, Emma Fattorini, Nicoletta Favero, Elena Fiossore, Stefania Giannini, Pietro Ichino, Luigi Manconi, Alessandro Maran, Salvatore Margiotta, Claudio Moscardelli, Massimo Mucchetti, Francesco Scalia, Ugo Sposetti, Gianluca Susta, Giorgio Tonini, Mario Tronti”.

Il blog, a questo elenco, aggiunge anche i nomi dei 24 assenti, di cui 7 in missione: “Donatella Albano, Silvana Amati, Maria Teresa Bertuzzi, Laura Cantini, Vannino Chiti, Roberto Cociancich, Vincenzo Cuomo, Gianpietro Dalla Zuanna, Mauro Del Barba, Stefano Esposito, Valeria Fedeli, Anna Finocchiaro, Nadia Ginetti, Linda Lanzillotta, Nicola Latorre, Stefano Lepri, Marco Minniti, Roberta Pinotti, Luciano Pizzetti, Francesca Puglisi, Raffaele Ranucci, Giorgio Santini, Salvatore Tomaselli, Renato Guerini Turano”.

Viceversa, dei 98 senatori totali del gruppo Pd (escluso il presidente Grasso, che non vota), 41 sono stati quelli favorevoli alla decadenza e 14 gli astenuti (nel Senato vale come voto contrario), tra questi anche Andrea Marcucci e Sergio Zavoli.

Ghedini è il primo ad uscire dall’Aula. “Bene. Sono molto soddisfatto, è stata fatta giustizia”, dice l’avvocato di Berlusconi che poi si attacca al telefono e chiama direttamente Arcore. “Presidente ce l’abbiamo fatta…”. L’ex premier, che fu estromesso proprio da palazzo Madama, è raggiante: “Una bellissima notizia, è un giorno nuovo”, commenta il Cavaliere anche con altri senatori che lo raggiungono al telefono.

“E’ allucinante, sono allibita” si indigna grida Paola Taverna (M5s), “è un Parlamento di fuorilegge”, gli fa eco l’altro pentastellato Crimi, “il Pd si è dimostrato che non è più un partito di sinistra”. “Oggi finalmente è decaduta la legge Severino”, è il ‘refrain’, invece, dei berlusconiani e anche degli ex berlusconiani. Esultano da Ncd (“E’ stato bellissimo”, afferma un alfaniano). Applausi anche da Ala: “E’ la vittoria del garantismo”, spiega il verdiniano Barani, che aggiunge: “Oggi di fatto il Senato ha abolito la legge Severino, già da domani dovrà essere reintegrato Berlusconi”.

Minzolini salvo, Mdp: “L’Aula si è contraddetta. Felice di non essere nel Pd”

Parla invece di “comportamento gravissimo” Marco Meloni, deputato Pd vicino a Enrico Letta: “Su Minzolini pagina nera dei senatori Pd, che calpestano la legge Severino: un regalo a M5s”, scrive su twitter. E aggiunge: “Oggi il Senato, votando contro la decadenza di un suo componete condannato con sentenza passata in giudicato, ha rifiutato di applicare una legge dello Stato approvata (come è ovvio) dal Parlamento. Si tratta di un comportamento gravissimo, da casta che protegge se stessa. Se il Senato può permettersi di non rispettare una legge per difendere un suo componente, con quale credibilità le istituzioni e la politica possono chiedere ai cittadini di farlo?”.

“Qualunque sia l’esito del voto, un attimo dopo rassegnerò le dimissione da senatore”, così aveva detto lo stesso Minzolini prima dell’esito della votazione che gli ha salvato l’incarico a Palazzo Madama. “Mi sento vittima di una vicenda kafkiana, un calvario, una grande ingiustizia” aveva aggiunto l’ex giornalista. E dopo il “salvataggio” annuncia ai cronisti: “Mando comunque la lettera di dimissioni”.

 

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