Azioni, mattone e titoli di Stato, così si guadagna con l’inflazione
L’inflazione sta rialzando la testa e obbliga i risparmiatori a rivedere le strategie di investimento. Nella zona euro il costo della vita è tornato a toccare il target del 2% a febbraio 2017, in aumento dall’1,8% registrato a gennaio. In Italia il tasso è all’1,6% in salita dall’1% di gennaio. In realtà l’aumento, dopo un lungo periodo di letargo e periodi di deflazione, va attribuito quasi interamente al rialzo dei prezzi dell’energia e degli alimentari. L’inflazione di base, depurata dall’effetto di questi fattori più volatili, è rimasta a febbraio allo 0,9% (come a gennaio). I segnali però non vanno sottovalutati. «Con il ciclo economico che diventa più maturo, l’inflazione nei Paesi sviluppati sta aumentando e sta per raggiungere i target di politica monetaria. Di conseguenza, le banche centrali ridurranno il supporto economico ma in gradi diversi, a seconda della regione, creando un quadro positivo per i mercati azionari e giustificando un continuo aumento dei tassi d’interesse nel lungo periodo» spiega Patrice Gautry, chief economist di Union Bancaire Privée – Ubp.
In questo nuovo scenario, chi ha qualche risparmio da parte rischia di ritrovarsi con un gruzzolo più piccolo nel tempo. Occorre evitare di restare parcheggiati in strumenti che rendono poco o niente. In discussione sono i conti deposito, i salvadanai elettronici che molte famiglie in questi anni hanno messo tra le proprie scelte. I guadagni fra l’1 e l’1,2% lordo, di media, a cui poi vanno tolte tasse e bolli, non portano lontano. Anche i titoli di Stato e quindi i Btp vanno valutati in vista di un ritorno dell’inflazione.
«Restare fermi in prodotti con una cedola bassa e scadenze lunghe, sopra i tre anni, significa arrivare con il fiato corto al momento della scadenza» spiega Vincenzo Longo di Ig.
Bond legati all’inflazione
Il primo indirizzo che indicano gli esperti per chi ha un atteggiamento prudente è quello di guardare ai titoli di Stato allacciati all’inflazione. È il caso per esempio del Btp Italia che ripaga all’investitore il costo della vita più alto. Per chi vuole distribuire il rischio, ci sono gli Etf che offrono un’esposizione alla categoria obbligazionari Inflation-Linked euro. Propongono panieri con diverse durate, anche a brevissimo termine, sui titoli della categoria.
Azioni
Il comparto obbligazionario soffrirà dell’aumento dei tassi in arrivo con l’inflazione più alta. Per gli esperti è il momento di guardare alle azioni ma con prudenza. Gli analisti indicano soprattutto l’Europa tra le preferenze. Offre ancora quotazioni basse e opportunità di ingresso a basso costo. Sono invece più prudenti sui listini dell’America che hanno già corso molto e sono sui massimi. «Le cosiddette “valutazioni perfette”, viste nell’azionario, dovranno essere trascinate dalla futura traiettoria degli utili e della crescita, altrimenti ci troveremo davanti a un’altra bolla del mercato» dice Patrice Gautry.
Case contro il caro prezzi
Il mattone è sempre stato un baluardo contro la risalita del costo della vita. In Italia l’immobiliare non ha ancora ripreso a salire. La svolta potrebbe tuttavia essere vicina. Per Nomisma il 2017 potrebbe chiudersi con oltre 552 mila compravendite (+6,9% sul 2016). Un buon segnale, tuttavia per il rialzo delle quotazioni occorrerà aspettare ancora. Tecnocasa si attende un leggero aumento, tra 0 e +2%, per il 2017 ma solo per le grandi città, mentre per i capoluoghi di provincia e per l’hinterland dei grandi centri occorrerà aspettare il 2018.
LA STAMPA
L’assicurazione dell’oro
Il metallo giallo dovrebbe proteggere, sulla carta, anche da un eventuale ritorno dell’inflazione. Le quotazioni sono salite del 2% la scorsa settimana a 1230 dollari l’oncia. Non sempre però l’oro ha mantenuto le promesse: sugli ultimi cinque anni il prezzo è giù del 30%. L’anno scorso il metallo giallo ha perso il 12%.