Brexit, ecco i super esperti che negozieranno tra Ue e Londra
Ci sono due squadre che per due anni lavoreranno nei negoziati per l’uscita del Regno Unito dall’Europa. L’attivazione dell’articolo 50, prevista domani, farà partire domani il processo della Brexit.
Le decisioni più importanti per ovvie ragioni spetteranno a Downing Street e ai governi europei, ma le squadre di esperti, formate da quattro uomini e altrettante donne, porteranno avanti il grosso del lavoro. Vediamo chi è che compone questi due gruppi.
La squadra dell’Unione europea
Michel Barnier, francese, 66 anni, è il negoziatore capo per la Brexit scelto dall’Ue. Gollista fin da giovane (centrodestra), si è fatto strada dalla natia Savoia diventando un veterano della diplomazia francese ed europea. Più volte ministro – agli Esteri, gli Affari Europei, l’Ambiente e l’Agricoltura – per due mandati ha ricoperto l’incarico di commissario europeo, occupandosi nel primo caso di politiche regionali, nel secondo di mercato interno. In quest’ultimo ruolo si scontrò con la City di Londra, chiedendo regole più rigide dopo la grave crisi finanziaria del 2008. I britannici si aspettano che sia un negoziatore duro, ma riconoscono che è un pragmatico.
Sabine Weyand, tedesca, 51 anni, è la vice di Barnier. Funzionaria europea dal 1994- “una delle migliori e più brillanti secondo il presidente della Commissione Ue Jean Claude Juncker- può vantare ha un’esperienza ventennale nel campo del commercio. Ottava nella lista delle donne più influenti a Bruxelles, stilata dal sito Politico.eu., che l’ha definita “la risolvi problemi della Commissione Ue”. La Weyand negli anni Ottanta ha studiato all’università di Cambridge, e proprio per questo conosce bene il mondo britannico.
Donald Tusk, polacco, 60 anni. Riconfermato presidente del Consiglio Ue, nonostante l’opposizione del governo nazionalista di Varsavia, avrà il delicato compito di mantenere unita la posizione dei 27 paesi membri nel negoziato con la Brexit. Da giovane ha militato nel sindacato Solidarnosc, sotto il regime comunista, ed è stato primo ministro polacco. Al governo inglese ha già fatto sapere che non potrà scegliere a suo piacimento quali vantaggi dell’Ue mantenere. Al contempo, però, ha auspicato che il divorzio possa essere “morbido”.
Didier Seews, belga, 51 anni. Tusk l’ha voluto per guidare la task force del Consiglio europeo per la Brexit. Il suo compito è quello di mantenere l’unità, nel negoziato, fra i 27 Paesi, oltre a curare i rapporti con il parlamento europeo, cui poi spetterà l’ultima parola (lato Ue) sull’accordo conclusivo. Potrebbe tornargli utile la conoscenza di Guy Verhofstadt, responsabile per la Brexit dell’Europarlamento. Quanto Verhofstadt era primo ministro belga, infatti, Seews era suo portavoce. Entrato nella squadra del presidente del Consiglio Europeo belga Herman van Rompuy, Tusk l’ha mantenuto nell’incarico, dove è stato apprezzato il suo impegno per trovare un accordo fra i 28 sul debito greco.
La squadra britannica
David Davis, 68 anni, segretario di Stato britannico per l’uscita dell’Ue, guida la delegazione di Sua Maestà. Riservista dei corpi speciali dell’esercito dei Sas, è un esponente di quel mondo conservatore che proviene dalla working class, proprio come Margareth Thatcher e Theresa May. Già ministro per l’Euopa nel governo di John Major, ha negoziato alcuni degli accordi con l’Ue che ora dovrà occuparsi di disfare. Sconfitto da Cameron nel 2005 per la leadership dei Tory, è sempre stato molto attivo per ila difesa dei diritti civili e le tradizionali libertà britanniche, entrando anche in conflitto su questi argomenti con la May quando era ministro dell’Interno.
Olly Robbins, 41 anni. Svolgerà un ruolo di primo piano nei negoziati con l’Ue come segretario permanente del dipartimento per l’uscita dall’Ue. Funzionario di carriera, ha iniziato al Tesoro con il laburista Gordon Brown. A soli 31 anni era segretario privato dell’allora primo ministro Tony Blair, dove si è guadagnato i “galloni” di capace mediatore. Vice consigliere per la sicurezza nazionale del premier conservatore Cameron, ha poi ricevuto l’incarico dell’immigrazione nell’ufficio di Theresa May, quando lei guidava il ministero dell’Interno. Divenuta primo ministro la May lo hapoi scelto come suo consigliere per la Ue.
Sarah Healey, direttore generale del dipartimento di Davis, sarà la numero due della macchina amministrativa sulla Brexit. Ha già guidato il dipartimento della Cultura e portato avanti con energia lo sforzo interministeriale per la promozione delle donne nella pubblica amministrazione.
Tim Barrow, 53 anni, è un diplomatico di carriera. Lo scorso gennaio il governo lo ha scelto come ambasciatore britannico all’Ue, dopo le polemiche dimissioni del predecessore, sir Ivan Rogers che aveva stigmatizzato i “ragionamenti confusi” dei politici sulla Brexit. Apprezzato per il lavoro che ha svolto a Mosca fra il 2011 e il 2015, in un periodo difficile per le relazioni bilaterali tra i due Paesi, Barrow è stato primo segretario della rappresentanza britannica presso l’Ue.
IL GIORNALE