Il petrolio infiamma le Borse. A Milano (+1%) volano Tenaris e Saipem

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Seduta in crescendo per le Borse europee che accelerano in chiusura anche grazie a Wall Street. I listini Usa, dopo un’apertura debole ancora legata al brusco stop subìto al Congresso da Donald Trumb sull’Obamacare, ha preso via via forza (ora il Dow Jones guadagna lo 0,4%) dopo i buoni dati macro sull’immobiliare, con l’indice Shiller ai massimi da 31 mesi, e sulla fiducia dei consumatori che ha visto l’indice Conference Board salire ai massimi dal 2000. Milano chiude così a +1% trascinata dai petroliferi con Tenaris a +7,7% (spinta anche dall’intervento del numero uno Rocca all’Energy Conference di New Orleans) e Saipem (+6,4%), a fronte di un greggio Wti che balza del 2% a 48,73 dollari al barile. Forti rialzi anche per Fca (+2,9%) e Moncler (+2,2%) che tocca i massimi storici dopo la promozione sancita da Hsbc (buy e target price da 20 a 23 euro). Continua il rally di Ferrari (+1,5%). In coda al listino, Recordati sconta il downgrade di Goldman Sachs e cede lo 0,9%. Sul resto del listino, balza la matricola Tps all’esordio sull’Aim con un +40,6%. Sul mercato dei cambi, l’euro torna sotto quota 1,09 dollari (ieri il top è stato a 1,0906, massimo dal 10 novembre 2016) e passa di mano per 1,085 dollari (1,0882 ieri alla chiusura dei mercati europei) e 119,88 yen (120,27). Dollaro/yen a 110,39 (110,53).

Tps decolla nel giorno d’esordio su Aim Italia

Esordio boom per Tps a Piazza Affari: nel primo giorno di contrattazioni sul mercato Aim di Borsa Italiana, i titoli della società sono arrivate a guadagnare il 40%, finendo anche in asta di volatilità. Tps è la holding operativa del gruppo omonimo, leader nel settore dei servizi tecnici e di ingegneria in campo aeronautico. A esito del collocamento sul mercato il socio di controllo rimane G&D srl con l’80,5% del capitale, seguito da Massimiliano Anguillesi (col 4,2%). Il restante 15,2% è rappresentato da altri investitori con quote inferiori al 5 per cento.

Telecom sotto i riflettori in vista del rinnovo del cda, scatta Tenaris

Tornando ai titoli di Piazza Affari, Telecom Italia è sotto i riflettori, da una parte, in vista della presentazione delle liste per il rinnovo del cda (la scadenza è il 9 aprile) e, dall’altra, per alcune notizie in chiaroscuro sul fronte di recenti bandi di gara. Gli analisti di Equita sim segnalano infatti la «potenziale buona notizia» dell’indagine avviata dalla Ue per possibili aiuti stato nelle gare Infratel vinte da Enel Open Fiber. La Ue, spiegano gli analisti, «ha aperto una indagine sulle gare Infratel relativamente alle cosiddette aree bianche (C e D) o a fallimento di mercato. I bandi di gara prevedevano incentivi governativi fino a 1,4 miliardi per il primo lotto e 1,2 miliardi per il secondo. Il primo lotto è stato aggiudicato a Enel Open Fiber che è anche in pole position per il secondo lotto. Il presupposto dell’indagine – sottolineano gli esperti – è che Telecom ha annunciato di voler costruire una rete Ubb nelle stesse aree e senza incentivi di stato». È invece una «potenziale notizia negativa» l’aggiudicazione da parte di Fastweb e di altri operatori di gare Consip del valore di 925 milioni in tre anni per servizi di cui Telecom era il precedente gestore.

Strappa Tenaris, ben intonata fin dall’avvio grazie anche al buon andamento del prezzo del petrolio e in seguito protagonista di uno scatto che l’ha portata anche brevemente in asta di volatilità. Il balzo del gruppo petrolifero arriva all’indomani della partecipazione di Paolo Rocca, presidente e ceo, alla
“Scotia Howard Weil 2017 Energy Conference” di New Orleans. Si tratta di un importante evento annuale per la comunità finanziaria a cui Rocca ha partecipato per la prima volta sottolineando i punti di forza di Tenaris: il posizionamento geografico (leader globale), la solidità’ finanziaria, la capacità di sostenere gli investimenti chiave (Bay City, Texas), il Rig Direct (soluzione integrata del servizio al cliente che si differenzia per costo, qualità, efficienza operativa e sostenibilità) e l’opportunità di essere presenti sul posto, citando gli shales del Nordamerica. La presentazione del presidente e ceo di Tenaris deve essere stata apprezzata dagli investitori presenti vista la reazione
del titolo in Borsa.

Recordati in coda, per Goldman Sachs è tempo di vendere

Male invece Recordati, che risente del giudizio degli analisti di Goldman Sachs, che hanno tagliato la raccomandazione sul titolo e ora consigliano di vendere le azioni della società. Secondo gli esperti, infatti, Recordati è valutata 16 volte l’ebitda contro una media di settore di 11 volte. «Se da una parte il successo nell’M&A e la longevita’ dei prodotti merita un premio rispetto al settore, crediamo che il premio attuale sia eccessivo», scrivono gli analisti in un report, sottolineando che la crescita di Recordati è «paragonabile a quella dei concorrenti», che il contributo dell’M&A alla crescita, molto consistente negli ultimi anni, «sarà probabilmente meno pronunciato in futuro» e che la società sconta un profilo di rischio su Ricerca e Sviluppo «leggermente più alto», considerate le numerose partnership nelle prime fasi di sperimentazione clinica annunciate di recente.

Lo spread scende ancora, differenziale a 179 punti base

Sull’obbligazionario, si restringe ancora lo spread fra BTp e Bund decennali. L’avvio di seduta conferma e accentua la tendenza che già si manifestava ieri
(chiusura a 180 punti), portando il differenziale tra il decennale italiano e quello tedesco di pari durata a quota 177 punti base. In discesa anche il rendimento del BTp, pari al 2,18% dal 2,21% della vigilia.

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)

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