Pd, il voto dei circoli: affluenza supera il 59%. Renzi è primo con il 68%: “Chi vince vince, chi perde lo ammetta”

MONICA RUBINO

ROMA – Chiuse le urne nei circoli, si fa la conta dei voti degli iscritti al Pd. Il dato finale parla di 266.726 votanti, pari al 59,29% dei 449.852 iscritti. Un’affluenza superiore al precedente congresso del Pd, nel 2013, in cui aveva votato il 55,34% degli iscritti. “La partecipazione è stata maggiore – commenta il presidente dem Matteo Orfini – anche se in percentuale questa volta avevamo meno iscritti. Il dato è stato piuttosto omogeneo in tutta Italia, non ci sono state contestazioni particolari. Direi che il bilancio è positivo”.

Secondo i dati ancora parziali raccolti dal comitato Renzi relativi a 4mila circoli (degli oltre 6mila), la mozione dell’ex segretario ha ottenuto il 68,22% (141.245 voti), quella di Andrea Orlando il 25,42% (52.630 voti) mentre Michele Emiliano ha raccolto il 6,36% (13.168 voti), per una somma totale di voti validi pari a 207.043.  Cifre contestate dal comitato di Orlando, che in mattinata ha detto a Radio Cusano Campus: “La partita è aperta. Già nelle scorse primarie c’è stato uno scarto enorme tra il voto degli iscritti e quello degli elettori”.

“68 per cento, numeri impressionanti, viva la democrazia e grazie a tutti. Adesso al lavoro, tutti insieme!”, scrive dapprima su Instagram Matteo Renzi.

E in mattinata, aggiunge nella sua enews settimanale: “Sono il primo a dire che dove ci sono problemi riconosciuti (ammesso che ci siano) è giusto che si intervenga con decisione invalidando il voto. Allo stesso tempo chiediamo a tutti di riconoscere la verità dei numeri che non possono essere oscurati da nessuna polemica. Quando si vince, si vince. Quando si perde, si ammette. Punto”.

Orlando, dai microfoni di ‘Un giorno da pecora’ su Radio 1 riconosce il risultato ma aggiunge: “Ora però stiamo facendo ancora una sorta di prove libere di Formula 1, la gara deve ancora incominciare e il primo uscirà dalle consultazioni del 30 aprile”. Rispetto al dato di 250mila votanti ai congressi, il candidato alla leadership del Pd ritiene che a suo avviso “sono andati a votare in un po’ di meno” ma “se fa piacere al Pd diciamo che sono andati a votare in 400mila. Lo dico come manifestazione di ortodossia, se il partito dice che sono 250mila, probabilmente sottovaluta i numeri ma il partito ha sempre ragione”. Esclude poi la possibilità che ci siano stati brogli: “Non penso ci siano stati brogli. Credo che alcune cose andrebbero riviste ma questo non sposta niente”.

Anche il ministro Maurizio Martina, vicesegretario di Renzi in pectore, commenta positivamente su Twitter i dati dell’affluenza:

E il ministro dello Sport Luca Lotti aggiunge:Bene il congresso, meglio ancora i dati ISTAT: il funziona, le polemiche NO.

Per il capogruppo del Pd alla Camera Ettore Rosato, la partecipazione dimostra che “il Pd è l’unico partito in grado di mobilitare centinaia di migliaia di persone”.

Anche il comitato di Emiliano ha offerto una stima differente del voto dei circoli. Da un confronto sui dati provincia per provincia, su 180343 voti validi, Michele Emiliano ha ottenuto oltre l’8%, spiegano dal comitato, aggiungendo che si tratta di un dato ufficioso. Com’era prevedibile il governatore ha vinto in Puglia, dove ha ottenuto il 42,8% contro il 40,3 di Renzi e il 16,8%.

I dati nelle città e nelle regioni. Secondo il segretario provinciale Carmelo Miceli a Palermo Renzi vince con l’82,1% pari a 4.487 preferenze, Orlando 552 preferenze, pari al 10,09 per cento, ed Emiliano 427 preferenze, pari al 7,81%. In Sicilia l’ex segretario raggiunge il 72,35%, il Guardasigilli il 22,28% e Michele Emiliano il 5,29%. A Roma l’ex segretario espugna per la prima volta i circoli della capitale, vincendo il 13 municipi su 15. Il dato totale definitivo, reso noto nella tarda serata di ieri, vede Renzi al 62,33% (4.868 voti), Orlando al 33,85% (2.644 voti) ed Emiliano al 3,80% (297 voti). Su 11.004 aventi diritto hanno votato 7.809 Iscritti, il 70,96%. Per quanto riguarda i dati nei singoli municipi, Orlando batte Renzi in V  (Tor Pignattara e Tor Sapienza) e XI municipio (Marconi), dove raggiunge il suo massimo con il 49,86%. L’ex premier si spinge fino all’86,67% nel VI (Tor Bella Monaca). “Il dato di partecipazione nelle periferie è molto buono – aggiunge Orfini – segno che due anni di commissariamento del partito nella capitale cominciano a dare buoni frutti”.

A Bologna i voti validi sono calati da 7800 del 2013 a 5800 del 2017. Secondo le stime di Andrea De Maria, componente dellla commissione nazionale per il congresso, a Bologna città Renzi raggiunge il 49,88 per cento, Orlando il 47,54% Emiliano al 2,58%. Considerando anche i comuni della provincia, invece, Renzi è primo al 59,26, Orlando secondo al 38,95% ed Emiliano terzo all’1,7%. Nel circolo bolognese Andrea Costa, dove è iscritto anche il sindaco Merola, il Guardasigilli si piazza al primo posto con 121 voti contro i 55 di Renzi e i 4 di Emiliano.

Renzi al primo posto anche in Veneto con il  61,8% e in Lombardia dove, con 69,39%, ha ottenuto 4mila voti in più rispetto al 2013. In Toscana l’ex segretario vince con il 68,13%. Miglior risultato nell’empolese (dove supera l’80%) e a Firenze con il 74,9%.

Le curiosità e i casi contestati.  A Faicchio, comune di 3mila anime in provincia di Benevento, la mozione Renzi ha ottenuto il 100% del consenso. “Faicchio batte Rignano sull’Arno, ma anche tante enclave emiliane, romagnole e toscane storicamente di centrosinistra”, commenta il coordinatore locale del Pd. A Roma nel circolo dove era iscritto anche Massimo D’Alema ha vinto Renzi (ma è anche è lo stesso circolo di Orfini). Contestate 500 schede a Olbia, mentre a Catania hanno votato anche 400 persone senza tessera del Pd.

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