L’auto Usa zavorra le Borse. Milano giù dell’1,2% con Fca (-5%)
–di E. Micheli e A.Fontana
Il deludente marzo dell’auto negli Stati Uniti, con vendite sotto le attese per i big Usa del settore, e la giornata negativa dei bancari, soprattutto italiani – tra correzioni tecniche e la cautela per il percorso di messa in sicurezza di BpVicenza e Veneto Banca – spingono in rosso nel pomeriggio le Borse europee che archiviano tutte in rosso la prima seduta del secondo trimestre 2017. Una giornata peraltro segnata dall’attentato alla metropolitana di San Pietroburgo che ha messo in apprensione i mercati finanziari e portato ad acquisti sui titoli di Stato Usa (2,36% il rendimento dei Treasury a 10 anni e 0,28% quello del pari scadenza del Bund) e sull’oro. I listini azionari (qui l’andamento degli indici principali), dopo una mattinata di transizione, hanno perso terreno colpiti dal rosso di banche, assicurazioni e auto e Piazza Affari è stata, insieme a Madrid, la peggiore cedendo oltre un punto percentuale: il FTSE MIB ha terminato le contrattazioni in calo dell’1,22%.
Male soprattutto Fiat Chrysler Automobiles (-4,98%) dopo il calo del 5% delle immatricolazioni di auto negli Stati Uniti a marzo, giù tra i bancari soprattutto Bper (-3,5%) e Unicredit (-2,7%) ma flessioni superiori al 2% anche per Banco Bpm, Mediobanca e Ubi. Dietrofront di A2a che in mattinata sulla scia del dividendo oltre le attese e delle nuove mosse per operazioni di M&A in Lombardia aveva aggiornato i massimi da fine 2008 in area 1,45 euro: sul titolo sono poi scattate le prese di beneficio e il calo è stato del 2,7%.
E’ proseguito il momento brillante di Saipem(+3,3%) grazie alla rimonta del greggio, bene anche Brembo (+1,9%) dopo la conferma degli obiettivi di crescita per il 2017. Protagonista di giornata Save (+7,6%) grazie all’accordo tra i soci storici (Enrico Marchi e Andrea de Vido) che fa scattare l’opa a 21 euro dei fondi infrastrutturale Deutsche Asset Managmeent e InfraVia: il titolo ha superato di slancio il prezzo dell’offerta (chiudendo a 21,9 euro) mentre si attendono le mosse di Atlantia, socio con il 22% della società di gestione dell’aeroporto di Venezia.
Wall Street apre il trimestre in rosso
L’azionario Usa (qui l’andamento di Wall Street) ha avviato il trimestre in calo dopo averne archiviato uno in rally: per il Dow Jones e l’S&P 500 è stato il sesto di fila in rialzo; per il Nasdaq è stato il migliore dall’ultimo trimestre del 2013. Gli investitori guarderanno ai dati macroeconomici e alla nuova stagione delle trimestrali per determinare il loro umore, che sarà condizionato anche dalla Federal Reserve: mercoledì verranno pubblicati i verbali della riunione del 14 e 15 marzo; allora fu annunciato un rialzo dei tassi di 25 punti base allo 0,75-1% e furono indicate altre due strette nel resto dell’anno in corso. La settimana scorsa tuttavia non sono mancati membri della Fed che hanno ipotizzato un numero di rialzi dei tassi superiore a quello stimato.
A2a sotto osservazione dopo l’annuncio della cedola
A Milano in rosso A2a nel giorno della diffusione dei conti del 2016 e dopo l’annuncio del fine settimana della firma della lettera di intenti per lo studio di un percorso di partnership industriale e societaria con Acsm-Agam, azienda di Como e Monza della quale A2a controlla poco meno del 24% del capitale, Aspem, la società varesina già controllata da A2a, Aevv e Lario Reti Holding. Gli analisti giudicano positivamente il progetto che darebbe origine a una multiutility presente in tutte le provincie della Lombardia, esclusa Mantova.
Quanto ai conti, la società ha annunciato di avere archiviato il 2016 con un utile netto di gruppo salito a 224 milioni (dai 73 milioni del 2015) . In più il cda proporrà all’assemblea dei soci un dividendo di 0,0492 euro, in crescita del 20% rispetto all’anno scorso e nettamente al di sopra delle stime anche dei due grandi soci, Comuni di Milano e di Brescia, indicate nei propri bilanci. I vertici della mutilutility hanno aggiornato anche il piano industriale prevedendo un utile per 500 milioni nel 2021 .
Vendite, oltre che su A2a, anche sulle altre utility quotate del Ftse Mib come Snam Rete Gas (-1,3%), Terna (-0,7%) e Italgas (-0,2%). Piatta Enel. Fuori dal paniere delle 40 big del listino milanese invece si è messa in evidenza, sempre tra le società di servizi di pubblica utilità, Acea (+2,3%) dopo che è emersa la probabile indicazione di Stefano Donnarumma come nuovo amministratore delegato del gruppo romano. Bene anche Acsm-Agama (+0,8%), sul progetto di integrazione con A2a, e Iren (+0,7%) che Equita Sim ha tolto dalla propria “focus list” in ragione della recente performance di Borsa pur mantenendo una valutazione positiva.
Lusso in evidenza, bene anche risparmio gestito
Sul Ftse Mib, in evidenza il settore lusso con Salvatore Ferragamo(+1,2%), Moncler(+1%) e Yoox Net-A-Porter Group (+0,8%) in controtendenza così come il risparmio gestito visto l’andamento brillante dei mercati finanziari nel primo trimestre 2017: «L’andamento dei mercati finanziari ha favorito la generazione di commissioni di performance – che stimiamo su livelli comparabili al positivo ultimo trimestre 2016 – e, anche grazie alla nuova produzione commerciale, spinto gli attivi in gestione su livelli record – è il commento degli analisti di Icbpi – Stimiamo quindi un primo trimestre molto solido per le società del comparto, su cui manteniamo una posizione positiva, con preferenza per Azimut e Banca Generali su base valutativa».
Balza Saipem grazie al supporto del petrolio
Risveglio in Borsa per Saipem che ha guidato il Ftse Mib per tutto il pomeriggio dopo essere stato il peggior titolo del I trimestre raccogliendo complessivamente -18%. Secondo gli operatori la “riscoperta” di Saipem, che già la scorsa settimana si era riportata ai massimi da fine febbraio in area 0,43 euro, è andata di pari passo con il recupero del prezzo del barile di petrolio (+4,8% il Brent nell’ultima ottava e +5% Saipem in Borsa) ma ha contribuito anche la conferma dell’impegno nella società di servizi oil espressa da Claudio Costamagna, presidente della Cdp (che detiene il 12,5% attraverso Cdp Equity), aggiungendo che la quota e’ destinata a rimanere in portafoglio nel lungo termine.
Fca paga il calo delle immatricolazioni in Usa a sorpresa
Pesante Fiat Chrysler Automobiles dopo la pubblicazione dei dati statunitensi sulle immatricolazioni del gruppo nel mese di marzo per il mercato americano. A fronte di una stima di +2,7%, le vendite di auto nuove da parte di Fca Group sono calate del 5%. Questa mattina il titolo ha più volte cambiato la direzione di marcia, nell’attesa anche dei dati sulle immatricolazioni italiane di marzo, che sono stati diffusi a Borsa chiusa: a marzo – secondo il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – il costruttore italo-americano registra infatti un aumento del 21,3% delle immatricolazioni verso un anno prima a oltre 68mila unita’ su un mercato complessivo in rialzo del 18,2% a 226.163.
Save vola dopo annuncio riassetto, sale Atlantia
Fuori dal paniere principale gli occhi sono stati puntati su Save , la società di gestione dell’aeroporto di Venezia, dopo l’accordo sul riassetto del gruppo, che prevede l’uscita del socio Andrea de Vido e la vendita della partecipazione di controllo a una società di nuova costituzione (BidCo), che sarà partecipata da Enrico Marchi e dai fondi gestiti da Deutsche Asset Management e InfraVia e controllata congiuntamente dagli stessi tre soggetti. L’accordo condotto in porto da Enrico Marchi, che di Save è il numero uno, prevede l’acquisto da parte delle controllate Giovanni Marchi e Aprile, del 50% che Andrea de Vido detiene in Finint, permettendo all’ex socio, esposto con le banche venete, di uscire dalla finanziaria e coprire i suoi debiti. L’intesa è subordinata all’avverarsi entro il 30 luglio (prorogabile al 30 agosto 2017) di alcune condizioni sospensive pattuite nell’interesse esclusivo dell’acquirente e quindi da esso rinunciabili e del via libera delle autorità (compresa Bankitalia). Il secondo accordo è stato siglato fra Marchi e i due fondi gestiti da Deutsche Asset e InfraVia Capital Partners per la cessione della partecipazione di controllo di Save a una società di nuova costituzione (BidCo) che alla fine sarà partecipata congiuntamente dai tre soggetti. Il finanziamento dell’operazione e’ stato organizzato da gruppo Intesa SanPaolo e Unicredit.
Euro sotto 1,07 $, petrolio corregge sul finale
Sul fronte dei cambi, l’euro/dollaro (segui qui i principali cross) è rimasto sotto quota 1,07 a 1,065 (1,0694 venerdì). In discesa la valuta giapponese sia nei confronti del dollaro sia nei confronti dell’euro. La sterlina ha ceduto mezzo punto percentuale sulla moneta statunitense sotto quota 1,25 dollari per un pound. Non ha avuto effetti sui movimenti del rublo l’attentato di San Pietroburgo: la valuta russa è rimasta nell’area 56,3 rubli per un dollaro. Greggio in correzione sul finale: -0,6% Wti a 50,26 dollari al barile (segui qui Brent e Wti).
BTp: spread con Bund chiude in rialzo a 187 punti
Chiusura all’insegna del rialzo per lo spread tra BTp e Bund sul mercato secondario dei titoli di Stato. Il differenziale di rendimento tra il decennale italiano (Isin IT0005210650) e quello tedesco si attesta nel finale a 187 punti dai 184 punti base dell’avvio e dai 182 della chiusura di venerdì, un movimento dovuto agli acquisti sul titolo tedesco che hanno fatto scendere il rendimento sotto lo 0,3%. Il rendimento dei decennali italiani ha infatti terminato sui valori del closing della vigilia al 2,15 per cento.
(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)