“Assad bombarda con il gas”: scontro tra potenze sulla Siria
È salito a 100 morti e 400 feriti il bilancio dell’attacco aereo condotto con gas tossici sulla città di Khan Sheikhun, nella provincia di Idlib, nella Siria nordoccidentale.
Lo si legge sul sito della tv araba Al-Arabiya che cita la Direzione sanità di Idlib. Stamani il sito di notizie vicino all’opposizione Shaam aveva parlato di bombe al cloro, ma per la Direzione sanità si tratterebbe invece di gas sarin, entrambi vietati a livello internazionale. Intanto sui social network gli attivisti hanno postato immagini che mostrano i volontari della Protezione civile, i cosiddetti “caschi bianchi” siriani, che soccorrono i feriti stesi a terra lavandoli con i tubi dell’acqua. In un altro video si vedono alcuni dei bambini morti dell’attacco, che secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, gruppo vicino all’opposizione con sede nel Regno Unito, sarebbero almeno 11.
Dal canto suo, la Coalizione nazionale delle forze della rivoluzione e dell’opposizione siriana ha definito l’attacco un crimine “terribile” compiuto dal regime del presidente siriano “Bashar al-Assad” e ha chiesto un’inchiesta delle Nazioni Unite sull’accaduto
Arrivano dalla provincia di Idlib, nel nord della Siria, controllata in buona parte dall’opposizione siriana denunce relative ad un raid aereo condotto oggi dai caccia del governo siriano di Bashar al Assad con l’uso di armi chimiche che avrebbe provocato decine di vittime, in buona parte civili. Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, organizzazione con sede a Londra ma con una fitta rete di informatori sul campo, sostiene che le persone rimaste uccise nella città di Khan Sheikhun, nella provincia di Idlib, sono morti per gli effetti del gas, aggiungendo che decine di altri hanno sofferto problemi respiratori. La Ong con sede a Londra parla di 35 morti, sostenendo che i caccia siriani abbiano effettuato un sospetto attacco di gas tossico che ha ucciso diversi bambini nella città in mano ai ribelli nel nord-ovest della Siria. La provincia di Idlib è in gran parte controllata da un’alleanza di ribelli tra cui ex affiliati di Fateh al Sham, legato ad al Qaeda. Il governo siriano ha ufficialmente aderito alla Convenzione sulle armi chimiche e consegnato il suo arsenale chimico nel 2013, come parte di un accordo per scongiurare l’azione militare degli Stati Uniti. Eppure ci sono state ripetute accuse di armi chimiche usate dal governo di Damasco, con un’indagine delle Nazioni Unite che ha puntato il dito contro il governo per almeno tre attacchi di cloro nel 2014 e il 2015. Il governo nega l’uso di armi chimiche e a sua volta accusa i ribelli di usare armi proibite. L’attacco di oggi arriva solo pochi giorni dopo che le forze fedeli al presidente Assad sono state accusate di usare armi chimiche in una controffensiva nella vicina provincia di Hama. L’opposizione ha accusato le forze governative di utilizzare “sostanze tossiche” nella sua battaglia per respingere l’assalto. Più di 320 mila persone sono state uccise in Siria da quando il conflitto ha avuto inizio nel marzo 2011 con le proteste anti-governative.
“Non abbiamo usato armi chimiche finora e non le useremo in futuro”, ha affermato un portavoce dell’esercito siriano citato da Sky News Arabia.
Le reazioni di Francia e Turchia
Il ministro degli Esteri della Francia, Jean-Marc Ayrault, ha chiesto un incontro di emergenza del Consiglio di sicurezza dell’Onu. “Un nuovo e particolarmente grave attacco chimico è avvenuto questa mattina nella provincia di Idlib. Le prime informazioni suggeriscono un grande numero di vittime, anche bambini. Condanno questo atto disgustoso”, ha detto Ayrault.
Il presidente turco Recep Tayyp Erdogan e il presidente russo Vlaimir Putin hanno discusso del sospetto attacco chimico avvenuto oggi in Siria nella provincia di Idlib, in mano ai ribelli. Lo riferiscono fonti della presidenza turca. “Il presidente Erdogan ha detto che attacchi disumani del genere sono inaccettabili”, fanno sapere le fonti. Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani nell’attacco, che si ritiene sia stato compiuto dai jet del governo siriano, sono rimaste uccise 58 persone, fra cui 11 bambini di età inferiore a otto anni.
IL GIORNALE