Croci e scritte sulla moschea: “Non siete i benvenuti in Italia”
Tre croci disegnate sopra la targa della moschea. Un quarta poco distante, segnata indelebilmente sul muro candido.
E poi quella scritta diretta, senza mezzi termini e senza appello: “Non siete i benvenuti”.
I simboli del cristianesimo contro il luogo di culto musulmano sono apparsi ieri sera all’ingresso del centro islamico di Sassuolo. Una provocazione? Uno scherzo? Una minaccia? Chissà. Che si tratti di un capitolo dell’ormai inflazionato scontro di civiltà o meno, l’atto vandalico sembra mandare un messaggio chiaro alla realtà islamica italiana dopo gli innumerevoli episodi di terrorismo che hanno scosso il mondo europeo. L’insofferenza nei confronti dei musulmani cresce all’aumentare degli attentati jihadisti non tanto (o non solo) per il timore che i fanatici di Al Baghdadi possano macchiare col sangue le città del Belpaese. Ma piuttosto per la percezione (vera o presunta) di una condanna troppo debole del terrorismo islamico da parte delle comunità locali.
Non è ancora chiaro se a disegnare quelle croci sia stato un gruppo di cristiani, solo un pazzo o un fondamentalista di Gesù. Chiunque sia stato ha già scatenato le reazioni dei fedeli di Sassuolo. “Qui insegniamo la pace e la convivenza – dice il presidente della moschea di Sassuolo finita nel mirino- ma capiamo che c’è ancora molto da lavorare“. Più dura invece la posizione del coordinatore della comunità islamica di Bologna, Yassine Lafram, il quale sceglie di soffiare sul fuoco dell’islamofobia: “L’uso della croce è una chiara strumentalizzazione da parte degli autori – commenta – che trovano terreno fertile nell’islamofobia crescente. I fomentatori di odio e gli imprenditori della paura devono fare i conti con la propria coscienza. Le loro parole rischiano di armare le mani di qualche mente malata“.
Condanne arrivano anche da Cristian Benvenuto, dirigente di Fratelli d’Italia: “Atto assolutamente da condannare. Soprattutto in questo contesto storico. Questo gesto oltre che generare tensione sociali, può portare ha una reazione da parte di qualche facinoroso. Sarà gravoso il compito dell’imam locale calmare gli animi per evitare conseguenze ben più gravi“. Resta da capire se e come potranno spegnere la miccia.
IL GIORNALE