Stadio della Roma, la Conferenza dei servizi chiude con un no
Cala il sipario sulla Conferenza dei servizi per lo Stadio della Roma, e l’iter burocratico dovrà ricominciare da capo. Ma la nuova Conferenza che si punta ad aprire ex novo nei prossimi mesi dovrebbe avere – almeno questa è l’intenzione del Campidoglio e l’auspicio della Regione Lazio – tempi più brevi dei 7 mesi del tavolo che, tra proroghe, polemiche e colpi di scena, si è ufficialmente chiuso questo pomeriggio con «esito negativo». «La prima pietra potrà comunque essere posta nel 2018 – il commento del capogruppo M5s capitolino Paolo Ferrara – non cambia nulla, il ritardo sarà solo di qualche mese». Uno stop in realtà ampiamente annunciato: sul tavolo troppi pareri negativi degli enti locali, spiega l’assessore regionale all’Urbanistica Michele Civita, ma soprattutto manca la variante urbanistica da parte di Roma Capitale e c’è un procedimento per mettere a vincolo l’Ippodromo di Tor di Valle avviato dalle Belle Arti. Se arriverà il vincolo, difficile immaginare altra strada che quella del Tar. La data da cerchiare sul calendario ora è il 15 giugno, cioè il limite entro il quale il Mibact può apporre il vincolo: entro quel giorno «anche considerando che Roma Capitale il 30 marzo ha avviato il procedimento di revisione del progetto» spiega Civita, il proponente potrà presentare le sue controdeduzioni, anche con «una diversa formulazione che potrà determinare l’avvio di una nuova conferenza dei servizi». Uno spiraglio, da parte della Regione, che di certo non potrà dispiacere ai proponenti di Eurnova che hanno tutto l’interesse a non far allontanare il progetto e a evitare possibili, futuri, impasse. Si apre un nuovo tavolo, però, avvisa la Regione, a condizione che le opere pubbliche siano realizzate contestualmente a quelle private. Ma questo sembra, del resto, anche l’orientamento del nuovo assessore capitolino all’Urbanistica Luca Montuori. Ciò che è certo è che nel nuovo progetto, con un taglio del 50% di cubature, salteranno le tre Torri, sarà potenziata la Roma-Lido, unificate Ostiense e via del Mare tra il Gra e viale Marconi, risolto il rischio idrogeologico del Fosso di Vallerano e saranno utilizzati materiali e tecnologie `green´. Per il masterplan definitivo, a quanto pare, bisognerà aspettare ancora un mesetto. Ma entro giugno, assicura ancora il pentastellato Ferrara, dovrebbe arrivare in Assemblea capitolina la nuova delibera di pubblico interesse con la variante urbanistica. «Roma Capitale – batte il piede però l’assessore Civita – per sette mesi ha impegnato molte pubbliche amministrazioni anche a decifrare pareri confusi e contraddittori. Auspichiamo che la revisione del progetto sia rapida e chiara». «È da irresponsabili – la replica M5s – speculare politicamente su un progetto che i cittadini a Roma attendono da 6 anni. Lo stadio della Roma si farà e noi ci impegneremo affinché l’iter sia il più breve possibile».
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