Pyongyang: attacco Usa in Siria giustifica l’atomica. Portaerei di Washington verso la Corea
PYONGYANG – L’attacco degli Stati Uniti contro la Siria è “un atto di aggressione intollerabile” che “prova più di un milione di volte” quanto sia giusto che la Corea del nord continui il proprio programma nucleare. Questo commento, apparso sui media di stato nordcoreani, è la prima reazione che arriva da Pyongyang al raid contro il regime siriano ordinato da Donald Trump.
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Lo riferiscono i media locali citando un portavoce del ministero degli Esteri nordcoreano. Il via libera al bombardamento del presidente Usa Donald Trump è arrivato proprio durante la visita in Florida del presidente cinese Xi Jinping, al quale avrebbe di fatto intimato di tenere a bada Pyongyang per evitare ci pensino gli Stati Uniti, anche ricorrendo a un intervento militare.
Corea del Nord: “Attacco Usa alla Siria giustifica l’atomica”
Secondo l’agenzia di Stato Kcna il portavoce del ministero degli Esteri ha aggiunto che gli “atteggiandosi arrogantemente a superpotenza gli Stati Uniti hanno solo scelto di colpire Paesi senza armi nucleari e l’amministrazione Trump non fa eccezione alcuna” a questa linea di condotta. “L’attacco siriano ci rircorda con durezza che solo la nostra potenza militare ci proteggerà da un’aggressione imperialista e pertanto rafforzeremo le forze di autodifesa per far fronte agli ancora più intensi atti di aggressione statunitensi”, ha concluso il portavoce di Pyongyang.
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La Corea del Nord ha effettuato dall’ottobre 2006 cinque test di esplosioni di altrettanti ordigni atomici, due solo lo scorso anno e le immagini satellitari raccolte dagli americani da settimane lasciano intendere che si prepari ad effettuarne un sesto, in palese violazione delle sanzioni Onu.
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Allo stesso modo Pyongyang ha dimostrato di non avere intenzione di fermare il proprio programma missilitico che ha l’obiettivo di riuscire a costruire un vettore balistico intercontinentale sul quale montare una testata atomica miniaturizzta in grado di essere collocata nell’ogiva e sparata a migliaia di chilometri di distanza.
Nel frattempo fonti militari Usa confermano l’indiscrezione che era trapelata, secondo la quale starebbe per scattare un riposizionamento di navi militari Usa nel Pacifico, per presidiare la penisola coreana. Il gruppo navale, che include una portaerei farà rotta da Singapore e raggiungerà l’area.
Intanto il presidente americano ha avuto in mattinata una telefonata di circa 20 minuti con Hwang Kyo-ahn, premier e presidente reggente sudcoreano dicendo d’aver discusso “in profondità il grave problema del nucleare nordcoreano e su come affrontarlo” con il presidente cinese Xi Jinping nel loro primo summit che si è concluso poche ore fa a Mar-a-Lago, in Florida.
Trump, secondo l’Ufficio di Hwang, ha espresso a Xi la piena posizione americana sulle ragioni del dispiegamento dei sistemi anti-missile Thaad in Corea del Sud, ma fortemente osteggiati da Pechino (e da Mosca) che si vede come minaccia alla sicurezza. La telefonata è avvenuta intorno alle 7,20 sudcoreane (00,20 in Italia), dopo che il presidente e Xi hanno concordato di lavorare a stretto contatto per convincere Pyongyang a frenare le ambizioni nucleari e missilistiche. Anche la Corea del Sud ha effettuato di recente il suo test missilistico: lo riporta il Chosun Ilbo citando fonti militari secondo cui il nuovo vettore è il Hyunmu-2C, in grado di coprire 800 chilometri e in previsione della sua entrata “in servizio” entro la fine dell’anno.
La mossa giunge a 5 anni dall’accordo siglato con gli Usa per estendere da 300 a 800 km la gittata dei missili in dotazione e sufficiente a coprire tutto il territorio nordcoreano. Il vettore è stato provato al sito dell’Agenzia per lo sviluppo della Difesa a Taean, provincia di South Chungcheong, alla presenza del ministro della Difesa Han Min-koo. I missili della classe Hyunmu includono gli Hyunmu-2A (dal range di 300 km), gli Hyunmu-2B with (500 km) e gli Hyunmu-3 (1.000 km).
Gli Hyunmu-2C, una volta in servizio, saranno la risposta al Nord e ai suoi nuovi 300mm su lanciatori multipli e agli Scud-B. Sono 4 le basi di missili di Pyongyang che costituiscono una minaccia e che sono distanti meno di 300 km dal centro della Corea del Sud; sono sei quelle nel raggio inferiore ai 400 km e 9 entro i 550.
REP.IT