L’esclusione di Grillo non vale: il tribunale salva la Cassimatis
“Sì, abbiamo vinto”. Nel caso del ricorso contro Beppe Grillo e il Movimento 5 Stelle, il tribunale di Genova ha deciso di dare ragione a Marika Cassimatis, la vincitrice delle comunarie per la scelta del candidato sindaco a Genova.
Sono state annullate, dunque, le decisioni con cui la docente di geografia veniva esclusa dal partito e con cui veniva scelto Luca Pirondini, attuale candidato sindaco, per correre alle elezioni con il simbolo del Movimento.
Ieri la “prof che non si arrende” ha pubblicato su Facebook una mail dello staff Cinque Stelle che le comunica “l’avvio di un procedimento disciplinare“.
Tra i comportamenti contestati alla Cassimatis ci sono la querela per diffamazione nei confronti del garante, il post “gravemente critico” contro la sospensione dal M5S del sindaco di Parma Federico Pizzarotti e un altro in cui apprezza la gestione dei rifiuti in quel Comune, la condivisione sui social il 22 maggio 2016 di una foto del Partito di Rifondazione comunista sui referendum, il post in cui appoggia il consigliere Putti contro la consigliera regionale Alice Salvatore (molto vicina a Grillo) e un altro in cui sostiene il “dissidente” Francesco Battistini, consigliere regionale che si autosospese per la “deriva verticistica” del Movimento. “Solo pretesti”, si è limitata a ribattere lei. Il Movimento le riconosce il diritto di replica (via mail) entro dieci giorni. Poi scatteranno le sanzioni.
Nel frattempo, però, il giudice di Genova Roberto Braccialini ha deciso di invalidare la decisione di Grillo di toglierle il simbolo del Movimento a vantaggio di Pirondini. “Il ‘fidatevi di me’ non è fonte di diritto, davanti a un tribunale”, ha commentato la Cassimatis ai microfoni di LaPresse. “Da qui in avanti non so cosa succederà – ha, poi, concluso – hanno accolto tutto, siamo molto contenti tutti, anche i candidati consiglieri”.
IL GIORNALE