Corea del Nord: “Offensivo l’invio della portaerei. Reagiremo”
La Corea del Nord non ha gradito la scelta di Trump di inviare la portaerei Carl Vinson (foto) al largo della penisola asiatica.
“Mosse sconsiderate di Washington per invadere” il Paese, che hanno raggiunto “una fase seria”. Un portavoce del ministero degli Esteri di Pyongyang osserva che“se gli Stati Uniti osano optare per un intervento militare, come un attacco preventivo e la rimozione del quartier generale, la Corea del Nord è pronta a reagire a ogni tipo di guerra desiderato dagli Usa”.
“La grave situazione – ha sottolineato il portavoce – dimostra ancora una volta che la Corea del Nord era del tutto giustificata ad aumentare in ogni modo le proprie capacità militari di autodifesa”. E punta il dito contro gli Usa: “L’amministrazione Trump è abbastanza stupida da schierare forze strategiche sorprendenti una dopo l’altra in Corea del Sud, parlando di pace con la forza delle armi, ma la Corea del Nord rimane impassibile”. “Prenderemo le più dure contromisure per difenderci”.
Intanto Cina e Corea del Sud ieri hanno trovato un accordo per ulteriori sanzioni contro la Corea del Nord. Le misure scatteranno in caso di un nuovo test nucleare o del lancio di missili balistici da parte di Pyongyang.
La dura risposta di Trump
Il presidente degli Stati Uniti su Twitter avverte Kim Jong-un: “La Corea del Nord è in cerca di guai. Se la Cina decide di aiutare sarebbe una grande cosa.
In caso contrario, risolveremo il problema anche senza di loro”.
La strategia degli Stati Uniti
Il consigliere per la Sicurezza nazionale Usa, H.R. McMaster, ha definito una misura “prudenziale” l’invio della portaerei “Carl Vinson” e, in una intervista a Fox, ha precisato che il presidente Trump intende “studiare tutte le opzioni per eliminare la minaccia” nucleare nordcoreana, diretta “contro gli Usa e contro i nostri allati nella regione”. Da parte sua il segretario di Stato, Rex Tillerson, ha rilevato che Pyongyang non potrà non tenere conto dell’iniziativa assunta dagli Usa nei confronti della Siria: “Il messaggio che tutti i paesi posso trarre è che se si violano gli accordi internazionali, se non si rispettano i patti, se si diventa una minaccia, allora è assai probabile che giunga una risposta”. Alla catena tv Abc, Tillerson ha precisato: “Non vogliamo rovesciare il regime della Corea del Nord, non è il nostro obiettivo e quindi non sono credibili le ragioni in questo senso per lo sviluppo del programma nucleare nordcoreano”. Dopo la visita del presidente cinese Xi in Florida e i colloqui con Trump, Tillerson ritiene occorra dare a Pechino “più tempo per agire” verso Pyongyang “e, comunque, resteremo in contatto, in stretto contatto”.
Pechino: moderazione per evitare escalation
“La Cina sta prestando una forte attenzione agli sviluppi della situazione nelle penisola coreana”, ha detto la portavoce del ministero degli Esteri cinese Hua Chunying, rispondendo oggi ad una domanda riguardo a come Pechino considera la decisione degli Usa di indirizzare un gruppo navale di attacco, guidato dalla portaerei Carl Vinson, verso la penisola coreana. “Nell’attuale situazione, tutte le parti dovrebbero mostrare moderazione e non fare nulla che possa provocare un’escalation” , ha poi aggiunto la portavoce. A molti è suonato come un monito rivolto in particolare a Washington
IL GIORNALE