Roma, 12 aprile 2017 – Luigi Di Maio nella bufera per un post pubblicato su Facebook in cui l’esponenente del Movimento 5 Stelle prende polemicamente posizione sui romeni. “L’Italia ha importato dalla Romania il 40% dei loro criminali – scrive il vicepresidente della Camera -. Mentre la Romania sta importando dall’Italia le nostre imprese e i nostri capitali. Che affare questa UE!”. E aggiunge: “Siccome in Italia la politica non ha mai voluto far funzionare la giustizia, anzi molto spesso l’ha sabotata volutamente, noi stiamo attraendo delinquenti, mentre le nostre imprese scappano dove i sistemi giudiziari sono più efficienti: come in Romania!”.  Al post Di Maio allega un video: “Vi chiedo di ascoltare questi due minuti del Procuratore aggiunto di Messina Sebastiano Ardita per capire cosa hanno creato in Italia 20 anni  di partitocrazia degli amici degli amici”. Quindi la chiusura-appello: “Basta non votarli più per far cambiare le cose”.

L’AMBASCIATORE PROTESTA – Le parole di Di Maio innescano un polverone. Tra i primi a protestare in maniera vigorosa l’ambasciatore romeno George Gabriel Bologan che in una lettera a un quotidiano sottolinea: “Sosteneva John Austin che ‘pronunciare una frase significa svolgere un’azione che può distruggere o edificare’. E le parole, anche se in un certo contesto, possono offendere senza che questo sia il fine voluto. La comunità romena è ben integrata nel tessuto sociale italiano. Al di là della dialettica politica interna che non mi riguarda, credo che i messaggi positivi possano dare di più. Il dialogo e la conoscenza aiutano tanto”.

LE REAZIONI – Dura e netta la reazione di Gianni Pittella. “Di Maio, che idiozia! Ma come può un esponente di spicco del M5S e vicepresidente della Camera lasciarsi andare a idiozie del genere sul conto di un intero popolo, quello rumeno, che tanto ha dato in termini umani, sociali ed economici all’Italia – afferma il il presidente del Gruppo Socialisti e Democratici al Parlamento europeo -. Non si tratta di razzismo, ma ahimè  di becera ignoranza”.  Per Gianfranco Librandi di Scelta Civica Di Maio “ha perso un’altra occasione per tacere, dando prova di cattiveria e odio etnico verso i cittadini romeni”. Quindi accosta l’esponente pentastellato a Matteo Salvini, sostenendo che “cattiveria e odio etnico” mostrati sono gli stessi che il leader della Lega esprimeva “quando intonava cori da stadio contro in napoletani”. Accuse anche da Bonelli (Verdi) e da due del Pd, Pedica e Tidei.

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