La post-verità? É prefascismo
BEPPE SEVERGNINI
Se avete tempo di leggere un solo libro, in questo periodo, scegliete “Venti lezioni di Timothy Snyder. Il sottotitolo, come spesso càpita, appesantisce inutilmente la proposta: «Per salvare la democrazia dalle malattie della politica». Il titolo originale sarebbe stato ideale: On Tyranny. Sulla tirannia. Che non è ritornata, per fortuna, in Europa; e non c’è mai stata, negli Stati Uniti d’America. Ma qualcuno, qui e là, comincia a sentirne la tentazione. Snyder è professore di storia a Yale, ha scritto opere importanti sull’Europa tra Hitler e Stalin, e sull’Olocausto. L’autore non è un allarmista, ma lancia un allarme. La storia insegna infatti che la tirannia più insidiosa non è quella che s’impone con la violenza, ma quella che acquista potere attraverso una serie di cedimenti progressivi da parte dei cittadini.
Ma il genio nel libro non sta nella diagnosi; sta nella terapia. L’autore offre venti prescrizioni. Ne scegliamo cinque.
1 Non obbedite in anticipo. «Può darsi che i governanti non sappiano che i cittadini sono disposti a compromettere un valore o un principio. Obbedire in anticipo è una tragedia politica».
2 Tenete vita l’etica professionale «Quando i leader danno un esempio negativo, il solo fatto di votarsi alla propria professione assume un’importanza ancora maggiore. Difficile sovvertire uno stato di diritto senza disporre di avvocati, e tenere processi-farsa senza giudici. I despoti han bisogno di funzionari pubblici obbedienti».
3 Difendete la vostra vita privata. «Chiunque sia in grado di fare breccia nella vostra privacy può umiliarvi e distruggere le vostre relazioni a suo piacimento». Quindi: non permettete che accada.
4 Investigate. «Cos’è la verità?’ A volte la gente rivolge questa domanda perché desidera non fare niente. Il cinismo generico ci fa sentire alternativi e al passo coi tempi, anche se stiamo sprofondando in una palude di indifferenza».
5 Credete nella verità. «Abbandonare i fatti è abbandonare la libertà». Oggi come ieri, spiega Timothy Snyder, «molti hanno confuso la fede in un leader inadeguato con la verità su un mondo che tutti noi condividiamo». E conclude: «La post-verità è pre-fascismo».
Ecco, questo sarebbe stato un buon sottotitolo.
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