Roma, carabinieri e guardia di finanza negli uffici della Consip
I carabinieri e i militari della guardia di finanza sono entrati negli uffici della Consip a Roma per acquisire atti relativi ad alcuni appalti. L’operazione è stata disposta dalla Procura della Capitale nell’ambito dell’inchiesta sulla centrale acquisti della Pubblica amministrazione. L’acquisizione di atti alla Consip ha riguardato l’intero appalto FM4, il mega appalto europeo da 2,7 miliardi di euro per l’affidamento di servizi nella P.a.
L’inchiesta della procura di Roma non è più circoscritta, quindi, ai tre lotti a cui aspirava Alfredo Romeo, in carcere per corruzione, ma a tutte le 18 porzioni di appalto alle quali presero parte otto società.
L’indagine si allarga a tutta la maxigara – Gli accertamenti disposti dal procuratore aggiunto Paolo Ielo e dal sostituto Mario Palazzi puntano a verificare le procedure utilizzate per l’affidamento dei lotti e il “comportamento” tenuto dai vari attori che hanno partecipato alla maxigara bandita nella primavera del 2014 e che riguardava la fornitura dei servizi gestionali destinata agli uffici pubblici, centri di ricerca ed università. L’attività di acquisizione di documenti iniziata oggi durerà alcuni giorni proprio per la complessità e dimensione dell’appalto.
Le aziende coinvolte nella maxigara – L’indagine punta a chiarire l’attività svolta anche da altre aziende come la Manutencoop e Cofely Italia che si sono aggiudicati, ma non ancora affidati, quattro lotti ciascuno. Nell’affidamento delle varie porzioni della gara, la Romeo Gestioni, il gruppo capeggiato dall’imprenditore napoletano Alfredo Romeo, è arrivata prima per i lotti 3, 13 e 18 mentre la Cofely si è aggiudicata i lotti 8, 10, 11 e 16. Per quanto riguarda Manutencoop i lotti in cui si è piazzata prima sono l’1, 5, 7 e 15. Lo stesso Romeo, nell’aprile del 2016, aveva presentato un esposto alla Consip e all’Anac, successivamente all’autorità giudiziaria, per denunciare irregolarità nelle aggiudicazioni.
Nei giorni scorsi anche il Garante dell’Antitrust ha avviato un procedimento nei confronti di Cns, Dussmann Service, Engie Servizi (già Cofely Italia), ManitalIdea, Manutencoop Facility, Romeo Gestioni e Sti, per accertare se tali imprese, anche per il tramite di società dalle stesse controllate, abbiano coordinato le modalità di partecipazione alla gara bandita.
Procura chiede di sentire Marco Gasparri – Gli inquirenti della Procura di Roma hanno chiesto intanto di poter sentire in incidente probatorio Marco Gasparri, il dirigente Consip le cui dichiarazioni sono al centro dell’inchiesta. Gasparri ha infatti raccontato ai magistrati di Roma e Napoli che lo hanno interrogato in passato, di aver ricevuto nell’arco di tre anni, circa 100mila euro da Romeo per avere informazioni sugli appalti della Consip.
Gli indagati dell’inchiesta Consip – Nell’indagine Consip risultano indagati, per rivelazione di segreto d’ufficio il ministro dello Sport, Luca Lotti (all’epoca dei fatti sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri), il comandante generale dei carabinieri, Tullio Del Sette e il generale di brigata dell’Arma Emanuele Saltalamacchia. Rispondono di traffico di influenze il padre dell’ex premier Tiziano Renzi, il suo amico imprenditore Carlo Russo, e l’ex parlamentare e consulente di Romeo, Italo Bocchino.
In ferie il capitano Scarfato – Il capitano del Noe Gianpaolo Scarfato ha deciso intanto di astenersi, su suggerimento del suo difensore, dalla prosecuzione del suo lavoro di investigatore per poter preparare al meglio la sua difesa. Per questo motivo, il carabiniere è da oggi in ferie.
Le accuse contro Scarfaro – Scarfato è indagato a Roma nel quadro degli accertamenti Consip per l’omessa annotazione dell’esito negativo circa una presunta attività di pedinamento da parte dei Servizi, e per l’attribuzione della frase intercettata “…Renzi l’ultima volta che l’ho incontrato” (riferito al padre dell’ex premier) ad Alfredo Romeo, in carcere per corruzione, invece che ad Italo Bocchino, ex parlamentare e consulente dell’imprenditore napoletano (che si sarebbe quindi riferito ad un incontro con Matteo Renzi nell’ambito della normale pratica politica).
TGCOM