Vitalizi, pronto il ricorso contro i tagli a Montecitorio
EMANUELE LAURIA
ROMA – Il ricorso è già pronto. E porta la firma di venti ex deputati “dell’intero arco costituzionale”, fatta eccezione ovviamente per i grillini che sono alla prima legislatura. E’ guerra contro la decisione del Consiglio di Presidenza di Montecitorio di varare un taglio ai vitalizi, sotto forma di “contributo di solidarietà” per tre anni: a pagare dovrebbero essere i deputati delle precedenti legislature che ricevono assegni annui superiori a 70mila euro. Le percentuali: il 10 per cento di riduzione sulla parte eccedente per i vitalizi fra 70mila e 80mila euro lordi l’anno, il 20 per quelli fino a 90mila, il 30 per quelli fino a 100mila, il 40 per quelli superiori a 100mila.
Ad annunciare il ricorso, che sarà presentato al consiglio di giurisdizione della Camera, è l’avvocato Maurizio Paniz, ex deputato del Pdl, che sta curando analoghe iniziative per conto di consiglieri di varie Regioni. “I nomi dei ricorrenti? Non li dico neanche sotto tortura”, scherza Paniz, dopo avere precisato che le firme sono di “esponenti politici di partiti diversi: ci sono quasi tutti”.
La sforbiciata ai vitalizi è stata promossa dal Pd, che l’ha fatta approvare in consiglio di presidenza il 22 marzo, in un clima di dura contrapposizione con i deputati di M5S, che chiedevano di cancellare del tutto le “pensioni” dei parlamentari. Alcuni esponenti di 5stelle, che in quell’occasione hanno tentato di fare irruzione durante i lavori del consiglio, sono stati successivamente sospesi.
Ma chi il vitalizio lo prende, in forza di un’attività parlamentare svolta negli anni scorsi anche per brevi periodi, non ha alcuna intenzione di rinunciare a questi introiti. E passa alle vie legali per tenersi i propri soldi.
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