Gli autovelox ticinesi decuplicano gli introiti: italiano il 60% dei multati
I radar fissi e mobili piazzati sulle strade del Canton Ticino sono costati agli automobilisti scoperti a viaggiare oltre i limiti di velocità ben 10 milioni di franchi svizzeri, circa 9,3 milioni di euro. L’apparecchio più «redditizio» è quello di Balerna, sull’autostrada, a poca distanza dal valico di Brogeda, che da solo ha incassato quasi 8 milioni di franchi a spese, in sei casi su dieci, di cittadini stranieri, italiani in particolare ma anche viaggiatori provenienti dal Nord Europa.
I numeri delle multe sono stati resi noti nei giorni scorsi dal Consiglio di Stato, che ha pubblicato il bilancio di tutte le attività svolte nel corso del 2016. La somma incassata grazie agli autovelox — che gli elvetici preferiscono chiamare radar — è dieci volte superiore al milione di franchi previsto nel bilancio preventivo dal Canton Ticino. Effetto soprattutto degli apparecchi fissi, a partire proprio da quel radar che non lascia scampo a chi procede verso Chiasso sull’A2 superando i limiti di velocità.
«L’autovelox di Balerna è stato piazzato alla fine del 2015 e chi percorre abitualmente l’autostrada da Mendrisio verso Chiasso naturalmente sa del radar e sta attento — dice Eros Sebastiani, portavoce dell’Associazione frontalieri —. Il problema è soprattutto per i viaggiatori occasionali, in molti casi italiani o stranieri provenienti da altri Paesi. Non si può negare che quello sia il classico sistema per fare cassa, anche se gli svizzeri dicono che è stato messo per motivi di sicurezza».
«I controlli più insidiosi per i frontalieri ma anche per gli stessi svizzeri sono quelli con i radar mobili, che in base alle norme elvetiche possono essere anche nascosti — dice ancora il portavoce dei frontalieri —. Gli italiani che hanno il permesso di lavoro per la Svizzera, se vengono multati e non pagano nei termini si vedono revocare il permesso. Gli automobilisti stranieri di passaggio, invece, se vengono fermati e hanno commesso un’infrazione devono pagare subito».
Complessivamente, nel 2016, stando ai dati diffusi dalla Polizia Cantonale del Ticino, i controlli della velocità con radar mobili sono stati 419, il 37% in meno rispetto all’anno precedente. Uno su dieci dei circa 387mila veicoli controllati aveva superato i limiti di velocità. Esponenziale invece l’aumento degli accertamenti effettuati dagli autovelox installati in pianta stabile sulle strade del Canton Ticino. «Gli apparecchi fissi hanno controllato 12,9 milioni di veicoli, il 47% in più rispetto all’anno precedente — precisano dalla Polizia cantonale —. Del totale dei mezzi verificati, l’1,3% aveva commesso un’infrazione e sono state revocate 2.984 licenze di guida».
Nel bilancio di previsione, il Ticino aveva ipotizzato un’entrata di un milione di franchi. In realtà, l’incasso effettivo è stato dieci volte superiore. Inevitabilmente, sono state superiori alle attese anche le spese di notifica delle contravvenzioni agli automobilisti che correvano troppo. Come emerge dal bilancio delle attività del Governo, per coprire i costi di invio delle multe sono stati stanziati 190 mila franchi svizzeri in più rispetto a quanto stimato. Un investimento extra evidentemente più che giustificato dagli incassi corrispondenti. Conti salati, calcolati in franchi ma saldati nella maggior parte dei casi in euro.
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