Primarie Pd, il confronto Renzi-Emiliano-Orlando
Emiliano attacca Renzi, «testardissimo nell’insistere sugli errori», che invece si concentra su Orlando e tenta di coinvolgerlo nelle responsabilità del suo governo. In un’ora e venti di botta e risposta così serrati da risultare ansiogeni, nell’unico confronto tv previsto tra candidati alle primarie del Pd di domenica per la carica di segretario, i pretendenti Matteo Renzi, Andrea Orlando e Michele Emiliano rispondono a domande su alleanze, temi etici, Alitalia.
Nello studio tutto blu di Sky, senza l’ombra di un simbolo del partito a ricordare quale sia la posta in palio, si comincia a dividersi sull’affluenza ambita ai gazebo di domenica («tutto ciò che ha la cifra di un milione davanti va bene» secondo Renzi; «l’asticella è quella che fissò Renzi l’altra volta: 2 milioni», risponde Orlando) e si continua sull’eredità del governo Renzi: lui difende Jobs Act e 80 euro; Orlando critica, l’ex premier reagisce: «C’eri anche tu in consiglio dei ministri, hai votato tutto, tutto». Si prosegue sull’Europa (Orlando: «Io non toglierò la bandiera europea, e non darò la colpa ai burocrati»; Renzi: «Tu hai votato il fiscal compact, io non c’ero»); ci si distingue sull’ipotesi di una patrimoniale: Renzi trova che «in questo momento non sia una soluzione», gli altri due non la escludono.
E sulle alleanze: mai con Berlusconi per Orlando e Emiliano; l’ex premier concede che «credo non si possa escludere se c’è il proporzionale», ma giura che «farò di tutto perché non ci sia il proporzionale».
Domande dal pubblico, qualche scintilla tra loro, qualche cedimento alla vanità quando tutti e tre fanno sapere di avere avuto contatti col Papa. «Dite qualcosa di sinistra», invita il moderatore Fabio Vitale per l’appello finale. «Andate a votare», insistono. Appuntamento ai gazebo domenica.
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