A Roma è di nuovo emergenza rifiuti

flavia amabile
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Dicono: Roma caput rifiuti. Oppure: a Roma un sacchetto è per sempre. L’ironia è facile nella capitale dove l’onda del «movimento 5 stelle» è arrivata ma a intervalli regolari i cassonetti offrono sempre gli stessi spettacoli e odori. L’ultima emergenza è scattata il primo maggio e ha portato i rifiuti ad accumularsi in molte zone,. Ancora ieri, dopo tre giorni di lavoro degli operatori per risolvere il problema, ancora si vedevano cassonetti pieni dalla via Cassia a via di Pietralata, da Prati a piazza Bologna. «È così da due giorni, speriamo che arrivi qualcuno», raccontano i clienti del caffè Federici di via Durantini. Da due giorni c’è un materasso in strada. Da due giorni c’è uno scaldabagno in una traversa di piazza Bologna. Da due giorni c’è un materasso anche in una via del quartiere Prati. Zone non centrali ma nemmeno periferiche. La nuova crisi è stata determinata da diversi fattori: gli impianti di trattamento di Latina e Frosinone dove vengono smaltiti i rifiuti romani stanno accettando meno materiale, il tritovagliatore di Rocca Cencia continua a rimanere fermo per evitare proteste da parte dei residenti e gli inceneritori sono a mezzo servizio.

 

(Oltre ai cassonetti pieni anche l’inciviltà di chi abbandona rifiuti ingombranti come materassi)

 

Nulla di così nuovo, in realtà, ed è questo il dramma più grande. I problemi sono sempre gli stessi, giunta dopo giunta, e la soluzione non sembra dietro l’angolo. Il Movimento 5 Stelle è al secondo assessore alla Sostenibilità Ambientale. L’ultima arrivata, Pinuccia Montanari,ha ferma intenzione di portare la differenziata al 70 per cento per non far dipendere Roma dagli inceneritori ma è a Roma da poco più di quattro mesi, i nodi da sciogliere sono ancora molti.

 

(Non va meglio nell’elegante quartiere Prati dove i sacchi della spazzatura bloccano i marciapiedi)

 

La situazione appare ancora più grave se la si osserva attraverso i social dove siti e profili sono pieni di foto di rifiuti. Per l’opposizione è la conferma dell’ennesimo fallimento della giunta Raggi. «La gestione dei rifiuti a Cinquestelle è un totale fallimento – scrive su Facebook Alessia Morani, vice-presidente del gruppo Pd alla Camera – Una maleodorante Caporetto che mette a nudo la desolante inadeguatezza della Raggi». «Roma – continua – affoga sotto i rifiuti. Le immagini, scattate in questi giorni nei vari quartieri della Capitale, parlano chiaro.

 

(Anche poco distante dal centro storico, in Piazza Bologna, la situazione dei rifiuti è fuori controllo)

 

I cassonetti rigurgitano materiali di ogni genere e li riversano in strada. Oltre a rappresentare uno spettacolo indegno per una città come Roma e a costituire serio rischio sanitario, l’esondazione di spazzatura favorisce la moltiplicazione dei topi (ne vengono calcolati 9 milioni) e attira i cinghiali, che provocano incidenti mortali». Critiche anche da Michela De Biase, capogruppo Pd in Campidoglio: «Roma sta scivolando giorno dopo giorno nell’emergenza rifiuti. I cittadini romani contestano da settimane la “monnezzopoli” quotidiana. Non c’è quartiere senza cumuli di rifiuti adagiati in terra o nei pressi dei cassonetti ormai strabordanti e maleodoranti. Le cartoline che offre la capitale nel centro storico non sono migliori di quelle delle periferie. Una costante di degrado e sporcizia è l’elemento unificante di tutta la città». «Dopo dieci mesi di governo M5S in Campidoglio – conclude – il “To Rome with Love” di Woody Allen è un lontano ricordo e le uniche “Vacanze romane” sono quelle dell’amministrazione a 5 stelle del tutto assente e impreparata ad affrontare le sempre più numerose e pressanti emergenze quotidiane».

LA STAMPA

 

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