Usa, inchiesta penale su Uber per i software “anti-controlli”
NEW YORK – Il Dipartimento di giustizia americano ha aperto un’inchiesta penale nei confronti di Uber, accusata di aver usato alcuni software segreti per evitare i controlli delle autorità in città dove non aveva la licenza per svolgere il servizio privato di taxi. Lo rivelano alcuni media americani citando fonti vicine al dossier. L’inchiesta penale sull’azienda di San Francisco fondata da Travis Kalanick segue l’indagine civile già aperta a suo tempo.
Il sofisticatissimo software nel mirino si chiama ‘Greyball’, usato da Uber nelle città in cui il servizio è vietato o soggetto a restrizioni. ‘Greyball’permette infatti agli autisti di individuare se una chiamata arriva da un agente. A quel punto sul telefonino da cui è stata attivata la app partono delle macchinine “fantasma” che simulano l’arrivo del taxi che invece non arriverà mai. Uber ha proibito l’uso di ‘Greyball’ dopo che il New York Times lo scorso marzo rivelò l’esistenza del software. Nyt che scriveva come lo stesso sistema sia stato utilizzato anche in alcuni Paesi europei, compresa l’Italia.
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