I “medi” dirigenti italiani sono tra i peggio pagati d’Europa
di FRANCO ZANTONELLI
Sono poco più che bruscolini gli stipendi del 2016 dei dirigenti d’impresa italiani di medio livello, se paragonati a quelli di alcuni top manager di grido, del calibro di Sergio Marchionne. A fare i conti in tasca alla fascia di mezzo dei quadri aziendali europei ci ha pensato Willis Towers Watson, societá statunitense specializzata nella selezione del personale. Prendendo sempre come riferimento i 9,7 milioni di euro, che si é portato a casa, lo scorso anno, il numero uno di Fca, scopriamo che la retribuzione di un manager italiano, in una funzione a metá tra i piani alti e quelli bassi della scala aziendale, non supera i 75 mila euro.
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Da leccarsi i baffi, per contro, lo stipendio di un pari grado svizzero, che guida la classifica di Willis Towers Watson, con l’equivalente di ben 160 mila euro annui. Seguono, distaccati di un bel pò, lussemburghesi, danesi e tedeschi. Gli italiani, dal canto loro, possono ricavare una misera consolazione se danno un’occhiata in coda alla fila. Dove si trovano, al decimo e ultimo posto della classifica, gli spagnoli, indietro di 200 euro.
Va detto, comunque, che a ridimensionare, ma solo in parte, il distacco notevole esistente tra i primi della classe, ovvero gli svizzeri, e gli altri manager, ci pensa l’elevato costo della vita della Confederazione, dovuto al caro-franco e ad altre voci quali gli affitti e i premi dell’assicurazione sanitaria alle stelle. “Attenzione- fa presente Willis Towers Watson -che anche tenuto conto del costo della vita, il potere d’acquisto degli svizzeri rimane molto più alto di quello di tutti gli altri europei”. Da rilevare, infine, che i manager, nella Confederazione, vengono coccolati sin da inizio carriera. Un dirigente alle prime armi guadagna, infatti, sugli 85 mila euro l’anno, ovvero più del doppio di un francese impiegato in una funzione analoga.
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