Incendio sulla Pontina, si teme per diossina e amianto. Campidoglio: “A Roma sud meglio chiudere finestre”

 FLAMINIA SAVELLI e LORENZO D’ALBERGO

Non sono ancora domate le fiamme nel centro di stoccaggio Eco X andato a fuoco ieri mattina. E ora si teme l’emergenza ambientale dovuta alle polveri e ai materiali bruciati che hanno dato luogo all’enorme colonna di fumo nero e alla nube che certamente contiene diossine, dovute alle plastiche bruciate, ma potrebbe contenere anche amianto. I pompieri sono riusciti a entrare questa mattina per una prima ispezione all’interno della struttura sulla via Pontina Vecchia, nel comune di Castagnetta e stanno quindi procedendo con il raffreddamento e le ultime operazioni di messa in sicurezza.La nube C’è preoccupazione tra i cittadini, in particolare tra chi abita o lavora nel quadrante sud di Roma, per la nube di fumo sprigionata dal maxi incendio. Diverse chiamate con richieste di informazioni sono arrivate già da ieri alle centrali d’emergenza da parte di cittadini preoccupati o che segnalavano di vedere la colonna di fumo.”Al momento dalle centraline Arpa non si rilevano dati di sostanze inquinanti rilevanti nè superamenti dei limiti imposti per la qualità dell’aria dalla normativa vigente. Tuttavia sono arrivate segnalazioni di odori fastidiosi in alcune zone di Roma sud. L’Arpa non ha diramato nessun invito a chiudere le finestre ma questa misura può essere utile come rimedio contro gli odori”, ha fatto sapere il Campidoglio.

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Timori per l’amianto “L’amianto ci potrebbe essere, non possiamo escluderlo. Stiamo verificando e presto faremo le campionature”, ha detto il comandante dei Vigili del fuoco di Roma e provincia, Marco Ghimenti, che nella tarda mattinata ha fatto un sopralluogo allo stabilimento Eco X, in fiamme da ieri, insieme ai carabinieri del Noe che hanno fatto i primi rilievi, anche fotografici. “Si tratta di un incendio abbastanza complesso – ha spiegato il comandante – perché i rifiuti sono compattati e ci sono colonne alte 5-6 metri che bisogna ‘smassare'”.

“Escludo che nel nostro stabilimento ci fossero rifiuti pericolosi”, sostiene l’amministratore delegato della società Eco X che preferisce rimanere anonimo. “In quel cassone – l’uomo indica un cumulo di materiali all’interno del cancello non coinvolto dalle fiamme – come si può vedere ci sono cassette della frutta, sedie e niente di pericoloso. Noi ritiriamo i rifiuti dai centri commerciali ed è assolutamente falso che ci sia amianto sul tetto visto che è di cemento”. Secondo l’amministratore la ditta raccoglieva “plastica e cartone, legno, ferro e cemento. Niente quindi – sottolinea – di pericoloso. Noi lavoravamo materiali, li dividevamo e poi smistavamo, a seconda del genere, in altri stabilimenti. Ad esempio il ferro lo portavamo ad una ditta che ha la sede qui vicino”. Sulla quantità di rifiuti che si trovavano all’interno, l’uomo dice di non essere in grado di quantificarla. “Qui lavoravano tra le 25 e le 30 persone – ha concluso – e i danni sono ingentissimi”.

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I primi dati Arpa Arpa Lazio intanto ha fatto sapere che “durante le operazioni di validazione dei dati della rete di monitoraggio della qualità dell’aria sono state analizzate con particolare attenzione le concentrazioni misurate presso le stazioni Ciampino, Cinecittà e Fermi, più prossime al sito interessato all’incendio anche in considerazione della direzione dei venti prevalenti nella giornata. Oltre a queste stazioni sono stati considerati anche i dati rilevati dal mezzo mobile, posizionato nel centro abitato di Albano Laziale. Dall’analisi dei dati non emergono superamenti dei limiti imposti per la qualità dell’aria ambiente dalla normativa vigente”.

Arpa ha poi fatto sapere di aver posizionato campionatori attivi e passivi nelle vicinanze dell’incendio e che i risultati del monitoraggio arriveranno in alcuni giorni. Il Campidoglio, a quanto si è appreso, ha chiesto all’Arpa che una centralina mobile sia installata nella zona di Spinaceto. Restano ancora attivate tutte le procedure di emergenza attivate ieri dal sindaco di Pomezia Fabio Fucci e poi estese ai 21 comuni tra il litorale romano e i Castelli, cioè di mantenere le finestre ben chiuse e limitare gli spostamenti. Il rischio maggiore è quello di diossina e amianto.

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Pomezia, ancora finestre chiuse Il direttore dell’Arpa, Marco Lupo, aveva già spiegato ieri: «I primi filtri potranno essere analizzati non prima di domenica. Sono i tempi tecnici necessari per i rilievi. Analizzeremo prima i campioni dell’aria e poi procederemo con le ulteriori analisi. Qualora dovessimo rilevare sostanze nocive procederemo con le bonifiche». Il sindaco di Pomezia Fabio Fucci, attraverso la pagina Facebook ufficiale del Municipio, ha invitato oggi la cittadinanza “a continuare a seguire le indicazioni dell’ordinanza emessa ieri fino a nuove comunicazioni”, che tra le altre cose disponeva anche la chiusura delle due scuole nei dintorni dello stabilimento bruciato, finestre chiuse entro 2 km dal luogo del rogo, stop a eventi all’aperto, animali da pascolo al chiuso e residenti entro cento metri dall’incendio ancora fuori casa. “I Vigili del Fuoco, che hanno lavorato tutta la notte, sono ancora sul luogo dell’incendio che è praticamente domato. La situazione è sotto controllo e il fumo è nettamente diminuito rispetto a ieri”, ha aggiunto Fucci che ha rivolto “un ringraziamento ai Vigili del Fuoco e a tutte le Forze dell’ordine che hanno lavorato incessantemente e sono ancora all’opera”.

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Le indagini Intanto la procura di Velletri sta procedendo per incendio doloso mentre il capitano dei carabinieri Luca Ciravegna è in attesa dei primi riscontri dei periti e dei tecnici. “Non c’è alcuna idea sulla causa” dell’incendio, ha spiegato il sindaco di Pomezia Fabio Fucci a SkyTg24 e fino a quando “non si conoscerà, non si potranno fare altre considerazioni” sul fatto che “potesse essere evitabile o meno”.

Sospese le visite nella tenuta di Castelporziano In seguito all’incendio e in considerazione della notevole colonna di fumo propagatasi nella zona, sono state sospese, in via precauzionale, per oggi, sabato 6 maggio e domani, domenica 7 maggio, le visite del pubblico alla Tenuta presidenziale di Castelporziano. L’Outlet di Castel Romano, lungo la via Pontina, ha aperto oggi alle 12 e non alle consuete 10 “in via del tutto precauzionale causa cattivo odore legato all’incendio di ieri a Pomezia. L’area in cui il Centro è ubicato non è stata coinvolta, se non appunto per il cattivo odore”, come si legge sulla pagina Facebook del centro commerciale. “Il direttore del Centro, verificata con le autorità preposte l’assenza di pericolosità alcuna – si legge tra i commenti – ha previsto la riapertura per le ore 12. La direzione del Castel Romano Designer Outlet ha voluto constatare con precisione eventuali rischi, al fine di tutelare la sicurezza e la salute dei dipendenti e dei clienti”. Il centro commerciale sarà aperto anche domani, si legge sempre tra i commenti. Non mancano però utenti della pagina che ritengono l’apertura dell’outlet una grave imprudenza. A loro viene risposto dalla direzione che sono state le autorità preposte a escludere rischi.

I cittadini da tempo avevano segnalato situazioni anomale nello stabilimento, con l’accumulo di materiali che provocavano anche miasmi e il comitato di quartiere aveva inviato una lettera al sindaco di pomezia, Fabio Fucci, invitandolo a intervenire. Questo pomeriggio la prima ispezione nello stabilimento sulla Pontina vecchia.

REP.IT

 

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