Migranti, la procura di Trapani: “Indagini sui membri delle Ong”
“La procura di Trapani ha in corso delle indagini concernenti l’ipotesi di reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina“.
A rivelarlo è stato il procuratore facente funzioni di Trapani Ambrogio Cartosio nel corso di un’audizione davanti alla commissione Difesa del Senato impegnata in una indagine conoscitiva sul contributo dei militari italiani ai soccorsi in mare ai migranti e sull’attività svolta dalle organizzazioni non governative nel Mar Mediterraneo. “Queste indagini – ha spiegato il magistrato – coinvolgononon le Ong in quanto tali ma soggetti, persone fisiche, appartenenti alle Ong. Ovviamente sulle indagini non posso dire altro”.
Nel corso del Forum organizzato da Repubblica, il ministro dell’Interno Marco Minniti non affretta giudizi. E a chi accusa le Ong di avere rapporti con gli scafisti libici lancia un avvertimento netto: “Un Paese serio aspetta di conoscere dati certi, cioè le indagini della magistratura. E solo dopo interviene”. Le indagini della commissione Difesa del Senato sono tese proprio a far luce sull’attività svolta dalle organizzazioni non governative al largo della costa libica e a dare una risposta alle ipotesi di complicità avanzate nelle scorse settiman tra il pm di Catania Carmelo Zuccaro. Al pcouratore di Trapani “non risultano contatti telefonici diretti tra la terraferma libica e le Ong”, anche se Frontex ha trovato i numeri di telefono di membri delle Ong nei cellulari degli immigrati. “Allo stato delle nostre acquisizioni – ha, poi, precisato Cartosio – escludo che i finanziamenti ricevuti dalle Ong possano essere di origine illecita. Ed escludo anche che gli interventi delle stesse Ong abbiano finalità diverse da quelle umanitarie”.
Sul piano tecnico giuridico, il procuratore di Trapani vede la soluzione del problema nell’articolo 54 del Codice penale che prevede la causa di giustificazione dello stato di necessità. “Se una nave delle Ong – ha spiegato il magistrato davanti alla Commissione Difesa del Senato – un mercantile, una nave militare, un peschereccio, un’imbarcazione privata, viene messa al corrente che alcune persone rischiano concretamente di annegare, deve soccorrerle, indipendentemente da dove si trovano. Il principio dello stato di necessità in questi casi travolge tutto, e l’eventuale favoreggiamento di immigrazione clandestina non è punibile”. Alla procura di Trapani, però, risulta che in qualche caso l’intervento delle navi delle Ong sia avvenuto senza intesa preventiva con la Guardia Costiera.
IL GIORNALE