Lorenzin: “A scuola solo se vaccinati”. Ma il piano divide il governo

flavia amabile
roma

L’annuncio coglie tutti di sorpresa. La ministra della Salute Beatrice Lorenzin sceglie la trasmissione «Night Tabloid» di Rai 2 per annunciare una rivoluzione nei vaccini a scuola. «Ho pronto un testo di legge», spiega, in cui «si prevede l’obbligatorietà delle vaccinazioni per l’accesso alla scuola dell’obbligo» e anche «un ampliamento delle vaccinazioni obbligatorie indicate dal nostro ministero».

 Sarebbe già sufficiente ma la ministra aggiunge una frase. «L’ho mandato oggi al presidente del Consiglio e lo porterò domani in Consiglio dei ministri». Su queste parole si scatena lo scontro. Il primo a rispondere è palazzo Chigi precisando che la questione vaccini non è all’ordine del giorno.

Subito dopo arriva la risposta della ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli che ricostruisce la vicenda. Le due ministre si sono incontrate il 7 febbraio. Nessun problema da parte della titolare dell’Istruzione sull’obbligatorietà dei vaccini a scuola. Il nodo da sciogliere è un altro ed è ancora lì dal 7 febbraio, si tratta di trovare il modo per «garantire al contempo anche il diritto costituzionale all’istruzione». Le strade allo studio dei tecnici potrebbero essere molte ma il piano ha bisogno ancora di tempo per vedere la luce. In via non ufficiale quella della ministra Lorenzin appare a molti, insomma, una fuga in avanti non concordata nei tempi, quindi prematura e inopportuna.

 

Nulla di tutto questo, replica la ministra Lorenzin che sottolinea di non aver mai annunciato che la questione fosse all’ordine del giorno del consiglio dei ministri di oggi. E precisa il suo obiettivo: «Aprire una discussione con i colleghi di governo, in ampio spirito collaborativo».

 

Oggi, quindi, si presenterà comunque con la bozza alla riunione. Nel testo si preciserà che ogni anno il ministero della Salute darà una lista dei vaccini che riterrà obbligatori per l’iscrizione a scuola: «Tutte le vaccinazioni che sono nel piano vaccinale approvato nei Livelli essenziali di assistenza (Lea) sono necessarie per la salute delle persone, poi ce ne saranno un gruppo che saranno obbligatorie per l’accesso alla scuola dell’obbligo. Ovviamente questa è una norma che può avere degli aspetti di complessità, per questo l’ho mandata alla presidenza del consiglio. Spero che ci sia un approfondimento con il ministero dell’Istruzione, che ha il timore che venga leso il diritto all’accesso alla scuola». L’obiettivo è anche quello di «avere norme uniche in tutta Italia visto che le regioni si stanno muovendo in ordine sparso». In realtà saranno norme che avranno comunque un ampio margine di flessibilità. In caso di epidemie locali come è il caso del focolaio di meningite in Toscana che sta creando problemi da mesi, sarà previsto l’obbligo di vaccino nelle zone coinvolte.

 

Nel frattempo, alcune Regioni stanno già procedendo. Esiste l’obbligo dei vaccini per frequentare la scuola dell’infanzia in Toscana, Emilia Romagna e Venezia Giulia. In Piemonte è iniziata la discussione della legge per l’obbligo all’asilo.

LA STAMPA

 

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