E tre! Dopo legittima difesa e telemarketing, sui vaccini terzo incidente in dieci giorni tra Renzi e governo

Nel giorno della prima cabina di regia del Pd sui rapporti col governo Gentiloni, scoppia la polemica tra il nuovo segretario Matteo Renzi e Palazzo Chigi. Solo che il casus belli non viene discusso in cabina di regia, ma deciso da Renzi subito dopo. Cioè quando il segretario scorge sulle agenzie di stampa il tema di giornata su cui si può montare una bella querelle: l’obbligatorietà dei vaccini. È la terza “picconata” che il segretario rifila all’esecutivo in appena dieci giorni dal voto delle primarie. In principio fu la bordata sulla legittima difesa e “l’emendamento della notte”, da riscrivere al Senato. Poi le critiche al telemarketing. E oggi ecco il turno dei vaccini.

Ne parla il ministro per la Salute Beatrice Lorenzin nel primissimo pomeriggio, quando la cabina di regia di Renzi al Nazareno è ancora riunita. In effetti, è vero e proprio un pranzo, tra l’altro a base di sushi. Presenti con Renzi il ministro per i Rapporti con il Parlamento Anna Finocchiaro, il sottosegretario Maria Elena Boschi, il vicesegretario del Pd e ministro Maurizio Martina, i due capigruppo di Camera e Senato, Rosato e Zanda. Lorenzin annuncia un “decreto che prevede l’obbligatorietà delle vaccinazioni per l’accesso alla scuola dell’obbligo”, dice di averlo “mandato oggi a Gentiloni e domani lo porterò in consiglio dei ministri”, precisa.

Parole che, al di là dei flash di agenzia, non hanno fatto molto rumore, se non fosse che qualche ora dopo è arrivata la smentita di Palazzo Chigi: “Nessun decreto sui vaccini domani in consiglio dei ministri”. Segue la nota del Miur, il ministero dell’Istruzione, a specificare che “bisogna garantire il diritto costituzionale alla salute ma anche quello all’istruzione”. Cioè: la preoccupazione del ministro Valeria Fedeli, che da febbraio sta lavorando sul tema con Lorenzin, è quella di evitare che una famiglia non mandi i figli a scuola pur di non vaccinarli.

Problema complesso. I due ministeri, Istruzione e Salute, smentiscono si tratti di scontro interno al governo. Fonti dell’esecutivo giurano che il problema sta solo nella difficoltà di legiferare su una materia del genere, precisano che si sta cercando una formula adatta e che forse Lorenzin ha corso troppo. Ma a montare la polemica ci pensa lui: Renzi.

I vaccini gli danno ciò che due ore di cabina di regia non avevano partorito. E cioè il modo quotidiano per farsi sentire sul governo, con Gentiloni a fare da punching ball, perfettamente consapevole che nei prossimi mesi andrà così e che i vaccini sono solo l’inizio.

E allora ecco il portavoce di Renzi, Michele Anzaldi che attacca: “Stop dal Cdm sui vaccini obbligatori? Mi auguro che si tratti solo di un disguido comunicativo. Il governo fa bene a mandare un nuovo segnale chiaro sui vaccini, è bene che su questo non risultino marce indietro e che il decreto venga fatto prima possibile”.

Ed ecco Matteo Richetti: “Il Pd è pronto a sostenere il provvedimento del ministro sull’obbligo dei vaccini. Noi siamo a favore, perché sul tema c’è una pericolosa confusione e ambiguità con l’aumento del numero delle persone che decidono di non avvalersi dei vaccini”.

I media titoleranno sulle tensioni nella maggioranza, l’opposizione attaccherà e il giochetto è fatto, anche se in serata fonti del governo provano a metterci una pezza: nessun conflitto tra ministri, il testo sarà concertato e arriverà in Cdm la settimana prossima. In effetti, la cabina di regia di oggi, la prima di una serie che Renzi vuole a cadenza settimanale, non ha prodotto temi di frizione col governo. E’ servita per fare il punto sui provvedimenti in programma in Parlamento, dalla legittima difesa che è arrivata in Senato con un carico pesante di polemiche dalla Camera, al ddl concorrenza, sul quale Renzi ha pure avuto modo di ridire, salvo poi accettare che il governo ponga la fiducia alla Camera. “Bene così”, avrebbe detto alla riunione al Nazareno dopo che nei giorni scorsi aveva criticato la norma sul telemarketing contenuta nel provvedimento voluto dal suo rivale, Carlo Calenda.

Messa da parte per il momento la frizione sulla legittima difesa. Problema solo rinviato, e che si riproporrà una volta che il provvedimento sbarcherà a Palazzo Madama. “Andiamo avanti, troveremo una soluzione”, è il succo del ragionamento di Renzi nella riunione al Nazareno dove ha anche avuto modo di sfoggiare i sondaggi fatti subito dopo le primarie: “Siamo in risalita” e vai con l’ottimismo renziano.

Semmai, la prima cabina di regia è servita per riabilitare Boschi, dopo i silenzi di Renzi in questi giorni di nuova bufera sul sottosegretario alla presidenza, per via delle accuse contenute nel libro di Ferruccio De Bortoli ‘Poteri forti (o quasi)’. Boschi era lì, del suo caso non si è parlato a quanto pare, ma è bastata la sua presenza per inviare il messaggio: Renzi ancora una volta la blinda, gli attacchi sono un “solo marketing per pubblicizzare il libro – dice un fedelissimo in anonimato – è un nuovo tentativo per indebolire Renzi e il Pd”. I vaccini ad ogni modo chiudono la questione. Almeno a livello mediatico, almeno per i giornali di domani.

HUFFPOST

Rating 3.00 out of 5

No Comments so far.

Leave a Reply

Marquee Powered By Know How Media.