Atlantia lancia l’offerta su Abertis: 16,3 mld per creare il campione mondiale delle autostrade
MILANO – La notizia nell’aria è arrivata: Atlantia lancia un’offerta pubblica di acquisto e scambio sulla spagnola Abertis Infraestructuras, un’operazione da 16,341 miliardi di euro per ottenere il 100 per cento della società iberica. Una proposta di nozze dalla quale potrebbe nascere un leader mondiale nelle infrastrutture di trasporto, con interessi che vanno dalle autostrade del Cile a quelle dell’India, passando per l’aeroporto di Fiumicino, il sistema di pagamenti del Telepass e arrivando alle torri di trasmissione Cellnex.
Si tratta soprattutto di una rara puntata di shopping italiano, in tempi che vanno alle cronache più che altro per le scorribande dei gruppi stranieri lungo la Penisola. E dalle dimensione uniche, tanto da entrare direttamente in vetta alla classifica delle fusioni o acquisizioni da parte di gruppi italiani per dimensioni della società che destinata a nascere. Con un valore combinato di 36 miliardi, il frutto delle nozze si lascerebbe alle spalle i matrimoni Enel-Endesa o Unicredit-Hipoverein Bank, che risalgono a prima dello scoppio della grande crisi finanziaria. I due gestori infrastrutturali potrebbero portare sull’altare una presenza in 19 Paesi, con oltre 14mila chilometri di autostrade da gestire e 60 milioni di passeggeri tra Fiumicino, Ciampino e gli aeroporti della Costa Azzurra.
L’andamento sovrapposto dei titoli Abertis (giallo) e Atlantia (bianco) negli ultimi 12 mesi
Dal punto di vista tecnico, la proposta di nozze lanciata dalla società controllata dai Benetton prevede un corrispettivo interamente in denaro pari a 16,50 euro per ciascuna azione Abertis portata in adesione. Resta la possibilità per gli azionisti Abertis di optare, in tutto o in parte, per una “parziale alternativa in azioni”. La nota del gruppo italiano controllato dalla famiglia Benetton spiega che questa opzione è sulla base di un rapporto di scambio di 0,697 azioni Atlantia per ogni azione Abertis, determinato sulla base di un valore per azione di Atlantia assunto pari a 24,20 euro, in linea con il prezzo di borsa alla chiusura di venerdì scorso rettificato per tener conto dello stacco della cedola il 22 maggio prossimo.
I nuovi titoli che i soci Abertis potranno ricevere hanno caratteristiche particolari che incidono sul governo dell’azienda. Il valore dell’azione Atlantia (il titolo è debole a Piazza Affari) è stato determinato in 24,2 euro e i titoli speciali avranno diritto di nominare fino a tre amministratori, con il consiglio di amministrazione che passerà da 15 a 18 membri. Queste azioni non potranno essere trasferite fino al 15 febbraio 2019, dopo di che saranno convertite in azioni ordinarie. Il pagamento del corrispettivo in azioni speciali Atlantia è soggetto ad una soglia massima di accettazione pari a 230 milioni di azioni Abertis (pari a circa il 23,2% del totale delle azioni oggetto dell’offerta), eventualmente superata la quale sarà effettuato un riparto pro-rata del corrispettivo in azioni, con versamento della rimanente quota in denaro.
Il target dell’offerta è il 50% più una azione Abertis, mentre non è in programma il delisting della società spagnola. Perché la proposta di Atlantia sia valida, serve anche che almeno 100 milioni di azioni Abertis (il 10,1% circa della totalità delle azioni oggetto dell’offerta) accettino di ricevere il pagamento “alternativo” in titoli Atlantia. L’offerta, commenta l’amministratore delegato del gruppo italiano, Giovanni Castellucci, è “amichevole” e “attrattiva” per gli azionisti spagnoli.
“In queste settimane abbiamo lavorato alla messa a punto di un’offerta che confidiamo possa essere considerata ‘friendly’ e attrattiva per gli azionisti, gli stakeholders e il management di entrambe le società. Pensiamo di esserci riusciti”, ha spiegato il manager italiano in una nota. “Dall’operazione risulterà il leader mondiale nelle infrastrutture di trasporto. Sono sicuro che le grandi opportunità che potranno aprirsi saranno sfruttate al meglio dal gruppo manageriale, coeso e di successo, che risulterà dalla combinazione delle competenze uniche di Abertis e di Atlantia”.
Secondo le indiscrezioni della vigilia, che davano l’operazione come imminente, Atlantia si sarebbe già assicurata un finanziamento di 11,5 miliardi di euro da un consorzio di banche per realizzare l’operazione.
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