Il cancro della criminalità e la politica che guarda altrove
di GIANLUCA LUZI
Dove ci sono soldi e potere, li c’è la mafia. Le parole del magistrato Gratteri mettono a nudo una tragica realtà della vita italiana. La criminalità organizzata è ovunque e come un cancro inestirpabile si è impadronita del tessuto produttivo e, in alcune regioni, anche sociale del Paese. Come ha denunciato il Procuratore di Catania la criminalità organizzata ha messo le mani sui centri di accoglienza per i migranti. Ed ecco che l’inchiesta sul Cara di Crotone ha rivelato che una cosca calabrese, comprensiva di colletti bianchi e di un parroco, gestiva il centro di accoglienza e i relativi contributi europei. Affari per milioni in di euro e il caso di Crotone potrebbe non essere l’unico. Del resto l’inchiesta di Mafia Capitale aveva già scoperchiato il pentolone degli affari sui campi nomadi e sull’immigrazione. Le mani della criminalità organizzata sono nel traffico dei rifiuti, legali e illegali. La spazzatura è oro, diceva un pentito di mafia. E se non è la spazzatura ci sono i mercati ortofrutticoli oppure direttamente i supermercati della grande distribuzione internazionale. Vedi gli arresti di Milano. Magistratura e forze di polizia indagano e arrestano, ma il malaffare ha una diffusione che sgomenta, da Sud a Nord. La criminalità organizzata è dunque il male principale che affossa l’economia italiana insieme alla burocrazia, all’evasione fiscale e alla scarsa produttività. Ma il tema sembra scomparso dai radar. I politici semplicemente non ne parlano, mentre tutto l’interesse sembra concentrato sulla legge elettorale e sui vitalizi. Argomenti certamente importanti ma che sembrano marginali rispetto alla mole dell’illecito. Ma almeno i partiti arrivassero a una conclusione per esempio sulla legge elettorale. Invece dopo anni siamo ancora a due modelli diversi e per di più confezionati dalla Corte costituzionale e non dalle forze politiche. Il Pd boccerà il testo base della Commissione e proporrà il modello simil-tedesco corretto: metà proporzionale, metà maggioritario con collegi. Si prevede fuoco di sbarramento grillino.
REP.IT