Tornano acquisti sulle Borse dopo casi Trump-Temer. Milano +1,2% con Fca e Cnh

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Ritornano gli acquisti sull’azionario europeo al termine di una settimana scossa dall’escalation del Russiagate che ha messo nel mirino il presidente Trump e dall’inchiesta per presunta corruzione nei confronti del presidente brasiliano Temer.

Il rally del petrolio (+2% Wti a 50,68 dollari al barile, +2% Brent a 53,6 dollari), a pochi giorni dal meeting Opec che dovrebbe sancire il prolungamento dei tagli alla produzione, e il via libera del Parlamento greco alle nuove misure di austerity concordate con i creditori di Atene (lunedì è in programma l’Eurogruppo sulla tranche di finanziamento e sul possibile alleggerimento del debito) hanno favorito una seduta di rimbalzo sui listini tutti positivi in chiusura. Il supporto è arrivato anche da Wall Street, di nuovo tonica. Madrid è stata la migliore (+1,3%) insieme a Piazza Affari che, con il +1,26% odierno del FTSE MIB, ha azzerato le perdite della turbolenta settimana di contrattazione.

Galassia Agnelli sotto i riflettori

Protagonista nel bene e nel male la galassia Exor: Cnh Industrial ha fatto da capofila sul Ftse Mib (+5,3%) grazie ai conti della concorrente americana Deere che, alla luce della trimestrale, ha migliorato le stime di fine anno prevedendo un incremento del 9% dei ricavi; Fiat Chrysler Automobiles (+3,9%) si è riscattata anche perchè, presentando la richiesta di certificazione delle emissioni per i modelli 2017 del Jeep Grand Cherokee e Ram 1500, spera di risolvere in tempi brevi i casi relativi ai modelli 2014-16 in discussione con le autorità Usa. Prese di beneficio invece su Ferrari (-2%) tornata ieri ad agganciare quota 76 euro.

Tornano gli acquisti sulle banche, rimbalzo Buzzi Unicem

Positiva la seduta del settore bancario con l’indice Ftse Italia Banche risalito dell’1,3%. Brillanti Ubi Banca(+2,4%) e Unicredit (+2%) quest’ultima favorita dalle indiscrezioni su una possibile operazione di vendita di 3 miliardi di euro di crediti deteriorati. Acquisti sul risparmio gestito: +2,6% Finecobank, +2,2% Azimut e +1,6% Banca Mediolanum. Bene anche le utility con il +1,8% di A2a e il +1,7% di Snam. Sul Ftse Mib rimbalzo per Buzzi Unicem(+3,5%) al termine di una settimana negativa per il titolo del gruppo cementiero complice la debolezza del dollaro e le prese di beneficio dai livelli massimi dal 2007.

Fincantieri festeggia l’operazione in Francia

Fuori dal paniere principale di Piazza Affari, bene Fincantieri (+2,47%) che ha formalizzato l’acquisto della maggioranza di Stx Europe e ha confermato la volontà di tornare al dividendo nel 2018. Rialzo inferiore all’indice per Italmobiliare (+0,9%) nel primo giorno dell’opa parziale lanciata a 25 euro per l’acquisto di azioni proprie fino all’8,4% del capitale.

Tra i titoli a minore capitalizzazione, balzo di Lucisano Media Group (+21%) mentre ha esordito sull’Mta con un +13% Indel B, società specializzata nei sistemi di refrigerazione per il settore alberghiero e dei mezzi di trasporto.

Danone in luce a Parigi. A Francoforte occhi puntati su Rwe
Nel resto d’Europa gli acquisti hanno privilegiato i titoli minerari, le società di pubblica utilità e le banche. A Madrid balzo vicino al 10% per Banco Popular, bene anche Telefonica e Bbva. A Parigi (+0,6%) Alstom (+3%) è stata la migliore del Cac40 mentre Danone è salita dell’1,3%:il colosso del settore alimentare abbia ridotto i suoi obiettivi di crescita al 2020 sotto il profilo dei ricavi ma allo stesso tempo ha stimato un margine operativo superiore al 16% in netto miglioramento rispetto allo scorso anno. A Francoforte (+0,39% il Dax30) brillante performance di Rwe (+5,4%) sulle indiscrezioni relative alla possibile cessione della partecipazione in Innogy alla francese Engie. I rumors hanno alimentato ulteriormente le ipotesi di una alleanza tra Rwe e Engie allo studio: un portavoce del gruppo francese ha commentato che la società «non prevede
un’operazione per cambiare la propria struttura in un futuro prossimo», mentre Rwe ha ribadito le affermazioni dei mesi scorsi secondo cui intende crescere su base organica.

Il dollaro perde quota, sterlina resta ai massimi da settembre

Torna a indebolirsi il biglietto verde americano su tutte le principali divise: in particolare l’euro/dollaro è salito verso quota 1,12 fermandosi a 1,1191 (da 1,112), il cambio sterlina/dollaro si è spinto a 1,3031 sui massimi da settembre scorso. Nell’ultima settimana il dollaro ha perso il 3% circa nei confronti dell’euro.

Btp, rendimento in lieve calo. Spread col Bund a 176 punti
Chiusura in calo per i titoli di Stato europei sul mercato secondario telematico con lo spread tra BTp e Bund tedeschi che si restringe dai valori della vigilia. Il differenziale tra i BTp decennali italiani (Isin IT0005253676) e i titoli pari scadenza della Germania si attesta nel finale a 176 punti base, fermo sui valori di apertura e in calo dai 179 punti di ieri. Il rendimento dei decennali italiani scende al 2,13% dal 2,15% del closing precedente.

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)

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