Stazione Termini, due ore di black out: un corto circuito ferma il traffico dei treni
di RORY CAPPELLI
Caos alla stazione Termini di Roma dove un corto circuito in una sala di servizio, con un principio d’incendio, ha bloccato la circolazione del treni poco dopo le 19. A fermarsi è stata la centralina che alimenta la corrente della cabina di controllo che regola la circolazione dei convogli in entrata e in uscita dallo scalo ferroviario. Il traffico è rimasto fermo per oltre un’ora.
Alle 20 circa è stata riattivata la centralina di alimentazione elettrica dei sistemi di controllo e gestione del traffico e gli operatori hanno ripreso il controllo. Alle 20.40 è partito un treno regionale per Formia. “Il blackout alla stazione Termini di Roma è in via di soluzione”, aveva annunciato poco prima in una nota il ministero dei Trasporti aggiungendo che il ministro Delrio era in costante contatto con Ferrovie dello Stato.
Roma, Termini nel caos per un corto circuito: a centinaia bloccati in stazione
Sul posto è intervenuta una squadra dei vigili del fuoco. Non ci sono feriti o persone coinvolte. La Polfer esclude l’origine dolosa: a dar luogo alle fiamme sarebbe stato il corto circuito. Difficile informare i passeggeri poiché sono andati in tilt anche gran parte degli altoparlanti ed era possibile sentire gli annunci solo in un’area ristretta della stazione. Anche dopo il ripristino della circolazione il traffico regionale e lunga percorrenza ha registrato ancora forti ritardi.
Anche le stazioni Tiburtina e Ostiense sono rimaste temporaneamente ferme. Circolazione fortemente rallentata anche in direzione di Firenze e Napoli. Diversi treni diretti a Roma Termini sono stati bloccati lungo il percorso. In particolare il Frecciarossa 9651 in viaggio da Milano verso Napoli, affollato come ogni venerdì sera, è rimasto fermo per oltre un’ora alla stazione di Firenze Campo di Marte, dove non era prevista alcuna fermata. A bordo è stato annunciato che per i treni verso Roma in quel momento erano previsti ritardi di almeno 120 minuti. Nonostante la lunga attesa in stazione, le porte sono rimaste chiuse per un’ora e soltanto in un secondo momento i passeggeri sono potuti scendere sulla banchina.
Ma nella notte, fino alle 3 circa, la situazione è rimasta critica, con centinaia di persone in attesa di treni in ritardo di ore, sdraiate a terra con l’unico sollievo dell’acqua e delle coperte distribuite dalla Protezione civile. E’ quanto riferisce un passeggero in partenza per Lecce: il suo treno avrebbe dovuto partire alle 23.58, ma era segnalato con tre ore di ritardo. Situazione analoga per i passeggeri diretti a Siracusa ancora in attesa del treno delle 23, dato in ritardo di 220 minuti. Stesso ritardo viene segnalato in tabellone per il treno diretto a Bolzano, ora giunto alla stazione Termini. La situazione – ha riferito il passeggero – si era fatta particolarmente critica per la chiusura dei bagni, poi riaperti in seguito alle proteste. Difficile anche tornare a casa, per i residenti a Roma, per la mancanza di taxi, bloccati temporaneamente dal nubifragio abbattutosi in serata sulla capitale. Poco dopo le 3 della notte. comunque, gli ultimi treni sono partiti dalla stazione di Roma-Termini. Il treno per Lecce è partito con un ritardo di 250 minuti, poco meno quello dei treni per Siracusa e Bolzano.
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