La sinistra marcia e Milano marcisce
Tra i soldati e i poliziotti feriti e quella zona grigia che genera i loro aggressori, potenziali assassini, il sindaco di Milano Beppe Sala e il presidente del Senato, Pietro Grasso, scelgono i secondi e oggi guideranno a Milano un maxi corteo a sostegno dell’immigrazione senza regole né limiti.
Non è infatti bastata l’aggressione di poche ore fa, subita dai nostri militari alla stazione Centrale di Milano da parte di un invasato dell’Isis italo-tunisino, a fare annullare la manifestazione, indetta in tutta fretta, come sfida della sinistra alla linea dura decisa dalla Questura di Milano. Che, alcuni giorni fa, aveva organizzato un repulisti della stazione stessa, senza avvisare adeguatamente e per tempo sua maestà il sindaco.
Quella di oggi è una ritorsione, una prova di forza incomprensibile da parte di un uomo, Beppe Sala, che fino ad ora aveva dato prova di grande equilibrio, tanto che qualcuno cominciava a vedere in lui un’alternativa a Matteo Renzi. Quella che sfila oggi non è Milano, e neppure il Senato della Repubblica, che Grasso indegnamente rappresenta. Quando le forze dell’ordine vengono attaccate e ferite non è il momento dell’ambiguità, tanto meno delle pagliacciate. Milano sa essere solidale senza mostrarsi al fianco di centri sociali, anarchici e fiancheggiatori della mafia degli scafisti. Milano pretende che l’accoglienza non sia disgiunta dalla legalità e dalla sicurezza. Milano sta con il questore, che voleva ripulire la stazione Centrale dal pericoloso degrado materiale e sociale – come dimostra l’agguato di ieri l’altro – in cui è caduto quello che dovrebbe essere il biglietto da visita della città.
Non lo capisco più Beppe Sala. Non è uomo così ingenuo da non capire che oggi – politicamente parlando – per quanto ce la racconti, delegittimerà tutte le forze dell’ordine e legittimerà chi vive nell’illegalità. Non ci sono storie: è così, che lo voglia o no. È il vecchio vizio della sinistra, assecondando il quale tre ragazzi in divisa oggi potevano essere morti. Caro sindaco, oggi si comporta da persona irresponsabile e pericolosa, e il bagno di folla è un tuffo in acqua torbida. L’altro giorno l’ho vista all’anniversario della morte di un servitore dello Stato, il commissario Calabresi, ucciso da terroristi perché delegittimato dai politici di sinistra. Pur senza immaginare tanto, non ripeta lo stesso errore. Stia dalla parte dei poliziotti che ci proteggono e dei suoi cittadini. Non li sfidi. È da stupidi. E voglio continuare a credere che lei non lo sia.
IL GIORNALE