Milano -1% nel giorno delle cedole, l’euro si rafforza dopo Merkel

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Avvio di settimana nel segno della prudenza per le Borse europee. I principali listini continentali (qui l’andamento degli indici) si sono mantenuti poco mossi in attesa della riunione dell’Eurogruppo chiamata a ratificare il nuovo accordo sulla Grecia e in attesa degli appuntamenti macroeconomici previsti nei prossimi giorni. A consigliare cautela è anche il nuovo aumento dell’incertezza politica in Spagna, dove la vittoria di Pedro Sanchez alle primarie del Psoe mette a rischio la tenuta del governo di minoranza guidato da Mariano Rajoy e ha subito messo le ali allo spread di rendimento tra Bonos iberici e Bund tedeschi.

Il FTSE MIB milanese ha chiuso in calo dell’1,15%, ma al netto dello stacco cedole il saldo e’ positivo per lo 0,38%. Oggi hanno distribuito il dividendo 20 delle 40 big di Piazza Affari, zavorra che vale l’1,54% sull’indice principale. Tra i titoli, si sono messi in luce Yoox Net-A-Porter Group (+3,09%) e Banca Mediolanum (+2,1%). Bene anche i titoli del petrolio (Saipem +1,95%), in attesa del vertice Opec di giovedì, da cui si attende un prolungamento dei tagli alla produzione.

Giornata negativa per Fiat Chrysler Automobiles (-1,59%) ed Exor (-2,37%) che prosegue la fase in altalena legata alle possibile sanzioni sulle emissioni dei veicoli diesel. I maggiori cali sono comunque quelli dei titoli che hanno staccato il dividendo: il -4% di Intesa Sanpaolo, ad esempio, vale circa un +2,5% al netto della cedola.

Oltre le cedole: tornano a salire gli utili delle società di Piazza Affari

 

I titoli più penalizzati dal pagamento della cedola sono Unipolsai, Snam Rete Gas, Azimut e Intesa Sanpaolo. In discesa Fiat Chrysler Automobiles che continua la fase in altalena legata al rischio di sanzioni per le emissioni inquinanti anche se, alla luce della richiesta di certificazione presentata venerdì in Usa su alcuni modelli 2017 di veicoli, gli analisti ritengono che si allontani la prospettiva di maxi provvedimenti nei confronti della casa auto italo-americana. Bene Banca Mediolanum che come il resto del risparmio gestito sfrutta i dati sull’ottima raccolta di fondi dei Piani individuali di risparmio introdotti a dicembre. In luce i petroliferi (in primis Saipem che questa mattina ha proceduto all’accorpamento titoli previsto nel rapporto 1 nuovo titolo per ogni 10 posseduti) e Recordatiche ha acquisito da AstraZeneca i diritti europei di un farmaco utilizzato nel trattamento dell’ipertensione.

Si allunga il rally del petrolio che è quotato sopra 51 dollari al barile a New York in attesa del meeting dell’Opec di giovedì che dovrebbe sancire il prolungamento degli accordi tra i principali esportatori sui tagli produttivi a sostegno dell’equilibrio tra domanda e offerta.

Acquisti sui petroliferi. Ynap in evidenza
A Milano in prima fila Saipem ma anche Eni tra i titoli dell’industria petrolifera, mentre sono in recupero le banche a cominciare da Mediobanca e Banco Bpm. Nel settore lusso si distinguono Yoox Net-A-Porter Group e Moncler. In rialzo Mediaset mentre nel week end alcune indiscrezioni di stampa hanno definito imminente il trasferimento della “storica” testata Tg5 da Roma a Milano, una operazione finalizzata al contenimento dei costi che rientra nel programma di risparmi da riorganizzazione per circa 123 milioni annunciato dal gruppo a gennaio. Visto il silenzio di Mediaset sul progetto, i giornalisti del Tg5 hanno proclamato 24 ore di sciopero per il prossimo 26 maggio.

Brilla il risparmio gestito grazie all’effetto «Pir»
Effetto “Pir” sui titoli del risparmio gestito in Borsa. Le indicazioni emerse negli ultimi giorni sull’andamento dei Piani individuali di risparmio introdotti a dicembre – che consentono al risparmiatore vantaggi fiscali investendo in modo stabile su strumenti finanziari che puntano in particolare su quotate a media o piccola capitalizzazione – hanno portato gli operatori ad alzare le previsioni sulla raccolta e quindi a predicare ottimismo sui grandi gruppi del risparmio gestito: sul Ftse Mib salgono Banca Mediolanum e Finecobank, ma anche Azimut e Banca Generali – che oggi staccano il dividendo e quindi sono in rosso – al netto della cedola segnerebbero performance positive. Venerdì per la prima volta Assogestioni ha fornito le cifre sull’andamento dei Pir indicando che nei primi tre mesi dell’anno i piani hanno incassato 1,1 miliardi di euro. Tale dato di raccolta peraltro e’ avvenuto in una fase in cui i prodotti rientranti nella nuova formula erano molto limitati (solo 15) mentre ora la gamma disponibile e’ piu’ che raddoppiata. Alla luce di questo andamento anche il governo ha completamente rivisto la stima della raccolta annua portandola a 10 miliardi di euro.

Fca torna a scendere: caso emissioni in Usa resta sotto la lente

Fiat Chrysler è invece in discesa dopo il balzo di venerdì : prosegue nel mese di maggio il saliscendi del titolo principalmente legato alle news sulla questione delle emissioni dei veicoli nel mirino dei regolatori sia in Europa sia negli Stati Uniti. E’ soprattutto quest’ultimo caso a far temere gli operatori. Dopo mesi di test e di dialoghi con l’Epa, l’agenzia per la protezione dell’ambiente Usa, e con il Californian Air Resources Board, l’agenzia californiana che si occupa degli standard sulle emissioni, Fca ha annunciato di aver presentato la richiesta per la certificazione delle emissioni per i modelli 2017 del Jeep Grand Cherokee e Ram 1500, veicoli su cui sono stati installati software aggiornati di regolazione delle emissioni rispetto a quelli dei modelli 2014-16 finiti nel mirino delle autorità competenti Usa. «Se la proposta venisse accettata – sottolineano gli analisti di Equita – si risolverebbe positivamente l`indagine in corso, con qualche costo non ricorrente anche per il richiamo dei 104mila modelli oggetto dell`indagine.In caso contrario il Dipartimento di giustizia Usa potrebbe avviare un`inchiesta che allungherebbe i tempi e renderebbe più probabile una multa» stimabile, secondo la casa di investimento, fino a oltre 4 miliardi di dollari ma attualmente «improbabile». Sulla stessa linea Banca Akros che aspetta la pronuncia di Epa e Carb, stimando, in caso di esito negativo, in 3,8 miliardi di dollari l’impatto per Fca da sanzioni e costi ulteriori: questo tuttavia sarebbe uno scenario limite, secondo il broker, visto che il caso Fca non sarebbe equiparabile a quello Volkswagen.

A Parigi corre LafargeHolcim: Jenisch nuovo Ceo

Fuori dal Ftse Mib in evidenza Safe Bag che ha vinto la gara per la fornitura della propria offerta integrata di servizi per i viaggiatori presso l’Aeroporto Internazionale di Varsavia con inizio delle attività a partire dal prossimo 1 luglio e con durata a tempo indeterminato. Numerosi gli stacci cedola sui titoli che non appartengono al Ftse Mib: tra questi le flessioni più significative sono quelle di Ratti, Enav e Cir.

Tonfo per Trevi Fin che ha proposto alle banche creditrici di congelare le richieste di rientro del debito in modo da potersi concentrare sullo sviluppo del piano strategico e sulla riorganizzazione del settore oil&gas. Bene Avio che restituirà anticipatamente un finanziamento bancario del valore di 63 milioni

Nel resto d’Europa vola LafargeHolcim che ha indicato quale nuovo ceo, con incarico a partire dal 16 ottobre prossimo, Jan Jenisch proveniente dal gruppo chimico svizzero Sika.

L’euro si rafforza, per Merkel moneta unica «troppo debole»
Sul mercato dei cambi, l’euro chiude in rafforzamento a 1,1231 dollari (1,1207 venerdì in chiusura) e 124,79 yen (124,70) dopo che la cancelliera tedescaAngela Merkel ha sottolineato che la moneta unica è «troppo debole». Il rapporto dollaro/yen è a 111,13 (111,27).

Petrolio sale aspettando il meeting dell’Opec

In attesa dell’Opec cresce infine il prezzo del petrolio: il future luglio sul Wti sale dell’1,07% a 51,21 dollari al barile, mentre l’analoga consegna sul Brent guadagna lo 0,91% a 54,1 dollari.

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)

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