Gli attentati non scuotono le Borse, Piazza Affari chiude a +0,46%
–di Cheo Condina
Giornata tranquilla per le Borse, che chiudono positive nonostante i tragici attentati di Manchester mentre lo spread Btp-Bund si restringe a quota 170 punti base e il petrolio risale dello 0,3% con il Wti a 51,3 dollari al barile. Gli operatori, nel giorno dell’Ecofin, si sono concentrati sui dati macro positivi provenienti dall’Europa (in particolare dal manifatturiero dall’indice Ifo, che misura la fiducia delle imprese in Germania, salito a maggio a un livello record dal 1991 e ben oltre le previsioni) mentre dagli Stati Uniti, sempre sul fronte della congiuntura, sono giunti segnali contrastanti. Milano, in ogni caso, chiude in rialzo dello 0,46% spinta al rialzo da Banco Bpm (+5,9%), maglia rosa dell’Ftse Mib grazie a un report di Barclays che l’ha promossa a overweight e la vede sottovalutata rispetto ad altre banche italiane. Acquisti anche su Prysmian (+2,5%), con l’ad Battista che ha dichiarato come la società abbia abbondante cassa pr implementare acquisizioni medio-grandi, e Italgas (+1,8%) che a fine mese presenterà il nuovo piano industriale. Realizzi invece su Telecom Italia (-1,5%), Unipol (-1,5%) e su utility e petroliferi. Sul resto del listino prosegue il rally di Lucisano Media Group (+14%) con il mercato che scommette sull’ingresso di un nuovo socio. Per quanto riguarda i cambi, la moneta unica è stabile e passa di mano a 1,123 dollari (1,1231 ieri sera) e 124,8 yen (124,79), quando il biglietto verde vale 111,14 yen (111,13).
Wall Street positiva, amministrazione Trump presenta budget 2018
La seduta a Wall Street è in rialzo, segno che gli investitori non sembrano scossi dall’attacco terroristico che ha colpito Manchester e che è stato rivendicato dall’Isis. Il presidente americano Donald Trump ha offerto l’aiuto degli Usa al premier britannico Theresa May; l’inquilino della Casa Bianca è in volo verso Roma dove domani vedrà il Papa, il presidente del consiglio Paolo Gentiloni e quello della Repubblica Sergio Mattarella. Oggi la sua amministrazione presenterà il budget per l’anno fiscale 2018 con la speranza che il Congresso approvi tagli alla spesa per 3.600 miliardi di dollari: il problema è che i repubblicani che controllano il Parlamento hanno bisogno del sostegno dei democratici per ottenere il via libera al Senato. Gli economisti poi dubitano che i calcoli dell’amministrazione sulla crescita economica – vista del 3% entro il 2021 – siano credibili.
Giorno dell’Ecofin e di una nuova tornata di dati macro
Nella giornata in cui si riunisce l’Ecofin, sul fronte macroeconomico, in Europa sono arrivati una serie di dati che fanno ben sperare sulla crescita della zona euro. In particolare, la lettura di maggio del Pmi manifatturiero e del Pmi servizi per la zona euro e le principali economie dell’area. Mentre quello servizi è sceso leggermente: da 56,4 a 56,2 punti, quello manifatturiero è salito a 57 punti da 56,7 di aprile. Per quanto riguarda l’indice composito, è rimasto invariato a 56,8 punti.
Dalla Germania, inoltre, è arrivato l’indice Ifo sul morale delle imprese che nel mese di maggio è salito al livello record di 114,6 punti, massimo dal 1991.
Ondata di dati macro dagli Usa (in chiaroscuro)
Segnali in chiaroscuro dall’economia americana, l’attività nel settore servizi ha accelerato il passo in maggio, portandosi al massimo in quattro mesi. La stima flash dell’indice servizi Pmi, redatto da Markit, si è attestata a 54 punti, in rialzo dai 52,5 punti della stima flash di aprile e a fronte dei 53 punti del consensus. Il dato si conferma inoltre a un livello associato a un’espansione della congiuntura, ovvero superiore a 50 punti. L’attività manifatturiera americana, invece, ha rallentato il passo in maggio, calando al minimo in otto mesi. La stima flash dell’indice manifatturiero Pmi, redatto da Markit, si è fermata a 52,5 punti, in ribasso dai 52,8 della lettura flash di metà aprile e sotto il consensus di 52,9 punti. Infine le vendite di case nuove, che sono calate molto più delle previsioni, dopo essere salite in marzo al massimo in nove anni. Secondo quanto riportato dal dipartimento del Commercio americano, il dato è sceso dell’11,4% rispetto al mese precedente a 569.000 unità.
A Milano scattano Banco Bpm e Prysmian
Tra i titoli, a Piazza Affari gli acquisti premiano Banco Bpm che recupera terreno dopo le vendite della vigilia, oltre a Prysmian e Italgas, mentre restano più indietro Unipol, A2a e Terna, penalizzati dalle vendite. Banco Bpm, in particolare, ha beneficiato del giudizio positivo degli analisti di Barclays, che hanno alzato la raccomandazione da ‘equal weight’ a ‘overweight’, con target di prezzo portato a 3,30 euro da 2,90. La decisione si basa sulla combinazione di buone prospettive e una valutazione “attraente”, in quanto il titolo tratta a sconto rispetto alle altre banche italiane. La banca inglese, inoltre, alla luce del risultati del primo trimestre 2017 ha alzato le stime sull’utile del 5% per il resto dell’anno, del 6% per il 2018 e del 7% per il 2019. Rispetto al consensus, le valutazioni di Barclays sono dell’8% superiori per il 2017, in linea per il 2018 e sotto del 3% per il 2019.
Nokia festeggia l’accordo con Apple
In evidenza i titoli Nokia Corp, che festeggia l’accordo raggiunto con Apple per chiudere i contenziosi riguardo all’uso dei brevetti appartenenti al gruppo finlandese. Alla Borsa di Parigi e alla Borsa di Helsinki i titoli Nokia hanno chiuso in rialzo di oltre il 6%. L’accordo prevede il versamento da parte di Apple di un’importante somma in contanti e una collaborazione per servizi e forniture da parte di Nokia.
Non si ferma la corsa di Lucisano Media Group
Tra gli altri titoli, subito fermato in asta di volatilità Lucisano Media Groupquando segnava un teorico +12,85%, per poi riprendere le contrattazioni con un progresso nell’ordine del 10 per cento. Dallo scorso 17 maggio i titoli sono saliti del 52% e solamente dal 23 febbraio, quando hanno iniziato a inanellare un progresso dietro l’altro, hanno più che raddoppiato il proprio valore, mettendo a segno un guadagno complessivo del 131 per cento. La società cinematografica ha dinnanzi a sé la prospettiva di conti in crescita e in più beneficia dell’appeal speculativo, con la famiglia Lucisano che sta trattando sia per allargare il flottante, adesso pari solamente all’11%, sia per fare entrare un nuovo socio nel capitale. «Stiamo lavorando per ampliare il flottante – ha spiegato a Radiocor l’amministratore delegato della società cinematografica, Federica Lucisano – in prima battuta puntiamo a raggiungere il 20% poi forse anche oltre. Vedremo. Stiamo trattando con un investitore interessato a entrare nel capitale, partendo da lì vedremo». Quanto alle previsioni sul 2017, l’ipotesi di un fatturato superiore ai 70 milioni, per l’impreditrice, è «prudente», dal momento che l’azienda ha in pipeline la produzione di otto film, oltre che di tre serie TV e la distribuzione in Italia di 4-5 film internazionali. «Siamo a Cannes e abbiamo appena chiuso accordi che annunceremo a breve», ha aggiunto.
(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)