Torino, panico in piazza durante la finale di Champions: 1.000 feriti
Paura e panico in piazza san Carlo a Torino, pieno centro cittadino con maxi schermi allestiti, dove una folla di migliaia di persone è impazzita proprio quando stava per finire la partita della Juve. Il bilancio, nelle prime ore di domenica mattina, è di mille feriti, di cui dieci gravi, in particolare un bimbo di 4 anni. La sindaca Appendino si è detta «costernata per quella che doveva essere una festa» e ha annunciato la sospensione della chiusura del traffico, inizialmente prevista per domenica.
Un grosso petardo
È stata prima l’esplosione di un grosso petardo, e subito dopo la caduta del parapetto del parcheggio sotterraneo, a generare i due forti rumori che hanno destabilizzato l’ordine pubblico in piazza San Carlo. La dinamica dei fatti è stata ricostruita dalla polizia, che ha sentito varie testimonianze e ricollocato temporalmente gli eventi. Il primo ad accadere è stato l’esplosione di un petardo verso via Roma. E il primo ‘fuggi fuggi’ in piazza San Carlo è partito da qui, dal gruppo di persone vicino ai tifosi che, forse per scherzo, o per sbaglio, hanno fatto scoppiare il petardo.
La caduta del parapetto
La psicosi attentato è stata amplificata da un secondo boato, quello provocato dalla caduta del parapetto del parcheggio che si trova, guardando la collina, sul lato sinistro della piazza, vicino ai portici. A circa 50 metri dall’esplosione. Anche la massa di gente in quest’area ha iniziato a correre e a quel punto la paura ha scatenato il caos in tutto il centro. Nonostante i controlli avvenuti prima della partita, in piazza sarebbero stati presenti vari venditori di birre abusivi e sarebbe stato questo il motivo che avrebbe reso il pavé’ (lo storico ciottolato) del ‘salotto di Torino’ una trappola di vetro per molte persone che sono cadute ferendosi.
Tanti i feriti, travolti dalla folla
Sono dunque 600 i feriti accertati, di cui 10 gravi, tra i quali un bambino finito calpestato dalla folla; il piccolo è stato intubato a causa di trauma cranico e toracico. A Torino le ambulanze continuano a sfrecciare da molti ospedali in direzione centro. Il numero dei contusi continua a salire. Per terra si erano accumulati vetri, cocci di bottiglie, pezzi di lattine, oggetti che hanno tagliato parti degli arti di molte persone. Ma è impossibile capire se ci siano feriti gravi. Altri tifosi sono stati letteralmente travolti da chi fuggiva. Sul posto ci sono il 118, i volontari della croce rossa, i vigili del fuoco e la polizia che sta cercando di rassicurare le persone rimaste e di accertare definitivamente la causa del forte rumore da cui è nato il caos;le operazioni vengono coordinate dal questore Angelo Sanna che tiene aperto l’ufficio di corso Vinzaglio.
Le testimonianze
Uno dei primi imperativi e’ stato quello di riportare le persone alla calma. La gente si è riversata nelle vie limitrofe invadendo locali e ristoranti. «Eravamo al Mare chiaro a cena – racconta un avventore – e abbiamo sentito battere alle pareti, era un gruppo di gente che voleva entrare e urlava ‘aiutateci in piazza sparano». Così siamo scappati tutti anche noi che eravamo dentro a cena, per sicurezza’. «È il delirio – riferisce una testimone – ho sentito il rumore di un petardo e sono stata travolta dalla gente, mi hanno calpestata, ho ferite alle gambe perché per terra c’erano cocci di bottiglia, ho avuto molta paura». Alcuni testimoni hanno sentito persino qualcuno esclamare «allarme bomba».
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