Vince la paura
A Londra sono tornati in azione con la solita e nota ferocia, a Torino non c’è stato neppure bisogno della loro presenza fisica.
È bastata la paura che ci fossero, i terroristi islamici o le loro maledette bombe, e subito la folla radunata in piazza davanti al maxi schermo di Juve-Real è stata presa dal panico e il fuggi fuggi ha provocato oltre mille feriti. Se non è stata strage è solo perché la fortuna che aveva abbandonato i bianconeri sul campo di Cardiff si era spostata tra i loro tifosi in piazza San Carlo. Ed è stato molto meglio così.
Hai voglia a dire che il terrorismo islamico non entrerà nelle nostre vite.
Se le è già prese, per di più gratis. Lo ha ammesso anche Theresa May, premier inglese: «C’è stata troppa tolleranza, adesso basta perché quando è troppo è troppo». Siamo d’accordo, ma basta cosa? Con i «se» e con i «ma» non si va da nessuna parte, ma «se» anni fa la classe politica, intellettuale e dirigente dell’Europa avesse ammesso che l’islam non è e non può essere compatibile con la nostra civiltà (l’unico fu Papa Ratzinger, inascoltato e anche per questo portato a dimettersi) forse oggi non saremmo presi dal panico al primo scoppio di un petardo (gli imbecilli non mancano neppure tra di noi).
Non capiamo cosa oggi possa voler dire «basta», se non accompagnato da una radicale inversione di rotta culturale che, scommetto, non ci sarà. Basta immigrazione? Ci dicono che non è possibile. Basta con le cittadinanze facili a chiunque entri in Europa? Apriti cielo, le Boldrini si indignano. Basta con le nostre libertà estese a chi ci odia? Incostituzionale, l’odio non è reato. Basta con il libero e non regolato uso di Internet? Troppo tardi. E allora andrà a finire che «basta» lo ordineranno a noi. Basta passeggiate serali, basta concerti, partite, assembramenti. Cioè basta Occidente. E hai voglia a dire che noi «non cambieremo le nostre abitudini» o ad organizzare maxi concerti super blindati come «risposta civile» per illudersi che tutto sia come prima. Nulla sarà più come prima, neppure in Italia, come dimostrano gli effetti collaterali fuoco amico, direbbero i militari – della notte di Torino (al netto delle manifeste incapacità e responsabilità dell’amministrazione comunale e di chi doveva garantire ordine e sicurezza). E dire che, stupidamente, all’islam e ai gentili ospiti abbiamo già concesso tanto: nelle scuole basta presepi e recite di Natale, nelle mense dei nostri figli basta prosciutto e mortadelle, basta crocifissi e tanti altri «basta» in nome dell’uguaglianza e del rispetto delle altrui tradizioni e convinzioni.
Ma l’islam radicale è una bestia mai sazia, più la sfami più si affama. Non vogliono solo le nostre vite, puntano alla nostra anima, come aveva previsto con largo anticipo la mai troppo rimpianta e purtroppo non ascoltata Oriana Fallaci.
IL GIORNALE