Non abbiamo abbandonato la vocazione maggioritaria e, dopo il voto, non è nei nostri programmi un accordo con Berlusconi”. Ettore Rosato, capogruppo Pd alla Camera, risponde alle domande di Massimo Giannini e Laura Pertici. Sulle prossime maggioranze, sull’opportunità o meno di andare a elezioni anticipate, sulla nuova legge elettorale frutto dell’accordo a molti indigesto con Lega, M5s e il leader di Forza Italia.
Rosato (Pd): ”Non abbiamo in programma alleanza con Berlusconi”
“Nessun accordo con Forza Italia per il governo dopo il voto? Ne è sicuro? Lo ha detto a Renzi?”, insiste Giannini. E Rosato ribadisce: “No, non è nei nostri programmi, vedremo chi arriva in Parlamento, dopodichè discuteremo. Noi siamo alternativi a Forza Italia come siamo alternativi a M5s, anzi soprattutto M5s che finora non ha mai fatto nulla con noi. D’altra parte da Mdp arrivano segnali ‘mai col Pd di Renzi’, quindi da qualche parte dovremo guardare…”. “Verso destra o con la “cosa” di Pisapia se dovesse arrivare in parlamento…” gli chiedono da studio, “Certo, Pisapia, per esempio. Ma vedremo. Però vi chiedo anche perchè non chiedete a Di Maio con chi dice di prepararsi a fare il governo?’.
Ancora Rosato: “Ricordo comunque che il giorno in cui abbiamo presentato la legge elettorale precedente, il Rosatellum, sì mi fa strano chiamarlo così, ero in uno studio televisivo. E subito mi hanno chiesto: ‘Allora potete fare da subito la coalizione con Mdp, con D’Alema, e io ho risposto ‘certamente!’, ma dopo cinque minuti è arrivata la risposta di Mdp ‘Mai col Pd di Renzi’. Cioè, voglio ricordare che non siamo stati noi a bocciare una proposta maggioritaria, sono stati Alfano e Mdp che non l’hanno votata. Siamo stati costretti difronte ai no sul maggioritario, e prima ancora al Mattarellum, a fare una scelta istituzionale, trovare un accordo con le altre forze politiche. Non abbiamo abbandonato la vocazione maggioritaria, ma non potevamo andare da soli contro tutti”.
Rosato (Pd): “Al Governo anche con Pisapia e D’Alema per il bene del Paese”
Giannini lo frena: “Il problema è che l’accordo che ora si prefigura porta a un vostro patto con Berlusconi dopo le elezioni, un’idea di ‘grande coalizione’…”. Rosato ribadisce il no, e punzecchia: “A fare l’accordo con Berlusconi erano stati Enrico Letta, con Bersani e Orfini, io invece lo escludo”.
“Elezioni anticipate. Lei cosa pensa? E’ giusto che si voti a settembre? O quando?” chiede Massimo Giannini, e viene citata la mail di una lettrice che dice: “Perchè volete far cadere Gentiloni, che è una gran brava persona?”. Rosato la prende larga: “Non escludo che ci siano elezioni anticipate, ma non è un mio obbiettivo. Però non abbiamo paura del voto e per favore non drammatizziamo l’idea di andare alle urne. Ad esempio, non dobbiamo alimentare la paura dell’economia che crolla”. In verità la Borsa italiana ha veramente ceduto quando si è manifestata con più chiarezza la strada delle elezioni anticipate, viene osservato da studio: “No, quel giorno le borse erano scese ovunque”, argomenta il capogruppo Pd.
“Ma che le elezioni anticipate portino comunque instabilità, questo non lo può negare, e il timore dei mercati che reagiscono male alle incertezze è un tema ricordato anche dal governatore della Banca d’Italia in conclusione del Festival dell’Economia di Trento. Il nostro paese col suo pesante debito pubblico e l’entità della manovra, è più a rischio di altri” sottolinea Giannini, che poi lo incalza: “Insomma, per lei è meglio votare subito o no?”. E Rosato: “Sì, penso che sia più giusto andare a votare, e lo dicono anche altre forze politiche. Non siamo solo noi a chiedere elezioni adesso. Ma non saremo noi a fare cadere il governo. Gentiloni non soltanto è una brava persona ma è anche un ottimo premier, però non si può pensare di governare a prescidere dal contesto politico. Le urne sono un rischio per il paese? Può darsi, ma la maggioranza è meno solida di sei mesi fa, Mdp ha votato sistematicamente contro ogni provvedimento del governo Gentiloni. I primi ad essere contro sono loro e questa debolezza crea instabilità politica…aggiugiamoci poi anche il rapporto ormai logorato con Ap di Alfano… Quello che è certo è che la manovra verrà messa in sicurezza”.
“A propostito di Ap, cosa pensa di quanto raccontato dagli alfaniani che Renzi chiedeva loro fin da febbraio di far cadere il governo Gentiloni?”, chiede Laura Pertici. E Rosato: “Mi sembra ricostruzione molto fantasiosa, ma sono rispettoso delle dichiarazione dei colleghi”.
REPTV Il forum integrale
Se cade il governo, tante riforme rischiano di restare appiedate, alcune di grande urgenza, cinque, in particolare: codice antimafia, ius soli, riforma del processo penale, uso della cannabis depenalizzato, biotestamento e reato di tortura, temi su cui il nostro giornale è molto attento. Rosato ammette che non tutte saranno approvate. “Non solo Repubblica ma anche io e Zanda lavoriamo sodo per queste riforme, e sul processo penale e il reato di tortura ce la faremo, sulle altre i tempi credo che non ci siano. Sulla cannabis neanche è iniziata la discussione, mai è stato fatto un solo passo, il biotestamento è stato approvato alla Camera nonostante ostruzionismi fortissimi, ma al Senato servirebbe uno sforzo straordinario, e anche lo Ius Soli lo vedo lontano…”.
Riforme, Rosato (Pd): ”Il processo penale e il reato di tortura verranno approvati”
E le accuse di aver ideato un “Parlamento dei nominati”? “Non c’è un paese europeo che usa le preferenze, abbiamo tolto le pluricandidature e abbiamo fatto una legge che consente agli italiani di scegliere. E se quei nomi non piacciono si può cambiare partito e lista”, così il capogruppo Pd.
“I collegi della nuova legge elettorale, sono gli stessi disegnati dal Mattarellum: era per sbrigarvi?” incalza Giannini. “Abbiamo rispettato la Costituzione, non potevamo cancellare i collegi in caso di elezioni anticipate. E aggiungo: mentre i collegi nel maggioritario sono dirimenti, nel proporzionale i voti vanno nel calderone e i collegi non sono così determinati”.
Ancora Giannini. “Il Pd perde pezzi, e rischia di salutarne anche altri, penso a Bindi, a Prodi…Non avete timore di perdere il senso più profondo del partito?”. Rosato: “Io ho stima assoluta per Prodi, così come la ho per Veltroni. Sì certo, potevamo non fare niente, in fondo per quanti anni abbiamo tenuto il Porcellum? Ma abbiamo fatto una scelta, una legge meglio possibile con un quadro che tiene dentro tutti. Comunque invidio i francesi, Macron con il 23 % per cento governa”.
REP.IT
Non abbiamo abbandonato la vocazione maggioritaria e, dopo il voto, non è nei nostri programmi un accordo con Berlusconi”. Ettore Rosato, capogruppo Pd alla Camera, risponde alle domande di Massimo Giannini e Laura Pertici. Sulle prossime maggioranze, sull’opportunità o meno di andare a elezioni anticipate, sulla nuova legge elettorale frutto dell’accordo a molti indigesto con Lega, M5s e il leader di Forza Italia.
Rosato (Pd): ”Non abbiamo in programma alleanza con Berlusconi”
“Nessun accordo con Forza Italia per il governo dopo il voto? Ne è sicuro? Lo ha detto a Renzi?”, insiste Giannini. E Rosato ribadisce: “No, non è nei nostri programmi, vedremo chi arriva in Parlamento, dopodichè discuteremo. Noi siamo alternativi a Forza Italia come siamo alternativi a M5s, anzi soprattutto M5s che finora non ha mai fatto nulla con noi. D’altra parte da Mdp arrivano segnali ‘mai col Pd di Renzi’, quindi da qualche parte dovremo guardare…”. “Verso destra o con la “cosa” di Pisapia se dovesse arrivare in parlamento…” gli chiedono da studio, “Certo, Pisapia, per esempio. Ma vedremo. Però vi chiedo anche perchè non chiedete a Di Maio con chi dice di prepararsi a fare il governo?’.
Ancora Rosato: “Ricordo comunque che il giorno in cui abbiamo presentato la legge elettorale precedente, il Rosatellum, sì mi fa strano chiamarlo così, ero in uno studio televisivo. E subito mi hanno chiesto: ‘Allora potete fare da subito la coalizione con Mdp, con D’Alema, e io ho risposto ‘certamente!’, ma dopo cinque minuti è arrivata la risposta di Mdp ‘Mai col Pd di Renzi’. Cioè, voglio ricordare che non siamo stati noi a bocciare una proposta maggioritaria, sono stati Alfano e Mdp che non l’hanno votata. Siamo stati costretti difronte ai no sul maggioritario, e prima ancora al Mattarellum, a fare una scelta istituzionale, trovare un accordo con le altre forze politiche. Non abbiamo abbandonato la vocazione maggioritaria, ma non potevamo andare da soli contro tutti”.
Rosato (Pd): “Al Governo anche con Pisapia e D’Alema per il bene del Paese”
Giannini lo frena: “Il problema è che l’accordo che ora si prefigura porta a un vostro patto con Berlusconi dopo le elezioni, un’idea di ‘grande coalizione’…”. Rosato ribadisce il no, e punzecchia: “A fare l’accordo con Berlusconi erano stati Enrico Letta, con Bersani e Orfini, io invece lo escludo”.
“Elezioni anticipate. Lei cosa pensa? E’ giusto che si voti a settembre? O quando?” chiede Massimo Giannini, e viene citata la mail di una lettrice che dice: “Perchè volete far cadere Gentiloni, che è una gran brava persona?”. Rosato la prende larga: “Non escludo che ci siano elezioni anticipate, ma non è un mio obbiettivo. Però non abbiamo paura del voto e per favore non drammatizziamo l’idea di andare alle urne. Ad esempio, non dobbiamo alimentare la paura dell’economia che crolla”. In verità la Borsa italiana ha veramente ceduto quando si è manifestata con più chiarezza la strada delle elezioni anticipate, viene osservato da studio: “No, quel giorno le borse erano scese ovunque”, argomenta il capogruppo Pd.
“Ma che le elezioni anticipate portino comunque instabilità, questo non lo può negare, e il timore dei mercati che reagiscono male alle incertezze è un tema ricordato anche dal governatore della Banca d’Italia in conclusione del Festival dell’Economia di Trento. Il nostro paese col suo pesante debito pubblico e l’entità della manovra, è più a rischio di altri” sottolinea Giannini, che poi lo incalza: “Insomma, per lei è meglio votare subito o no?”. E Rosato: “Sì, penso che sia più giusto andare a votare, e lo dicono anche altre forze politiche. Non siamo solo noi a chiedere elezioni adesso. Ma non saremo noi a fare cadere il governo. Gentiloni non soltanto è una brava persona ma è anche un ottimo premier, però non si può pensare di governare a prescidere dal contesto politico. Le urne sono un rischio per il paese? Può darsi, ma la maggioranza è meno solida di sei mesi fa, Mdp ha votato sistematicamente contro ogni provvedimento del governo Gentiloni. I primi ad essere contro sono loro e questa debolezza crea instabilità politica…aggiugiamoci poi anche il rapporto ormai logorato con Ap di Alfano… Quello che è certo è che la manovra verrà messa in sicurezza”.
“A propostito di Ap, cosa pensa di quanto raccontato dagli alfaniani che Renzi chiedeva loro fin da febbraio di far cadere il governo Gentiloni?”, chiede Laura Pertici. E Rosato: “Mi sembra ricostruzione molto fantasiosa, ma sono rispettoso delle dichiarazione dei colleghi”.
REPTV Il forum integrale
Se cade il governo, tante riforme rischiano di restare appiedate, alcune di grande urgenza, cinque, in particolare: codice antimafia, ius soli, riforma del processo penale, uso della cannabis depenalizzato, biotestamento e reato di tortura, temi su cui il nostro giornale è molto attento. Rosato ammette che non tutte saranno approvate. “Non solo Repubblica ma anche io e Zanda lavoriamo sodo per queste riforme, e sul processo penale e il reato di tortura ce la faremo, sulle altre i tempi credo che non ci siano. Sulla cannabis neanche è iniziata la discussione, mai è stato fatto un solo passo, il biotestamento è stato approvato alla Camera nonostante ostruzionismi fortissimi, ma al Senato servirebbe uno sforzo straordinario, e anche lo Ius Soli lo vedo lontano…”.
Riforme, Rosato (Pd): ”Il processo penale e il reato di tortura verranno approvati”
E le accuse di aver ideato un “Parlamento dei nominati”? “Non c’è un paese europeo che usa le preferenze, abbiamo tolto le pluricandidature e abbiamo fatto una legge che consente agli italiani di scegliere. E se quei nomi non piacciono si può cambiare partito e lista”, così il capogruppo Pd.
“I collegi della nuova legge elettorale, sono gli stessi disegnati dal Mattarellum: era per sbrigarvi?” incalza Giannini. “Abbiamo rispettato la Costituzione, non potevamo cancellare i collegi in caso di elezioni anticipate. E aggiungo: mentre i collegi nel maggioritario sono dirimenti, nel proporzionale i voti vanno nel calderone e i collegi non sono così determinati”.
Ancora Giannini. “Il Pd perde pezzi, e rischia di salutarne anche altri, penso a Bindi, a Prodi…Non avete timore di perdere il senso più profondo del partito?”. Rosato: “Io ho stima assoluta per Prodi, così come la ho per Veltroni. Sì certo, potevamo non fare niente, in fondo per quanti anni abbiamo tenuto il Porcellum? Ma abbiamo fatto una scelta, una legge meglio possibile con un quadro che tiene dentro tutti. Comunque invidio i francesi, Macron con il 23 % per cento governa”.
REP.IT