“Noi con Salvini”: “Dove sono gli elenchi delle moschee?”
“Esiste un registro sulle moschee del territorio?”, adesso Noi con Salvini lo chiede al Prefetto di Salerno e lo fa attraverso una lettera aperta rivolta alle istituzioni locali.
I fatti di Londra hanno confermato la necessità, da parte dei cittadini, di ottenere risposte dalle autorita sull’incubo del terrore, concretizzatosi a Torino in una notte di autentica follia.
Così in Campania, Noi con Salvini “interroga” il Prefetto di Salerno e in una lettera aperta chiede di sapere se siano state censite le strutture di aggregazione islamiche sul territorio provinciale.
Nel documento diffuso dai dirigenti locali del partito, si legge: “Proviamo a chiedere a chi di dovere se in Prefettura esiste un registro che raccolga informazioni sulla presenza ed il numero delle moschee e dei centri di cultura islamica, cosi come previsto dalla legge. Dopo i numerosi fatti stragisti che si sono succeduti riteniamo che ci sia bisogno di una maggiore attenzione. Esiste un registro dei predicatori e imam islamici? E’ in atto un monitoraggio del territorio per prevenire il peggio?”.
E ancora: “Gli ultimi sbarchi avvenuti a Salerno stanno mettendo a dura prova il capoluogo e la provincia, riprova ne sono i fatti di cronaca come il blocco dei cittadini di Cicerale. La popolazione inizia a sentirsi meno sicura. Chiediamo la massima attenzione e tolleranza zero verso coloro che non sono in regola non solo con i documenti ma anche per le condizioni ed i luoghi in cui vivono. Chiediamo maggiori controlli per prevenire fenomeni delinquenziali come i reati predatori, particolarmente nelle zone della provincia più esposte a causa di una massiccia presenza di migranti”.
Anche nel vasto territorio della provincia di Salerno, si sono registrate brillanti operazioni di polizia a contrasto proprio del terrorismo internazionale. Come quando a Bellizzi, nel marzo dello scorso anno, venne arrestato un algerino accusato di essere stato uno dei fiancheggiatori dell’Isis degli autori delle stragi insanguinarono Parigi e Bruxelles.
IL GIORNALE