Borse prudenti per voto inglese e Bce. Milano +0,2% con utility

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Mercati finanziari ancora in difesa in attesa del “supergiovedì” quando si concentreranno la riunione della Bce, da cui sono attese le primissime indicazioni di una tendenza alla normalizzazione della politica monetaria, le elezioni politiche nel Regno Unito e la testimonianza al Senato dell’ex capo dell’Fbi. L’attesa per il passaggio delicato, a cui si aggiungono il tema Qatar e la modifica delle strategie di investimento dei broker per tener conto del possibile voto in Italia dopo l’estate, ha portato a una nuova seduta sottotono per gli indici con acquisti limitati alle utility (+0,48% lo Stoxx Euro del comparto) e una attenzione più spostata verso titoli di Stato (Bund e Treasury in particolare) e yen. Cali consistenti soprattutto per Zurigo (-1,5%) e Francoforte (-1%), che ieri essendo chiuse per festività erano state risparmiate dalle vendite, mentre Piazza Affari ha resistito chiudendo a +0,19% nel FTSE MIBprincipalmente grazie ai titoli “difensivi” come A2a(+1,9%), Enel (+1,4%) e Terna (+1,2%). Rimbalzo per Eni (+0,8%) che gli analisti di Mediobanca Securities hanno indicato nella lista dei preferiti su cui scommettere nella seconda parte del 2017 insieme a Unicredit, Cnh, Ferrari, Tenaris e Prysmian. Fineco (+2,3%) è stata la migliore del Ftse Mib, giù il lusso e Saipem.

Mediaset sotto i riflettori su mosse Vivendi

Tra i titoli milanesi a maggiore capitalizzazione ancora sotto i riflettori Mediaset che sul finale è tornata sopra la parità pur restando ai minimi da metà dicembre. Secondo gli analisti, i segnali di distensione indirizzati al Biscione dai francesi di Vivendi rendono meno probabile una battaglia per il controllo del gruppo e spengono così l’appeal speculativo sul titolo, alimentando d’altra parte le speranze su un esito positivo della vicenda Premium. Ieri l’a.d. di Vivendi Arnaud de Puyfontaine ha annunciato l’interesse della società per i diritti del calcio e la creazione di una società italiana per la produzione di contenuti. De Puyfontaine ha anche ammesso il desiderio di tornare a discutere con Mediaset, sottolineando tuttavia che al momento non sono in agenda incontri con i vertici del Biscione. Tutti elementi che, secondo gli analisti di Equita, «potrebbero portare a un riavvicinamento con Mediaset», così come la possibile proposta di congelare i diritti di voto nella società italiana al 10% per risolvere il contenzioso con l’Agcom. Equita nota inoltre che Vivendi non ha presentato una lista per il rinnovo del collegio sindacale di Mediaset e quindi «sta provando ad avviare un dialogo con Mediaset». «Queste notizie – concludono gli esperti – riducono l’appeal speculativo nel breve termine» anche se d’altra parte potrebbero aprire la strada a un «accordo tra Vivendi e Mediaset che porti a una valorizzazione di Premium».

Banche in ordine sparso tra rischio elezioni e crisi degli istituti veneti

Complessivamente debole la giornata dei bancari: Ubi e Unicredit hanno recuperato lo 0,7% mentre hanno perso l’1,5% circa Banco Bpm e Bper. Il settore rimane comunque sotto i riflettori in virtù delle molte partite aperte. Dopo l’accordo sulla ricapitalizzazione precauzionale di Mps, gli investitori attendono in primo luogo novità sul salvataggio della Popolare di Vicenza e di Veneto Banca. Ieri il presidente dell’istituto di Montebelluna, Massimo Lanza, ha sottolineato di ritenere l’ipotesi bail-in «irragionevole», ma ha ribadito preoccupazione per l’allungamento dei tempi. A livello macro, d’altra parte, molti osservatori indicano il comparto bancario tra quelli più esposti alla volatilità in caso di elezioni anticipate. «Abbiamo sempre considerato la probabilità di elezioni anticipate nel 2017 molto bassa – scrivono gli analisti di Equita – ma negli ultimi giorni c’è stata un’accelerazione dei negoziati per cambiare la legge elettorale». «Pensiamo – aggiungono – che in caso di elezioni anticipate l’Italia potrebbe essere penalizzata in termini di scelte di portafoglio a favore di altri Paesi con minor rischio politico». «Il ciclo elettorale incombente – notano quindi gli esperti di un’altra Sim milanese – potrebbe portare volatilità sul mercato e soprattutto sui titoli maggiormente sensibili come i finanziari». Un altro elemento di attenzione, infine, è il caso Banco Popular, ieri precipitata dal 18% alla Borsa di Madrid a causa del rischio bail-in. Gli analisti, tuttavia, al momento non vedono rischi per il sistema bancario italiano collegati alla crisi spagnola. La situazione del Banco Popular, si legge infatti in un report, «si discosta molto dalla situazione del sistema bancario italiano.

Carige pesante: tensione in cda su caso Bastianini

Pesante invece Banca Carige(-4,3%) che ha lasciato sul terreno oltre il 4% sulle indiscrezioni che ipotizzano nuove dimissioni tra i consiglieri dopo le divergenze tra l’a.d. Guido Bastianini e il primo azionista Vittorio Malacalza che ha presentato nei giorni scorsi una lettera di sfiducia nei confronti del manager alla guida dell’istituto. La posizione di Bastianini verrà discussa venerdì nel consiglio di amministrazione convocato per le 10 del mattino. Il manager, intervenuto a un evento pubblico a Roma, ha preferito non fare commenti sulla delicata situazione al vertice dell’istituto ligure.

Fincantieri rimbalza, mercato attende soluzione vicenda Stx

Rimbalzo per Fincantieri (+2,5%) mentre gli investitori continuano ad aspettare una soluzione della vicenda Chantiers de l’Atlantique, dopo che ieri il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan e il ministro per lo Sviluppo Economico Carlo Calenda hanno incontrato il ministro dell’Economia del governo francese, Bruno Le Maire. «I ministri», ha spiegato il Mef, hanno «affrontato la questione del ruolo di Fincantieri in Chantiers de l’Atlantique» e «in considerazione dell’apertura dei due paesi nei confronti degli investimenti diretti dall’estero, i colloqui proseguiranno per una soluzione comune in tempi rapidi».

Alerion giù: Consob sospende iter offerta pubblica di Fri-El
Sempre fuori dal Ftse Mib ha viaggiato in discesa Alerion. La Consob ha sospeso in via cautelare il procedimento di approvazione del documento d’offerta pubblica di scambio, volontaria e totalitaria, promossa da Fri-El Green Power sulle azioni del gruppo dell’energia eolica. La decisione, aggiunge una nota, e’ stata presa ai sensi dell’articolo 102, comma 6, lettera a del Tuf, secondo cui ‘in pendenza dell’offerta, la Consob può sospenderla in via cautelare, in caso di fondato sospetto di violazione delle disposizioni del presente capo o delle norme
regolamentari’. Lo scorso gennaio la bolzanina Fri-El era riuscita a eleggere il cda di Alerion superando nel voto assembleare i rivali di Edison-F2i, pur partendo svantaggiata dal punto di vista della partecipazione nel capitale della società. Complessivamente Eolo (controllata di Edison) e F2i controllavano infatti il 39% circa del capitale contro il 29,9% di Fri-El. Quest’ultima, dopo essersi aggiudicata il controllo del cda, aveva annunciato un’ops totalitaria a 3 euro per azione, pagata in obbligazioni Fri-El, che sarebbe dovuta partire, in base alle dichiarazioni di Josef Gostner, presidente e a.d. di Alerion, oltre che numero uno di Fri-El, entro metà maggio.

Exploit Casta Diva Group grazie al piano strategico triennale

Casta Diva Group ha preso il volo a Piazza Affari dopo la presentazione del piano strategico 2017-2019 che stima una crescita media annua del 10% del valore della produzione e una marginalità dell’8%, triplicato rispetto al 2016. La società, che nel 2016 ha realizzato la fusione di Blue Note (a cui fa capo il noto jazz club, parte di un network insieme allo storico Blue Note Jazz Club del Greenwich Village di New York), è attiva nel settore della comunicazione e nel suo Piano ha in programma di focalizzarsi su partnership strategiche con multinazionali nei settori Spot ed Eventi. Peraltro, hanno fatto sapere i vertici, i target 2019 potranno essere raggiunti più velocemente e migliorati in base ad una politica di M&A sostenibile grazie a un aumento di capitale già autorizzato.

Spread Btp/Bund a 200 punti base

Acquisti tutti i titoli sovrani scambiati sul mercato secondario e lo spread tra BTp e Bund è rimasto vicino ai livelli della vigilia riagganciando però quota 200 punti anche in virtù degli acquisti sui titoli tedeschi.
Il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark (Isin IT0005240830) e il Bund tedesco di pari durata ha concluso la giornata a 200 punti base, uno in più rispetto alla vigilia. In calo il rendimento dei titoli italiani che passa al 2,25% dal 2,28% della chiusura di ieri.

Decennale Usa ai minimi di rendimento nel 2017

All’indomani di una seduta in calo, sono tornati gli acquisti sui Treasury. Come dimostrato anche dalla discesa del dollaro sui minimi di sei settimane contro lo yen, gli investitori preferiscono asset considerati sicuri in tempi di incertezza e allo stesso tempo si rafforza l’idea di una Federal Reserve meno aggressiva sui tassi Usa dopo la quasi scontata stretta di giugno. «Negli Usa tassi nuovamente in calo questa mattina sul comparto decennale, con prosecuzione dell’appiattimento dello spread sul segmento 2-10, arrivato a circa 85pb, minimo dallo scorso ottobre» segnalano gli analisti Mps Capital Services. Il decennale vede rendimenti – che si muovono inversamente ai prezzi – scendere al 2,133% (minimo nel 2017) dal 2,180% della seduta precedente. Il 2016 termino’ al 2,446% e solo un mese fa lo yield dei T-bond era in area 2,4%.

Petrolio sottotono (-0,5% Wti) a 47,19 dollari al barile. Euro/dollaro stabile a 1,1260. Lo yen recupera un punto percentuale su euro (a 123,20 yen per un euro) e dollaro (a 109,33 yen per un dollaro).

In calo anche Tokyo, Nikkei torna sotto i 20mila punti

A Tokyo, intanto, la Borsa ha vissuto una giornata di vendite, appesantita dal ripiegamento del dollaro nel cambio con lo yen e dalla debolezza dei corsi del petrolio depressi ieri dalle tensioni tra Arabia Saudita e Qatar. L’indice Nikkei dei titoli guida ha chiuso la seduta in calo dello 0,95% a 19.979,90 punti, ricadendo sotto la soglia dei 20mila punti che aveva rivisto venerdì per la prima volta dopo un anno e mezzo. Il più ampio indice Topix ha lasciato sul terreno lo 0,84% fermandosi a 1.596,44 punti.

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)

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