L’imam-guida dei tre jihadisti predicava odio in tv
Il cattivo maestro prevedeva attentati in Italia oltre a giustificare la strage nella redazione di Charlie Hebdo a Parigi ed inneggiare all’uccisione di Papa Benedetto XVI convinto che Roma verrà conquistata dalle bandiere nere.
Stiamo parlando dell’imam inglese, Anjem Choudary, il predicatore osannato da Khuram Shazad Butt, il capo del commando del terrore sul ponte di Londra. Il cattivo maestro con la sua organizzazione Al Muhajiroun aveva contatti anche in Italia e fino al 2015 ha partecipato a trasmissioni televisive nel nostre Paese inneggiando all’Islam jihadista. Appena lo scorso agosto una corte inglese lo ha condannato a cinque anni e mezzo di carcere, per avere aizzato al terrorismo. Nel frattempo aveva infettato con i suoi proclami il giovane Butt, che nel 2013 si è radicalizzato al suo fianco. Il giorno dopo la decapitazione in mezzo alla strada, a Londra, del soldato britannico Lee Rigby il futuro terrorista è sceso in piazza con Choudary per giustificare l’orrendo omicidio.
La polizia era intervenuta identificandolo, come è avvenuto lo scorso anno quando Butt aveva srotolato la bandiere nera jihadista sul prato di Regent park nella capitale inglese assieme ad un gruppo di seguaci del solito imam Choudary. Nonostante i precedenti nessuno l’ha fermato e l’aspirante terrorista ha potuto tranquillamente lavorare alla metropolitana di Londra compreso nel tunnel, che passa sotto il Parlamento. L’imam radicale potrebbe aver influenzato anche l’italo-marocchino Youssef Zaghba, il terzo uomo del commando del ponte di Londra.
L’aspetto incredibile è che Choudary pontificava dalla capitale inglese, il 12 gennaio 2015, alla trasmissione Piazza pulita di Corrado Formigli su La7 dopo l’attacco a Charlie Hebdo. Alla domanda sulla strage di Parigi rispondeva: «Sono anni che ci aspettavamo questo attacco. Il Corano è molto chiaro: chiunque insulta il profeta deve morire». E aggiungeva che «arriveremo da voi in Italia, a Roma. Un giorno statene certi, Roma sarà sotto la Sharia». Per quanto riguarda il rischio di attentati nel nostro paese non aveva dubbi: «L’Italia sta aiutando gli americani contro lo Stato islamico ed i musulmani quindi non vi sorprendete se ci saranno ripercussioni serie per quello che state facendo». L’intervista con le dichiarazioni farneticanti è ancora su You Tube con il titolo «Non stupitevi se anche in Italia ci saranno attentati. Un giorno Roma sarà nostra» facilmente visibile a chi sogna la guerra santa.
Il suo gruppo estremista Al Muhajiroun fondato assieme ad un altro predicatore estremista, Omar Bakri Muhammad, aveva addentellati anche da noi soprattutto a Milano e nel nord Italia. Choudary, di origini pachistane, ma nato in Inghilterra, è accusato di avere istigato 110 giovani britannici ad arruolarsi nelle file del Califfato. Per 20 anni lo hanno lasciato predicare l’odio impunemente, nonostante avesse pubblicamente sostenuto che la «bandiera della Sharia sventolerà su Downing street (residenza ed ufficio del premier britannico nda) nel 2020». La sua organizzazione è stata messa al bando, ma il predicatore ha continuano ad infettare le menti dei giovani radicalizzandoli. Nelle interviste ripeteva che come «musulmano rifiutava la democrazia, le libertà ed i diritti umani». Durante una protesta davanti alla cattedrale di Westminster ha sostenuto che Papa Benedetto XVI doveva venire giustiziato dopo l’intervento di Ratisbona. Ai giornalisti aveva ribadito: «Chi insulta Maometto è soggetto alla pena capitale. Questa è una manifestazione pacifica, ma c’è chi in Italia e da altre parti vorrebbe farlo», ovvero uccidere il Papa.
IL GIORNALE