Il sesso (in teoria)

Mattia Feltri

Se scoprite i bambini appiattiti e appostati dietro la porta della vostra stanza, sappiate che stanno tenendo un’esercitazione antiterrorismo oppure hanno ricevuto un opuscolo da Modena. Ok, siete curiosi. Ma serve la premessa: una delle questioni più controverse del mondo riguarda l’educazione sessuale a scuola. È giusto impartirla? E a che età? Il tabù del sesso a scuola lo si sta superando, un po’ per non rimediare la figura dei trogloditi, e un po’ per scampare all’imbarazzo di dettagliare i figli su un’attività con complicazioni pratiche, ma quanto mai teoriche. Evviva, ci pensa l’insegnante.

 Ed eccoci di ritorno a Modena, dove un pomeriggio i bambini di dieci anni sono rincasati con un opuscolo adeguatamente illustrato: «Quando una donna e un uomo scoprono di piacersi, talvolta sentono il bisogno di ricevere e dare tenerezza.

Si baciano e si accarezzano per tutto il corpo, esprimono con parole affettuose l’amore che provano. Allora il pene dell’uomo diventa grande e duro e la vagina della donna si inumidisce: per tutti e due è molto bello quando la donna fa penetrare il pene rigido dell’uomo nella sua vagina. I due lo fanno muovere avanti e indietro nella vagina e provano un piacere intenso. Sussurrano, ridono felici: sono i rumori che forse qualche volta hai sentito provenire dalla camera di mamma e papà». Be’, letta la didattica, non era tanto male nemmeno il tabù. Ma poi: cos’è questa storia che dobbiamo essere intercettati sino in camera da letto, naturalmente a fin di bene, da tanti piccoli Woodcock?

LA STAMPA

 

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