Diamo i ratti ai rom
Se foste il sindaco di una grande città afflitta dalla piaga delle buche, che fareste? Voi direte: aggiusterei le buche. Sbagliato. Lo dite perché appartenete alla vecchia politica, che aggiustava le buche, e magari sui lavori ci ricavava qualche mazzetta per il partito o le vacanze al mare. La nuova politica invece non aggiusta le buche: abbassa i limiti di velocità. Geniale, vero? A Roma è stato posto il limite di 30 chilometri orari, col cartello «strada dissestata», su tre vie ad ampio scorrimento, fra la Salaria e l’Aurelia. Che poi sia impossibile percorrerle a trenta all’ora, sono cavoli degli automobilisti.
Diventate lesbiche. Non si sentivano soluzioni così brillanti dai tempi di Jonathan Swift che, per affrontare il flagello della fame in Irlanda, propose di mangiare i bambini dei poveri. Ecco, per esempio, va trascurata l’ipotesi di eliminare dalla capitale ratti e mendicanti dando da mangiare le pantegane ai rom? Che poi, a pensarci bene, se i limiti di velocità vengono portati da 10 a 0, in un colpo solo risolviamo anche il problema del traffico.
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