Torna lo spauracchio high tech. A Milano (-0,54%) tonfo Saipem

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Una nuova ondata di vendite sui titoli tecnologici (col NASDAQ 100 che arriva a perdere oltre l’1%) penalizza i listini europei che chiudono in negativo all’indomani dell’incremento dei tassi da parte della Federal Reserve. Sulle Borse pesa anche la debolezza del greggio con il Wti che, dopo il passaggio a vuoto di ieri, cede un altro 0,5% a 44,4 dollari al barile.

Ne fa le spese a Milano, dove l’Ftse Mib perde lo 0,54% in chiusura, Saipem, che archivia la giornata come peggiore delle blue chip, in rosso del 3,6% causa anche il taglio di target price da parte di Jp Morgan a 3,75 euro dai 4,3 precedenti. Realizzi anche su Italgas (-3%) e Banca Generali (-3,1%) oltre a Stmicroelectron (-2,5%) che subisce l’ondata di vendite sui titoli tecnologici. In netto recupero, invece, Cnh Industrial (+3%), grazie a un report di Equita che consiglia l’acquisto prevedendo un recupero del mercato delle macchine agricole. Rimbalzano anche Campari (+2%) e Ferragamo (+1,7%) mentre Ubi Banca (+1,6%) continua il rally in attesa della conclusione dell’aumento di capitale da 400 milioni necessario per rilevare le tre good bank. Sul mercato valutario l’euro – dopo la stretta della Fed – torna sotto la soglia di 1,12 dollari a 1,115 (da 1,1275 di ieri in chiusura) e si attesta a 123,35 yen. Il biglietto verde si rafforza anche contro lo yen a 110,55. Lo spread Btp-Bund scende sotto quota 170 punti base.

Su Wall Street pesano anche dubbi su economia e Russiagate

La decisione della Fed di alzare i tassi Usa di 25 punti base, alla forchetta 1-1,25%, è stata in parte oscurata dai deboli dati sull’inflazione e sulle vendite al dettaglio che hanno alimentato qualche preoccupazione negli investitori sull’andamento dell’economia Usa. Così si spiega l’odierna seduta negativa di Wall Street, anche se la Fed ha anche annunciato esplicitamente nel comunicato l’intenzione di iniziare nel 2017 una politica di normalizzazione del bilancio qualora l’economia prosegua a crescere secondo le previsioni. A pesare sui listini americani ci sono anche le possibili conseguenze derivanti dalla ricostruzione del Washington Post secondo cui il procuratore speciale Robert Mueller, che sovrintende all’inchiesta sul ruolo della Russia nelle elezioni del 2016, prenderà in esame anche l’ipotesi che Donald Trump abbia tentato di ostruire la giustizia nelle indagini. Nel frattempo, in Usa, sul fronte macroeconomico, le nuove richieste di sussidi di disoccupazione sono calate più delle stime a quota 237mila; è stata la 119esima settimana sotto quota 300mila, un record. I prezzi all’importazione a maggio sono scesi dello 0,3%, il calo maggiore dal febbraio 2016 e riflesso dei prezzi del petrolio importato scesi del 3,9% su aprile (la flessione maggiore dallo scorso agosto).

Materie prime e petroliferi zavorrano i listini

Sull’azionario europeo hanno dunque prevalso le vendite (segui qui l’andamento delle principali Borse), con i titoli petroliferi e quelli delle materie prime sotto pressione a causa del forte calo del prezzo del petrolio (segui qui l’andamento dei settori in Europa). Chiude in rosso anche Milano dove il FTSE MIB è appesantito dai petroliferi e dei bancari, con gli occhi sempre puntati sulle banche venete. Il titolo peggiore è Saipem che risente anche del taglio di target price da parte di Jp Morgan a 3,75 euro dai 4,3 precedenti. Il nuovo prezzo obiettivo è superiore al prezzo di chiusura di ieri del 6%. In calo gli altri petroliferi, in linea con l’andamento nel resto d’Europa, mentre le vendite colpiscono anche Stmicroelectronics che risente della flessione dei titoli tecnologici a Wall Street. Male anche Unipol dopo che l’a.d. Carlo Cimbri ha detto che il gruppo è pronto a fare la sua parte nel salvataggio delle banche venete, ma nell’ambito di un intervento di sistema che veda la partecipazione di tutte le banche. Al momento, comunque, al gruppo bolognese non è giunta alcuna proposta di intervento. Deboli i titoli bancari a partire da Banca Pop Er, Banca Generali e Banco Bpm, si salvano solo Mediobanca e Ubi Banca, che ha in corso un aumento di capitale con uno sconto sul Terp (pari al 26%) inferiore alla media delle ultime ricapitalizzazioni.

Equita fa volare Cnh, recupera anche Ferragamo

Gli acquisti premiano invece le Cnh Industrial, grazie all’upgrade di Equita che passa il titolo a buy e ne aumenta il peso nel portafoglio. Bene Salvatore Ferragamo che beneficia del giudizio positivo di Ubs e Campari. Tengono le Generali che incassano il giudizio positivo di Kepler. In calo Fiat Chrysler Automobiles dopo la debolezza della vigilia: l’authority Usa potrebbe impiegare ancora «settimane o mesi» prima di decidere se approvare la modifica di un software per le emissioni dei veicoli diesel, secondo quanto riferito da un legale del dipartimento di Giustizia Usa. L’approvazione dell’aggiornamento del software consentirebbe la messa in vendita dei veicoli. Fuori dal listino princiaple, chiude in rialzo Cti Biopharma che ha ricevuto da Teva Pharmaceutical Industries il pagamento di 10 milioni di dollari statunitensi per il raggiungimento di determinati traguardi nelle vendite di Trisenox (triossido di arsenico). In rialzo Clabo, che ha annunciato risultati migliori delle attese della consociata cinese Qceb.

La Bank of England lascia tassi invariati, vendite al dettaglio in calo dell’1,2%

La Banca d’Inghilterra ha deciso di lasciare invariati i tassi di interesse allo 0,25% con 5 voti a favore dello status quo. Su 8 membri del board 3 hanno votato a favore di un rialzo dei tassi per contrastare l’accelerazione dell’inflazione. Tutti hanno concordato che qualunque rialzo dovrà essere graduale e limitato ed è stato votato all’unanimità di mantenere invariato l’ammontare di acquisti di asset. Sul fronte macro, in caduta le vendite al dettaglio nel mese di maggio. Secondo i dati diffusi dall’Ufficio di statistica le vendite hanno registrato un calo dell’1,2% rispetto al mese precedente, più ampio delle attese che stimavano una flessione dell’1 per cento. Su base tendenziale le vendite hanno registrato un progresso dello 0,9% contro un +1,5% atteso dagli analisti.

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)

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