Incendio a Londra, Gloria e Marco sono morti. Con 6 mila euro si poteva evitare la strage, proteste contro May
Forse non saranno neanche mai identificate tutte le vittime della torre di Londra. Intere famiglie con bambini e giovani mancano all’appello. Un appello, però, che dalla serata di venerdì conta Gloria Trevisan e il fidanzato Marco Gottardi. La morte dei due ragazzi italiani è stata confermata prima dal legale delle famiglie e poi dalla stessa Farnesina.
Scotland Yard ha avvisato che molte vittime del rogo — almeno 76 le persone contate come «disperse» tra cui 30 decessi accertati — morte asfissiate e poi carbonizzate dalle fiamme, potrebbero restare «non identificabili». Corpi irriconoscibili, che non potranno nemmeno avere una degna sepoltura. E’ il prezzo terribile della disuguaglianza britannica, riflette Lynsey Hanley sul Guardian, dove i privilegiati possono comprarsi la propria sicurezza, mentre i poveri e chi abita in condomini di edilizia popolare come il Grenfell Tower sono condannati a standard di serie B.
Ma quanto valeva la loro vita? Quanto sarebbe costato metterli in sicurezza?
Soltanto cinque mila sterline (5700 euro), a quanto pare. Con 5mila sterline in più, l’impresa edile che ha lavorato su una ristrutturazione da 10 milioni, avrebbe potuto usare un rivestimento ignifugo per ricoprire i muri esterni, riferisce il Times di Londra che ha parlato con un venditore della Reynobond, la ditta americana produttrice dei pannelli usati nella ristrutturazione. Il modello non infiammabile costa 22 sterline al metro quadro: soltanto due in più rispetto a quelli utilizzati. La società a cui era stato appaltato il lavoro ha scelto invece quelli più economici, con all’interno materiale plastico, quindi infiammabile. «Pannelli vietati negli Usa negli edifici più alti di 40 piedi» (12 metri!) per motivi di sicurezza contro gli incendi. Pannelli a quanto pare conformi agli standard britannici ma giudicati «infiammabili» anche in Germania. «La Gran Bretagna deve subito adeguare gli standard di sicurezza con quelli stranieri» ha tuonato il libdem Tom Brake.
Il sindaco, Corbyn e la regina incontrano i residenti, May li evita
La premier britannica Theresa May ha visitato in ospedale a Londra alcuni dei feriti nell’incendio dopo le forti critiche ricevute per non aver incontrato ieri gli inquilini superstiti e i residenti a differenza di quanto fatto dal leader laburista Jeremy Corbyn, dal sindaco Sadiq Khan e oggi anche dalla regina Elisabetta e dal principe William. Il leader laburista Jeremy Corbyn ieri ha pubblicamente abbracciato alcuni dei sopravvissuti e anche proposto di mettere a loro disposizione le tante abitazioni dei ricchi vuote nella capitale.
Le critiche erano arrivate anche da parte dei conservatori. Michael Portillo, esponente della vecchia guardia dell’epoca di Thatcher e John Major, ha avuto parole dure: «May non ha usato la sua umanità, limitandosi a incontrare le squadre di soccorso. Questa è una cosa buona, figurarsi, ma avrebbe dovuto esser lì con gli abitanti, come ha fatto Corbyn».
Non si è sottratto al contatto con la gente nemmeno il sindaco Khan, assalito da passanti imbufaliti. Lo ha incalzato anche un bambino di 7 anni, che seduto sulle spalle di un ragazzino gli ha chiesto: «Quanti bambini sono morti, signor Khan? Quanti?».
Proteste contro May, 5 milioni per le vittime
Col trascorrere della ore è salita la tensione tra i familiari delle vittime e le autorità. Davanti al municipio di Kensington e Chelsea decine di persone si sono radunate protestando contro la strage della Grenfell Tower. Secondo alcuni canali tv ci sarebbe anche un arresto; sul posto sono stati chiamati numerosi poliziotti per evitare contatti tra i contestatori e i dipendenti del municipio. Nel frattempo il governo di Theresa May ha promesso un fondo di 5 milioni di sterline per gli aiuti alle famiglie di vittime e dispersi. L’annuncio è stato dato al termine di una riunione interministeriale. Dopo la seduta la premier si è recata alla chiesa di St.Clement per una commemorazione delle vittime e anche qui May è stata bersaglio di alcune contestazioni. «Vergognati, codarda!» ha inveito la folla contro di lei, che è stata portata via scortata dai poliziotti.
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