Sola e ispirata, la svolta mediatica della Boschi

Maria Elena da sola sul bus navetta, Maria Elena che fa i selfie con la gente, Maria Elena nelle cucine della Festa dell’Unità, Maria Elena pensierosa tra i fiori, Maria Elena tra i bambini di San Luca, Maria Elena in dissolvenza dopo una giornata di duro lavoro e tanti problemi risolti.

È iniziata l’operazione simpatia per la Boschi, anzi la Meb per amici e follower (il profilo infatti ha l’hashtag #instameb), da ministra dei poteri forti a sottosegretaria della porta accanto. La giaguara di Laterina è sbarcata su Instagram da pochi giorni ma ha già postato più di trenta foto, tutti scatti professionali, un vero book da diva, a misura di elettore. Il messaggio è calibrato con sapienza: pochi politici (si intravedono solo Sala e Nardella), poco Palazzo, molta vita vissuta, molta passione, e poi la riconosciuta grazia della Boschi, la più fotogenica delle renziane. La Boschi era sparita dopo il tonfo del referendum e l’affossamento popolare della riforma omonima, ma è subito tornata, più rapida persino di Renzi. Prima, imponendosi anche nella nuova squadra di Palazzo Chigi con Gentiloni, e poi via via con uscite mirate per riprendersi lo spazio perduto, da madrina del G7 a Taormina (ben reclamizzata dal Tg1 di Orfeo, poi promosso direttore generale della Rai) alle foto con Ivanka Trump, alle visite pastorali al Cottolengo.

Non più le missioni ufficiali, le foto istituzionali da carica pubblica, ma la vita quotidiana di Maria Elena, una donna normale che va in autobus senza scorta e parla con le persone. Si riconosce il tocco di Filippo Sensi e del suo «cose di lavoro», lo stile informale usato per raccontare, con le foto, l’agenda dell’allora premier Matteo Renzi. La Boschi non ha più il portavoce che la seguiva da ministra (è passato con Luca Lotti, altro renziano della cerchia più ristretta), e per la comunicazione chiede consigli a Sensi, talvolta a Gianluca Comin (titolare della Comin & Partners, ex capo delle relazioni esterne di Enel), mentre per i social si appoggia ad una società di comunicazione (si dice sia la Proforma, che già curò l’immagine di Renzi durante le primarie del Pd). Si tratta di recuperare un po’ della popolarità perduta dalla Boschi, soprattutto per la vicenda Banca Etruria, che l’ha tramutata da ministro più popolare del governo Renzi a più antipatica dell’esecutivo, due anni dopo. Sta funzionando l’operazione? I sondaggi sul gradimento del governo Gentiloni stimano i ministri (in testa Minniti, in fondo Lotti), ma non i sottosegretari, quindi non si sa. I follower della Meb su Instagram sono 4.464, mentre lei segue Michelle Obama, Emmanuel Macron, ovviamente Gentiloni e i renziani, ma anche l’attore Luca Argentero. Tra le interazioni, c’è chi dichiara il proprio amore per la Boschi, chi si propone come fidanzato essendo lei single conclamata, chi la contesta: in entrambi i casi la sottosegretaria non replica. La foto di lei sul sedile dell’autobus («In viaggio, di ritorno a casa #instameb #avanti») scatena il dibattito: «E la scorta dov’è finita ?!? Hahaha…ma crede davvero che gli italiani si bevono una panzana del genere», «guardate che è un bus navetta assolutamente normale». Per risalire nella popolarità ci vuole tenacia, alla Meb non manca.

CORRIERE.IT

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