Roma, l’ironia di Marra su Virginia Raggi: “È da esame psicologico”
di LORENZO D’ALBERGO e GIUSEPPE SCARPA
ROMA – “Mi sta addebitando che non sono stato sufficientemente chiaro, aperto. Che non gliel’ho detto dieci volte invece di nove. (Raggi, ndr) mi sta dando dello scorretto”. È nelle nuove intercettazioni dei carabinieri del nucleo investigativo di Roma l’ennesima prova che Raffaele Marra ha partecipato all’iter che si è concluso con la promozione del fratello Renato alla direzione Turismo del Campidoglio. Un fatto che cozza con quanto sostenuto dalla sindaca Virginia Raggi nella relazione inviata all’Anac subito dopo la nomina. Quell’atto, il documento spedito all’Anticorruzione con cui si è assunta tutta la responsabilità della scelta coprendo l’ex collaboratore, ora rischia di costarle il rinvio a giudizio per falso.
L’ex braccio destro della prima cittadina grillina si confida prima con l’assessore al Commercio Adriano Meloni e poi con l’amica Concetta, conoscenza in comune con l’ex vicesindaco e attuale assessore allo Sport Daniele Frongia. L’ex capo del personale a loro racconta che la prima cittadina pentastellata “è arrabbiatissima. Addirittura ha usato parole del tipo ‘me l’hai messa in c…'”. Poi ridacchia. Ma, come dimostra il turpiloquio, l’inquilina di Palazzo Senatorio è davvero fuori di sé: “È arrabbiata perché non gliel’ho detto sufficientemente. Dice ‘ma non me l’ha fatto capire bene, non me l’ha detto con quella chiarezza che mi serviva. Mi doveva svegliare’. E vabbè, ‘a prossima volta faccio un esame psicologico pe’ capi’ come te lo devo dire. È ‘na follia, guarda”.
Marra riprende e l’amica Concetta annuisce: “O non se n’è accorta o ho comandato io. Dovevo evitare che lei potesse passa’ i guai e non gliel’ho detto. Lei la sta vivendo come un fatto personale, come se io l’avessi tradita… non proteggendola”. L’ex finanziere si difende con gli interlocutori. Non si capacita di come la sindaca Raggi, prima d’accordo nel promuovere il fratello Renato a capo dei vigili, ora sia furiosa per una gratifica di minore entità: “Che dici a fare davanti a 15 persone ‘guarda un po’ che cazzo, io non posso fa’ – perché lei dice pure le parolacce – ‘guarda un po’ che coglioni che non lo posso fa comandante sennò la stampa mi attacca’. E allora devi essere coerente!”.
Davanti all’ipotesi di un annullamento della nomina del familiare, Marra sbotta: “Revocate me. Dico ‘ho sbagliato io, ne prendo atto e andiamo avanti. Non vi faccio ricorso, revocate me'”. La ricostruzione dei vertici a porte chiuse è puntuale: “Oggi ha fatto l’ennesima riunione, si so’ appiccicati lei (Raggi, ndr) e Salvatore (l’ex capo della segreteria politica Romeo, ndr) come al solito, si so’ mandati a quel paese urlando”. Concetta riesce finalmente a intervenire: “Nessuno tra di loro pensa che tu abbia fatto un tranello”. Marra replica: “E no, lei (Raggi, ndr) dice di sì. L’ha ripetuto due, tre volte. Dice ‘perché non gliel’ho detto’. Cioè, lei voleva che la svegliassi”. Gelo: “Mo’ lei sta in fase rem, in fase di studio, sta pensando”.
A ironizzare su Virginia Raggi è l’ex braccio destro destinato a finire in manette per corruzione. Lo stesso che al telefono scherza con Romeo sulle nomine: “La sindaca è confusa”, dice il primo all’altro tra le risate di entrambi. Lo stesso che definisce “mignotte mentali” Roberta Lombardi, Carla Ruocco e Paola Taverna le ortodosse del M5S.
Nelle conversazioni con Meloni, infine, l’idea che si debba procedere a forza di querele contro i giornalisti scomodi: “Io ho fatto già 14 querele. Ma ti pare che io posso campare con le querele? … Devo querelare la Vitale (di Repubblica, ndr) perché ha scritto che non ho i titoli per fa’ il direttore … Tutte cose false che fatte arrivare sul giornale il giorno in cui c’è la polemica su mio fratello, creano ancora più sgomento”.
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