Europa recupera nel finale con il greggio. Milano giù con banche e St

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Seduta nervosa per le Borse europee che riducono le perdite nel finale grazie al recupero del greggio (Wti in rialzo dell’1,3% oltre i 43 dollari al barile) e all’inversione di rotta di Wall Street. Parigi e Francoforte chiudono attorno alla parità mentre Milano archivia la seduta a -0,67% appesantito in particolare dai titoli bancari (ieri molto brillanti).

Tra le peggiori, a Milano, è comunque Stmicroelectron, che cede il 2,1% dopo l’annuncio del lancio di due bond convertibili per 1,5 miliardi di dollari. Vendite anche su Banco Bpm(-2,2%), Unicredit (-2%) e Finecobank (-1,6%) mentre Intesa Sanpaolo viaggia in controtendenza e chiude a +0,7% dopo l’ok condizionato al salvataggio delle banche venete: gli analisti di Credit Suisse la definiscono un’operazione “win-win” per l’istituto milanese considerati i notevoli paletti posti per procedere all’acquisizione. Chiudono in rosso, ma sopra i minimi di seduta, i petroliferi con Eni e Saipem, rispettivamente -0,3% e -0,4% mentre in cima all’Ftse Mib spicca Fiat Chrysler Automobiles (+2,5%), che balza in scia alla buona performance del settore auto in Europa. Sul resto del listino Carraro avanza del 3,2% dopo la firma di una joint venture in Cina sulle macchine agricole.
Sul mercato valutario, l’euro/dollaro rimane sempre nel range 1,11 – 1,12 che sta caratterizzando le ultime sedute a 1,1157 (da 1,1142 di ieri) mentre l’euro/yen è a 124,22 (da 124,25). Il dollaro/yen si attesta a 111,32 (da 111,5). Lo spread Btp-Bund risale leggermente a 165 punti base.

Eccesso di produzione greggio, Opec pensa a nuovi tagli

Nonostante il rimbalzo dei prezzi di questo pomeriggio e il calo delle scorte Usa, restano le preoccupazioni per l’eccesso di produzione (al massimo dal 2015) con l’Opec che sta pensando anche a ulteriori tagli per sostenere i prezzi, scesi di oltre il 20% nella prima parte dell’anno, un calo che non si registrava da 20 anni. Nel frattempo continua l’accumulo di petrolio stoccato nelle petroliere su scala globale, arrivando in prossimità del massimo dell’anno. Oltre a pesare sui titoli energetici, il calo del greggio smorza le aspettative degli investitori per un aumento dell’inflazione e di conseguenza politiche più restrittive da parte delle banche centrali.

Usa, +3mila a 241mila richieste sussidi disoccupazione, peggio di stime

Nei sette giorni conclusi il 17 giugno il numero di lavoratori che per la prima volta hanno fatto richiesta per ricevere sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti è salito leggermente più delle previsioni, rimanendo comunque in linea con i recenti progressi del mercato del lavoro. Secondo quanto riportato dal Dipartimento del Lavoro, le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione sono aumentate di 3.000 unità a 241.000, contro le 238.000 della settimana precedente (rivisto al rialzo dalle 237.000 della prima stima). L’indice è peggiore delle previsioni, visto che gli analisti attendevano un rialzo a 240.000 unità. Il valore si attesta in media sotto quota 300.000 da 120 settimane, la serie migliore dal 1970. La media delle quattro settimane, più attendibile in quanto non soggetta alle fluttuazioni del mercato, è salita di 1.500 a 244.750 unità. Il numero complessivo dei lavoratori che ricevono sussidi di disoccupazione per più di una settimana – relativo alla settimana terminata il 10 giugno, l’ultima per la quale è disponibile il dato – è cresciuto di 8.000 unità a 1,94 milioni, segnando il terzo aumento consecutivo.

Gli energetici zavorrano i listini, giù le banche

In una giornata povera di spunti macro di rilievo, quindi, è l’andamento del greggio a tenere banco con gli indici azionari sotto pressione (segui qui l’andamento delle Borse) e gli energetici in forte calo (segui qui l’andamento dei settori in Europa). Segno meno anche a Piazza Affari, che ieri aveva chiuso in solido rialzo grazie al rimbalzo dei bancari, con il FTSE MIB in flessione. In rosso le banche, in controtendenza solo Intesa Sanpaolo che ieri ha annunciato l’offerta sulle banche venete a 1 euro senza aumenti di capitale o influenza sui dividendi e senza acquisire Npl o crediti deteriorati. Deboli le altre banche a partire da Unicredit e Banco Bpm . In calo anche gli assicurativi con Unipol,Unipolsai e le Generali tutti in rosso. Le vendite colpiscono ancora gli energetici penalizzati dal calo del greggio con Saipem ed Eni sotto pressione. La peggiore è Stmicroelectronics che ha annunciato stamattina un’obbligazione convertibile per 1,5 miliardi di dollari in due tranche. In controtendenza e premiate dagli acquisti Italgas e Fiat Chrysler Automobiles. Fuori dal listino principale, corre Carraro che ha annunciato una jv in Cina nel settore delle macchine agricole.

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)

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