“L’Europa destino comune. Trump troppo imprevedibile”, la visione di Macron

“L’Europa non è un supermercato, ma un destino comune”. Così inizia la lunga intervista che Emmanuel Macron ha rilasciato in contemporanea a otto giornali europei. La prima dopo la vittoria alle legislative. Dall’Europa a Trump, passando per la Siria, tanti i temi trattati. Ma l’attenzione è rimasta focalizzata sui problemi che l’Unione deve affrontare: terrorismo, sicurezza, migranti. Risolti i problemi in casa, con un mini rimpasto che ha portato alla nomina di Florence Parly alla Difesa e di Nicole Belloubet alla Giustizia, Macron si prepara al debutto di domani al vertice europeo a Bruxelles. E le idee, a quanto pare, sono già chiare: “I paesi europei che non rispettano le regole dovrebbero subire le conseguenze politiche delle loro decisioni”, ha detto riferendosi a “chi ha voltato le spalle dopo aver preso i soldi dei fondi”.

I problemi dell’Ue. “Se l’Europa permette di violare le regole e i suoi principi si indebolisce”. In questo momento secondo il capo dell’Eliseo, “bisogna adottare una vera politica comune, soprattutto in materia di difesa e sicurezza se vogliamo proteggerci”. Per questo Macron ha rinnovato la richiesta alla “creazione di un bilancio della zona euro, dotato di governance democratica”. Mentre per il futuro ha parlato di un rilancio a partire dall’asso franco-tedesco. Ma per essere credibile agli occhi di Berlino e del mondo – ha avvertito – la Francia deve compiere “le riforme fondamentali che sono indispensabili”. Tra queste anche le riforme economiche che Nicolas Sarkozy e François Hollande hanno rinviato, ma il cui adempimento è stato invece posto come condizione dalla cancelliera tedesca Angela Merkel affinché possa iniziare a pensare alla creazione di un bilancio unico della zona euro.

Brexit. Toni più duri sull’uscita della Gran Bretagna dall’Unione europea. Se fino a qualche giorno fa Macron ha ricordato agli inglesi che “c’è sempre tempo per tornare indietro”, ora, a calendario concordato, ha detto chiaramente che “le lancette dell’orologio saranno difficili da invertire”. A breve partiranno i colloqui per l’uscita del Regno Unito dal blocco dei 28, “la mezzanotte del 29 marzo 2019 è vicina” e la Gran Bretagna dovrà uscire con o senza accordo. “Voglio che le discussioni appena avviate siano perfettamente coordinate a livello europeo – ha detto il presidente francese – Non voglio discussioni bilaterali perché dobbiamo difendere gli interessi dell’Ue nel breve, medio e lungo termine”.

Trump. Nel corso dell’intervista il leader di En Marche! si è espresso anche su Donald Trump. Per lui la politica del presidente Usa è troppo “imprevedibile”, una fonte di disagio per il mondo. Ed è forse proprio in virtù di questa imprevedibilità che Macron ha espresso la speranza che gli Stati Uniti possano decidere di rientrare nell’accordo sul clima di Parigi: “Spero che Trump cambi idea, perché tutto è legato: non possiamo combattere efficacemente il terrorismo senza intervenire sul cambiamento climatico”.

Siria. La priorità è combattere il terrorismo e assicurarsi che la Siria non diventi uno Stato fallito – ha affermato Macron – La linea rossa, quella da non superare, è l’uso di armi chimiche”. Il capo dell’Eliseo si è detto pronto “a bombardare chi dovesse oltrepassarla, anche senza alleati”. Sulla risoluzione del conflitto, la sua visione è distante da quella del suo predecessore: per lui non è necessario che Assad lasci il potere: “Non è una condizione preliminare, Assad è nemico del popolo siriano, non della Francia”. Quello francese, ha sottolineato Macron, è un impegno totale nella lotta ai gruppi terroristici. Visione che lo allontana anche da Putin.

REP.IT

Rating 3.00 out of 5

No Comments so far.

Leave a Reply

Marquee Powered By Know How Media.