Milano (+1,24%) svetta in Europa con banche e Mediaset. Rally dell’euro

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Chiusura contrastata per le Borse europee (segui qui i principali indici), con gli indici che hanno registrato un andamento volatile. Milano ha vantato la performance migliore nel giorno in cui sia l’agenzia di rating Standars and Poor’s, sia il Centro Studi di Confindustria hanno rivisto al rialzo le stime di crescita per il pil di quest’anno, portandole rispettivamente al +1,2% e +1,3%. Il FTSE MIB è salito dell’1,24%. Londra ha registrato la performance peggiore, scivolando dello 0,63%.

Continua la corsa delle banche
A Piazza Affari si sono mosse al rialzo le azioni delle banche e in particolar modo quelle di Unicredit (+4%) e diIntesa Sanpaolo(+2%).

Quest’ultima continua a beneficiare dei giudizi positivi degli analisti scattati dopo l’intervento dell’istituto nel piano di salvataggio delle banche venete. Intervento che, secondo gli esperti, avverrà a condizioni favorevoli. Hanno inoltre guadagnato terreno le Ubi Banca(+0,85%), dopo che si è chiuso con successo l’aumento di capitale da 400 milioni di euro. Fuori dal paniere principale hanno guadagnato oltre il 2% anche le Banca Carige. Tra i principali titoli del Ftse Mib si sono risvegliati quelli di Fineco (+3,7%), dopo la recente debolezza.

Mediaset sotto i riflettori nel giorno dell’assemblea
Mediaset
ha messo a segno un progresso del 2,57%, nel giorno dell’assemblea dei soci che ha approvato il bilancio 2016 e dato semaforo verde al buyback
di azioni proprie fino al 10% del capitale, con la fattispecie del cosiddetto “whitewash”. Nel corso dell’assise dei soci il presidente, Fedele Confalonieri, ha indicato che il gruppo «intende perseguire uno sviluppo sia organico sia non organico e non si escludono in futuro nuove acquisizioni o partnership strategiche, così come allo stesso modo cessioni di attività non core». In più l’amministratore delegato, Pier Silvio Berlusconi, ha preannunciato che il primo semestre si dovrebbe chiudere con un segno più davanti per la raccolta pubblicitaria.

A2a sotto la lente dopo risultati elettorali a Como e Monza, giù Ynap
Più ferme leA2a (+0,4%), sul timore che possa saltare l’operazione di aggregazione della società con Acs-Agam, dopo la vittoria del centrodestra a Como e Monza. Le nuove amministrazioni potrebbero mettere in forse il progetto della formazione di un polo lombardo delle utilities. Realizzi suYoox Net-A-Porter Group (-2,47%), dopo i rialzi delle ultime sedute. Sono risultate deboli le azioni del settore della moda: Luxottica Group ha lasciato sul parterre l’1,5% , Moncler lo 0,7% e Salvatore Ferragamo l’1,55%. Quest’ultima risente dell’incertezza sull’andamento del business, vsto che l’azienda non ha pubblicato nemmeno i conti relativi al primo trimestre. La semestrale verrà svelata il prossimo 31 luglio.

Rialza la testa Fca, in rialzo Prysmian
Fiat Chrysler Automobiles
si è riscattata sul finale, salendo dello 0,8%, dopo aver perso quota per gran parte della seduta, continuando a percorrere la strada del ribasso della vigilia e risentendo ancora del taglio delle stime sul mercato dell’auto americano 2017 da parte di General Motors (Gm). Nel dettaglio il direttore finanziario della casa americana, Chuck Stevens, ha rivisto in calo le attese sul mercato dell’auto americano di quest’anno poco sopra 17 milioni di unità contro attese iniziali in linea con il mercato 2016, pari a 17,55 milioni. Sono invece andate male leFerrari (-0,6%). Prysmian ha guadagnato lo 0,59%, dopo avere ricevuto conferma da Terna(+0,96%) dell`attivazione di una tranche aggiuntiva di lavori sul progetto cavi sottomarini della Laguna Veneta, già aggiudicato in esito ad una gara europea tenutasi lo scorso anno. Il valore dei nuovi lavori è di circa 20milioni.

Rendimenti sui minimi per i BoT in asta
Il Tesoro ha assegnato tutti i 6,75 miliardi di BoT semestrali che ha offerto oggi in asta, con il rendimento che fa segnare il nuovo minimo storico a -0,372%. La richiesta è stata pari a 10,407 miliardi con un rapporto di copertura di 1,54 volte l’offerta. Intanto, sul secondario prosegue – anche se in maniera meno violenta – il movimento innescato ieri dalle parole di Draghi focalizzate sul tema inflazione (segui qui l’andamento dello spread BTp/Bund, qui quello del rendimento del BTp e qui quello del Bund). Il riferimento di Draghi alla temporaneità della fase di bassa inflazione, sottolineano gli analisti di Mps Capital Services, è stato interpretato dagli operatori come un’indicazione di preparativi in corso sul tema tapering, sebbene il presidente della Bce abbia sottolineato come sia ancora necessaria una fase di politica espansiva. L’impatto è stato evidente: dollaro in marcato deprezzamento, forte rialzo dei tassi governativi concentrati soprattutto sul tratto decennale, con curve più ripide sul segmento 2-10 anni. I volumi sul Bund future hanno raggiunto livelli molto elevati, superando il milione di lotti scambiati. La reazione così forte può essere attribuita anche in parte al momento particolare dell’anno, ossia la fine del semestre, con gli operatori verosimilmente timorosi di erodere le buone performance semestrali, nelle ultime giornate di trattazione con data valuta giugno.

Draghi spinge al rialzo l’euro sui livelli di 16 mesi fa
Sul fronte dei cambi, l’euro, dopo essersi spinto fino al top di 16 mesi sul biglietto verde a 1,1391 dollari, ha leggermente frenato (segui qui il cambio dell’euro contro le principali divise e qui quello del dollaro). La divisa del Vecchio Continente ha imboccato la strada del rialzo ieri, dopo le parole pronunciate dal numero uno della Bce, Mario Draghi, che ha di nuovo insistito sul concetto della crescita in Europa. .

Italia, CsC prevede un Pil in crescita dell’1,3% nel 2017 e dell’1,1% nel 2018
Il Pil italiano crescerà dell’1,3% nel 2017 e dell’1,1% nel 2018. Lo stima il Centro studi di Confindustria nelle sue previsioni economiche. Rispetto alle stime CsC di dicembre 2016 (+0,8% nel 2017 e +1,0% nel 2018), le attuali sono riviste al rialzo soprattutto per una dinamica più robusta di quella attesa per il quarto trimestre 2016 e per il primo 2017, che ha comportato una crescita aggiuntiva di 0,3 punti percentuali nel 2017, rispetto a quella stimata a dicembre. Nel 2017 e nel 2018 l’occupazione rallenterà al +0,9% e al +0,8%, dal +1,4% del 2016. La discesa del deficit pubblico è lenta: al 2,3% del Pil quest’anno e al 2,4% nel 2018 (al lordo delle clausole di salvaguardia che valgono 0,9 punti di Pil). Mentre non scende il rapporto tra debito pubblico e Pil: 133,2% e 133,7%, da 132,6%.

Inflazione: Istat stima, -0,1% a giugno, +1,2% su anno
Nel mese di giugno 2017 l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, diminuisce dello 0,1% su base mensile e registra un aumento dell’1,2% rispetto a giugno 2016 (era +1,4% a maggio). I dati emergono dalle stime preliminari diffuse dall’Istat, che configurano quindi un rallentamento dell’inflazione, dovuto «esclusivamente alle componenti merceologiche i cui prezzi presentano maggiore volatilità» e, in particolare, agli Alimentari non lavorati e agli Energetici non regolamentati, che decelerano rispetto al mese precedente (rispettivamente +1,3% da +3,8% i primi e +3,0% da +6,8% i secondi). A mitigare il rallentamento i prezzi dei Servizi relativi ai trasporti, che accelerano nuovamente (+4,1% da +3,2% di maggio).

Petroloio rialza la testa dopo dato su scorte Usa
Rialzano la testa le quotazioni petrolifere (segui qui l’andamento di Brent e Wti), dopo la pubblicazione dei dati da parte del Doe, il Dipartimento dell’Energia, nonostante nella settimana conclusa il 23 giugno le scorte di greggio negli Stati Uniti siano salite di 118.000 unità a 509,213 milioni, mentre gli analisti attendevano un ribasso di 2,4 milioni. D’altra parte, sempre secondo i dati diffusi dal Dipartimento all’Energia, gli stock di benzina si sono attestati in calo di 894.000 unità a 240,972 milioni. Gli analisti avevano messo in conto una frenata di 600.000 unità: Sono inoltre calate anche le scorte di distillati, che includono il combustibile da riscaldamento, di 223.000 unità a 152,272 milioni di barili, dopo il rialzo di 1,079 milioni di barili della settimana precedente e la crescita di 300.000 unità prevista. E’ stato giudicato positivamente anche il fatto che l’utilizzo della capacità degli impianti si è attestato al 92,5%, meno del 94% del dato precedente e meno anche del 93,8% atteso.

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)

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