L’anno record del turismo italiano

paolo baroni
ROMA

L’estate 2017 si annuncia come un’estate d’oro per il turismo italiano. Il Belpaese potrebbe infatti sfondare il tetto dei 400 milioni di notti in albergo, cifra finora mai raggiunta, e magari conquistare in solitaria la seconda piazza continentale che l’anno passato dividevamo con la Francia. Nel 2016, infatti, i flussi complessivi hanno premiato soprattutto la Spagna, cresciuta del 7,8% a quota 454,3 milioni di presenze, in particolare grazie ad una quota altissima di stranieri (294,3 milioni di presenze totali, +9,3%) e penalizzato molto la Francia, essenzialmente a causa dei vari episodi di terrorismo che hanno fatto calare dell’8,7% il flusso dall’estero e fatto scendere i nostri cugini d’Oltralpe a quota 394,6 milioni di «notti». Lo stesso livello toccato dall’Italia, cresciuta dello 0,5% coi flussi dall’estero che hanno più che compensato il lieve calo dei residenti.

 

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Gara con Francia e Spagna

Per quest’anno, secondo le stime del Centro studi turistici della Confesercenti, dovremmo riuscire a compiere un significativo passo avanti agganciando quota 400 milioni. Tutto dipende da chi sarà più bravo ad intercettare i flussi tradizionalmente assorbiti dalla sponda Sud del Mediterraneo (Turchia ed Egitto in primis) su cui anche quest’anno pesa l’incognita terrorismo. La partita è soprattutto tra Italia e Spagna, con la Francia in cerca di riscatto a fare da terzo incomodo.

 

Le premesse ci sono tutte: nei primi 5 mesi dell’anno, infatti, l’Italia aveva già totalizzato circa 100 milioni di presenze e da aree strategiche per questo comparto come l’Emilia Romagna e Roma continuano ad arrivare dati più che positivi, con la capitale che nei primi 5 mesi ha visto le presenze salire del 2,8% a quota 13,5 milioni e l’Emilia Romagna che già nel primo semestre ha fatto boom con un incremento del 7,6% delle presenze (a quota 17 milioni).

 

Nel corso del trimestre estivo (giugno, luglio e agosto) Confesercenti, che ha svolto la sua indagine intervistando circa 2mila imprese del settore, stima che nel complesso in Italia si possano registrare 47 milioni di arrivi (il 49,3% stranieri) e circa 204 milioni di pernottamenti (45,6% stranieri), con un incremento di circa 800mila arrivi e 3,5 milioni di presenze. «Il turismo è senza dubbio uno dei settori più dinamici della nostra economia ed il 2017 potrebbe davvero essere l’anno record», commenta la presidente nazionale di Confesercenti, Patrizia De Luise.

A trainare la crescita estiva saranno soprattutto gli stranieri (+2,7%), mentre per gli italiani ci fermiamo ad un più contenuto +1%. L’Italia si conferma meta preferita dei mercati esteri, non solo per l’arte e la cultura ma anche per il mare, i laghi, le terme, il paesaggio e la montagna. Molto positivo, per il Cst, anche «il consolidamento della domanda italiana che rappresenta un segnale incoraggiante per l’economia nazionale».

 

Boom di laghi e mare

In particolare, se si guarda al periodo estivo, le tendenze risultano positive per tutte le tipologie di prodotto, anche se le performance migliori sono previste per i laghi (grazie alla spinta della domanda interna segnalata in aumento del 6,6%) e per tutte le località marine (+2,3% con un +3,8 di stranieri). La crescita degli arrivi internazionali – spiega la ricerca del Cst – riguarderà in particolare per le provenienze dall’Europa. I mercati più dinamici dovrebbero essere quello tedesco, austriaco, svizzero, olandese, belga e francese. Tra i mercati extraeuropei il trend migliore interessa invece Cina ed Est Europa. Stabili i flussi statunitensi, canadesi, russi, scandinavi, brasiliani e britannici, in flessione invece Spagna, Giappone e India.

 

Il settore alberghiero crescerà dell’1,2% soprattutto grazie agli stranieri (+2,5% di presenze contro il +0,2 degli italiani), che mostrano di gradire in particolare le strutture a 4/5 stelle per le quasi si stima un incremento del 4,8 per cento. Mentre il settore extralberghiero, dagli affitti brevi di case private alle attività di bed and breakfast sino agli ostelli ed ai conventi, sale del 2,5% spinto sia dagli italiani (+2,1%) che dagli stranieri (+3%). A correre di più sarebbero le regioni del Sud e le Isole (+2,9%), seguite da Nord Est (+2,3%) e Nord Ovest (+1,9) In calo dello 0,5% invece le regioni del Centro che in molti casi scontano ancora gli effetti nefasti del terremoto.

 

Confesercenti: giù le tasse

«L’Italia piace – spiega De Luise – soprattutto ai mercati europei che l’hanno scelta come meta privilegiata non solo perché la costa sud del Mediterraneo è fuorigioco, ma per la qualità e varietà della nostra offerta. Dobbiamo però imparare a farne tesoro: si dice sempre che il turismo è il nostro petrolio, ma si fa troppo poco per mettere le imprese nelle migliori condizioni per operare. Basti pensare al lavoro occasionale, con le nuove norme che arriveranno a stagione iniziata. E ai problemi di sempre, mai risolti: una pressione fiscale troppo elevata non solo sulle imprese ma anche sui turisti, un abusivismo ormai fuori controllo e la mancanza di collegamenti logistici efficaci, in particolare verso i paesi extraeuropei, che rappresentano il futuro della domanda».

 

LA STAMPA

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