Vaccini, la verità che sfida il dogma
Facciamocene una ragione: se abbiamo un figlio autistico l’autismo glielo abbiamo passato noi, come il colore degli occhi, qualche tratto del volto e tutto quello che regala argomenti ai vari parenti.
Lo spero, ma non escludo di dover leggere domani le solite lettere fac simile per ribadire le libertà di scelta, il diritto costituzionale, la medicina alternativa, la scienza. Quella buona però non quella cattiva che ti dice che nei tuoi geni c’è anche parte dell’autismo di tuo figlio.
Temo invece che la protesta del popolo no vax sarà ancora più rinfocolata dalla sentenza. Si dirà che anche gli ermellini oramai fanno parte del complotto che vuole farci diventare tutti autistici, magari per governarci meglio. Esattamente come accade per le scie chimiche, i rettiliani e via dicendo, alimentando la contemporanea creatività nel costruire nuovi miti collettivi.
Lo dico con amarezza, poiché non è bastata l’evidenza scientifica per evitare che la gente scendesse in piazza per il diritto alla vita dei propri figli, come se fosse in corso uno sterminio di massa. La sfiducia in ogni potere costituito si diffonde peggio del morbillo, l’unico vaccino sarebbe il buon senso, ma è sempre il grande latitante in ogni passa parola di folla.
Preoccupa ancora più vedere che a protestare non è gente ignorante, sono persone che hanno studiato, socialmente integrate, tutti però convertiti all’idea che non esista più diritto all’autorevolezza, per nessuno. Diffondendo la certezza che ogni autorità mente si fanno portatori di quello che credono debba essere lo slogan di una nuova rivoluzione, in nome della libertà, uguaglianza fraternità. Nell’analfabetismo funzionale diffuso mentono gli scienziati, mentono i magistrati, mentono i rappresentati delle istituzioni, mentono le autorità spirituali. Mentono tutti, solo la gente dice la verità.
Per capire l’irrazionalità degli anarco-novax-insurrezionalisti si pensi al paradosso di un Papa, capo supremo della Cristianità, che dice con chiarezza che a Medjugorje la Madonna non ci è passata nemmeno per fare un salutino. Ai ferventi fedeli mariani questo non basta, il Papa si sbaglia perché a loro conforta più pensare che la Madonna passi il suo tempo in quel parco a tema in Bosnia ed Erzegovina, quindi tutti ad aspettare il messaggio quotidiano, arrivasse pure tramite il gruppo Whatsapp dei veggenti.
Ora se la crisi della spiritualità tradizionale nel nostro Paese si legge nel sedicente cristiano che mette in dubbio la parola del Papa, in nome della fiducia nella madonna postina, è speculare una paurosa eclissi del pensiero razionale nella fede antivax.
Entrambe le circostanze sono sintomo di un’abissale carenza di contenitori di autorevolezza che siano ancora credibili. La folla reclama apparizioni e guaritori alternativi perché, a ogni faticosa e dolorosa ricerca di senso, è più facile l’estatica ripetizione collettiva del mantra che ogni re sia nudo. Non c’è il seme di una salutare rivoluzione sociale in questo, ma una regressione contaminata dalla nostra faticosa conquista di esseri umani dotati di raziocinio.
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